Qualcuno ha paragonato la nostra lotta al Covid e al Coronavirus a una guerra: è un paragone che tenta, ma al quale resistiamo per rispetto della storia e dei ricordi tramandatici da nonni e parenti. Fatto sta che la situazione del cinema e della sala, e non siamo i primi a dirlo, in questo 2020 è in effetti peggiore di quella durante la II Guerra Mondiale, tanto che il presidente della catena di sale AMC, Adam Aron, non ha esitato a citare un celebre discorso di Winston Churchill in una call sulla situazione economica, ormai difficilissima.
Nel nostro settore, la gravità della nostra situazione ci mette tutti in una posizione quasi bellica, che necessita risolutezza e determinazione. Combatteremo sulle spiagge, combatteremo sui mari e gli oceani, combatteremo con crescenti fiducia e forza nell'aria, difenderemo la nostra isola, quale sia il costo.Leggi anche Warner Bros e Universal compreranno le sale cinematografiche chiuse dopo la pandemia?
Come si diceva, se nella II Guerra Mondiale le sale, specialmente negli States, resistevano e anzi rincuoravano le persone, tra intrattenimento, informazione dei cinegiornali e messaggi patriottici, oggi quella dimensione si è spostata inesorabilmente nell'ambito casalingo, tra tv e streaming. Ma Aron non azzarda previsioni di lunghissimo termine: teoricamente le sale in America non sono chiuse ovunque, il problema rimane lo slittamento di importanti blockbuster al 2021, che rende la sopravvivenza fino al futuro ossigeno molto ardua. Per sintetizzare con le parole di Aron:
La questione qui è una sola: crediamo che avremo bisogno di raccogliere più fondi per arrivare alla prossima estate. La domanda molto semplice è: ce la faremo a ottenere il capitale necessario?
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