mercoledì 15 giugno 2022

Pinocchio di Guillermo del Toro, le prime foto ufficiali e i dettagli sull'originale interpretazione della storia

Qui di seguito vi mostriamo le prime immagini ufficiali mostrate in anteprima esclusiva da Vanity Fair del Pinocchio di Guillermo del Toro, un film di animazione in stop-motion, sarà su Netflix a dicembre: possiamo già farci un'idea del taglio che il visionario regista ha scelto per una trasposizione volutamente non fedele dell'opera di Carlo Collodi. Qui di seguito vi mostriamo le prime immagini ufficiali e vi riassumiamo cosa aspettarci da un'opera che l'autore ha inseguito per quindici lunghi anni...





Pinocchio secondo Guillermo del Toro: l'obbedienza non è sempre una virtù

Al di là del design generale, che come si può notare dalle immagini diffuse è decisamente dark, il Pinocchio di Guillermo del Toro viaggia su binari "filosofici" piuttosto diversi da quelli di Carlo Collodi. Del Toro, regista del film insieme a Mark Gustafson (già responsabile delle animazioni di Fantastic Mr. Fox), spiega nell'intervista come abbia contaminato Pinocchio con echi di Frankenstein e avesse qualche problema col tormentone dell'obbedienza nel testo originale: per Guillermo l'obbedienza cieca non è una virtù, così la sceneggiatura scritta da lui insieme a Matthew Robbins, Gris Grimly e Patrick McHale si ambienta nell'Italia fascista prima della II Guerra Mondiale, dove Pinocchio rappresenta una variabile "impazzita" e sanamente incontrollabile.



Ci imbatteremo in molti personaggi del romanzo, tutti però riletti in questa chiave: Geppetto ha perso un figlio vero, Carlo, e ha creato Pinocchio dall'albero accanto alla sua tomba, ma non si rassegna all'idea che il burattino non sia ubbidiente com'era Carlo. Il Grillo abita letteralmente dentro Pinocchio, ma realizzerà che non tutti i suoi insegnamenti da coscienza sono consoni alle situazioni. Mangiafuoco, il Gatto e la Volpe sono stati fusi in un solo villain, il Conte Volpe. Lucignolo è il figlio del podestà cittadino, ma da bullo si trasforma in alleato.
Tanti cambiamenti insomma, perché Del Toro, come spiega, non voleva ricalcare pedissequamente né il romanzo né il classico Disney, per il quale ha una venerazione ("proprio per quello me ne tengo alla larga"). Su tutto, la certezza granitica che la disobbedienza possa essere una virtù e che "non devi diventare letteralmente umano per ottenere l'affetto, devi solo comportarti come tale". Siamo curiosi. Leggi anche Pinocchio, ecco il trailer e il poster della nuova versione con Tom Hanks come Geppetto











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