Era il 1994, e un Lars von Trier alle soglie dei quarant'anni gira una miniserie televisiva destinata a aumentare a dismisura la popolarità che già aveva ottenuto con i suoi primi film: L'elemento del crimine, Epidemic e Europa. Si chiama The Kingdom - Il regno, dal nome dell'enorme, spettrale e inquietante ospedale all'interno della quale è ambientata, e raccontava una storia surreale a cavallo tra l'horror e nella commedia (nera e grottesca, ma pur sempre commedia), dove i fantasmi reali si mescolavano con quelli delle coscienze dei medici protagonisti, non esattamente degli stinchi di santo.
Per molti, giustamente, The Kingdom - che uscì inizialmente come un film di quattro ore, e che nel 1997 ebbe una seconda stagione composta da altri quattro episodi - sta a von Trier come Twin Peaks sta a David Lynch. Tanto più che alla fine di ciascuno degli otto episodi della serie prodotti fino a oggi, von Trier appare rivolgendosi direttamente al pubblico, sullo sfondo di una pesante tenda di damasco rosso che ricorda quella della Black Lodge, e indossando uno smoking che, dice il regista, è appartenuto a Carl Theodor Dreyer. E von Trier ha sempre citato la serie di Lynch come ispirazione per la sua, assieme alla francese Belfagor.
Tutto questo per dire che The Kingdom tornerà presto per una terza e conclusiva stagione, intitolata The Kingdom: Exodus e composta da cinque episodi che verranno diretti da von Trier il prossimo anno.
Von Trier è ovviamente anche autore del copione, assieme al suo co-sceneggiatore delle prime due stagioni, Niels Vørsel, e sulla trama vige il massimo riserbo. Tutto quello che trapela dalla Zentropa, che produce, è che The Kingdom: Exodus mescolerà personaggi delle prime stagioni con alcuni di nuova introduzione, e che anche le linee narrative cercheranno da un lato di concludere quelle preesistenti, e dall'altro esploreranno nuovi territori. In particolare, sembra che von Trier abbia voluto calcare la mano sulla vecchia rivalità tra Danimarca e Svezia, come testimonia questa sua furba ed enigmatica dichiarazione:
I confini assumono diverse forme. Possono essere linee disegnate con la riga sulla carta (spesso invisibili a chiunque abbia la possibilità di visitare realmente quei luoghi geografici). Le linee dei confini posso essere illustrative, per non dire decisamente pretestuose o addirittura malvage; possono essere disegnate con un pallido colore rosso, praticamente invisibile, e forse addirittura come linee tratteggiate, come a indicare una scusa, o addirittura vergogna.
Ciò nonostante, le linee sono presenti in quantità inconcepibili, e insieme costituiscono quei 'territori' che i loro abitanti sono forti abbastanza da difendere. Entrare e uscire spesso comporta violenza perché, ovviamente, ci si aspetta che ogni visitatore torni a casa dopo aver fatto ciò che doveva fare.
Sulla Terra, "la Macchina che muove ogni cosa (ogni vita, s'intende)" dipende dai conflitti che queste linee provocano, come da progetto. Che "Esodo2 significhi entrare o uscire dipende da quale punto di vista si osserva il confine, ma la parola indica semplicemente un grande numero di individui che attraversano questa linea a matita tutti insieme. Perché?.... Perché c'è uno squilibrio tra bene e male! Il limite è stato raggiunto, almeno nel Regno... Ma non posso assicurare che sarà facile e senza spargimento di sangue aprire le sette serrature astrali e allo stesso tempo prelevare il sangue dei medici.
The Kingdom: Exodus verrà distribuito in Scandinavia sulla piattaforma streaming Viaplay, ed è facile immaginare una distribuzione simile anche nel resto del mondo.
La prima stagione di Il regno è attualmente disponibile in streaming su Amazon Prime Video, e il consiglio è di recuperarla o di rivederla al più presto. Qui di seguito il trailer originale della serie del 1994.
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