“Cercare storie è lavoro di rabdomanzia. Stavo lavorando alle sceneggiature di Smetto quando voglio 2 e 3, consultando Wikipedia, e sull’home page c’era un richiamo alla loro voce ‘Isola delle Rose (Micronazione)’. Incuriosito, ci ho cliccato sopra, e ho scoperto così una storia fantastica, di quelle che ti chiedi perché non ci abbiamo mai fatto un film.”
Così Sydney Sibilia racconta dell’incontro con la storia che è alla base del suo nuovo film, che si chiama proprio L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, che sarà disponibile in streaming su Netflix dal 9 dicembre e che è il primo progetto che lega produttivamente il colosso dello streaming con Grøenlandia, la società di produzione di Sibilia e Matteo Rovere.
Incredibile, questa storia, lo è davvero. Cliccate su Wikipedia, se non ci credete, o aspetatte di vedere il film che racconta dell’utopia di Giorgio Rosa, un giovane ed eccentrico ingegnere bolognese che nel maggio del 1968, con l’aiuto di un amico, costruì una piattaforma al largo di Rimini, appena 500 metri dopo il limite delle acque territoriali italiane, con l’intenzione di farne uno stato indipendente dove la libertà fosse totale e per chiunque volesse usufruirne. Un’utopia che venne contrastata e distrutta dal governo italiano, con un’operazione militare che a tutt’oggi è l’unica guerra di aggressione nella storia dell’Italia repubblicana.
L'incredibile storia dell'Isola delle Rose: il trailer del film
Sydney Sibilia e il suo tema autoriale forte
“Avevo l’esigenza di cambiare,” dice Sibilia, “di non continuare con storie che raccontassero la forza di una banda, come nei tre Smetto quando voglio, ma di quella di uno solo. Volevo raccontare la potenza di uno solo, di un ragazzo, e che ognuno può davvero farselo da solo, il suo mondo migliore.”
“Magari non ve ne siete accorti prima, ma il cinema di Sydney ha un tema autoriale forte,” sottolinea Francesca Manieri, che con Sibilia ha sceneggiato il secondo e il terzo Smetto quando voglio, e anche questo nuovo film, “che è quello del conflitto tra libertà individuale e potere costituito. Per questo all’inizio del film ci sono scene in cui si parla della differenza tra diritto positivo e diritto naturale, e di libertà positiva e libertà negativa.”
Dal punto di vista della sceneggiatura, e degli sceneggiatori, infatti, il cuore dell'Incredibile storia dell'Isola delle Rose, il suo conflitto principale, è appunto quello tra Giorgio Rosa e il governo italiano, e soprattutto con l’allora ministro dell’Interno Franco Restivo, che qui ha il volto di Fabrizio Bentivoglio. “Questa storia ci metteva di fronte rischi e trabocchetti, ma offriva anche tante occasioni per uno sceneggiatore, con antagonisti che sono stati tra i nostri costituenti,” dice Manieri, riferendosi a Restivo e all’allora Presidente del Consiglio Giovanni Leone, che è invece interpretato da Luca Zingaretti. “Sfido chiunque, davanti alla scena di una telefonata cruciale tra Restivo e Rosa, a prendere una posizione a stabilire se quello che pensiamo sia giusto per noi debba venire prima di quello che è giusto per uno stato, o viceversa,” prosegue la sceneggiatrice.
“Di Franco Restivo si sapeva poco, e non ho fatto una grandissima ricerca sul personaggio,” dice Bentivoglio. “In lui c’è una grande contraddizione: è stato uno di quelli che ha materialmente redatto la nostra Costituzione, compreso quell’articolo 11 che dice che l'italia ripudia la guerra, e poi ha disatteso se non addirittura tradito quell'articolo. Chissà che la notte, prima di addormentarsi, non sentisse del senso di colpa al riguardo.”
Elio Germano, Giorgio Rosa, la libertà e l'omologazione
Non ha fatto troppe ricerche nemmeno Elio Germano, che nel film è il volto e il corpo di Giorgio Rosa, e che l’ingegnere bolognese non l’ha mai incontrato, al contrario di Sibilia e Rovere, che invece lo andarono a trovare prima che morisse, il 2 marzo del 2017. “Per una volta mi sono liberato dall'incombenza dello studio del personaggio reale,” dice l’attore, che però è andato a parlare con molti reduci di quella stagione bolognese, anche per impadronirsi dell’accento con cui doveva recitare: “Parlando con loro,” dice, “ho vissuto il racconto di un'epoca nella quale c'era la gara a chi la faceva più strana. Mi colpito molto il contrasto con quanto avviene oggi, dove la gara è invece quella a sparire, a nascondersi, all’omologazione dettata dalla corsa ai like da ottenere sui social.”
Germano ha posizioni altrettanto chiare e definite anche sull’idea di libertà e sulla libertà di sognare, che sono due grandi temi dell’Incredibile storia dell’Isola delle Rose: “Oggi l'idea di libertà è declinata al ribasso. Oggi bisogna lottare per la libertà di accedere a cure mediche, all'istruzione, a delle dimore. Manca una condizione basilare per poter sognare qualcosa di più, quella di essere tutti sullo stesso livello.” E però, pensando questo film, Germano aggiunge quanto sia importante, specie in questo momento di pandemia, nel quale sognare è ancora più difficile, “poter raccontare l’idea di un pensiero per il futuro, e portare anche della leggerezza.”
Un film "in Mondovisione" su Netflix
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose debutterà il 9 dicembre non solo in Italia ma in tutto il mondo, grazie a Netflix. “In Mondovisione,” come dice Sibilia con una battuta. “Ci è piaciuto questo progetto perché racconta una storia molto italiana, ma con temi capaci di risuonare in un pubblico internazionale,” dice Teresa Moneo di Netflix. “È la storia di un gruppo di persone che cercavano il loro posto nel mondo, che è una ricerca dal valore universale,” sottolinea Matteo Rovere.
Oltre questi temi e questa ricerca, e oltre a Germano, Bentivoglio e Zingaretti, gli spettatori italiani e di tutto il mondo troveranno nell’Incredibile storia dell’Isola delle Rose anche Matilda De Angelis, Violetta Zironi, Leonardo Lidi, Tom Wlaschiha e tanti altri interpreti tutti scelti con attenzione e diretti con la stessa leggera intelligenza con la quale Sibilia ha raccontato una storia incredibile, assai divertente, ma capace di innescare riflessioni tutt’altro che datate o banali. Anzi, di grande attualità. Come dimostra, anche, la grande importanza data nel film ai personaggi femminili di De Angelis e Zironi: che, come dice Maniero, "raccontano cosa è stato l'avvento del corpo femminile nella scena collettiva, la vera rivoluzione di quegli anni, non tanto il '68 tradizionalmente inteso, che si è poi rivelato una rivoluzione molto borghese."
L'incredibile storia dell'Isola delle Rose: il manifesto del film
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