Die Hard - Trappola di cristallo del 1988, iconico col suo Bruce Willis action in canottiera, è un film simbolo degli anni Ottanta, l'apice dell'azione americana di puro intrattenimento, diretto con sicurezza da John McTiernan e cointerpretato dal compianto Alan Rickman come memorabile villain, al suo esordio oltreoceano. In quanto cult, la sua lavorazione trabocca di curiosità e vogliamo proporvene alcune delle più interessanti, partendo dal più classico dei dietro le quinte...
Die Hard: Trappola di cristallo, chi poteva esserci al posto di Bruce Willis
Oggi vi sembrerà ovvio, ma non era affatto scontato nel 1988 che Bruce Willis interpretasse il duro in un film d'azione. Tutt'altro. L'attore era celebre per il suo impegno nella serie tv brillante Moonlighting, e la 20th Century Fox si prese un bel rischio nel coinvolgerlo, tanto da non avere nemmeno il coraggio sulle prime di inserirlo nel manifesto del film, salvo poi ritrattare quando si realizzò di avere per le mani un successo al boxoffice. Non lo trattò però di certo male, con una cospicua paga di 5 milioni di dollari dell'epoca, ottimale per la luna di miele che Bruce progettava con Demi Moore, sposata durante le riprese.
Willis fu tirato in ballo dal regista John McTiernan, che per logica hollywoodiana avrebbe dovuto proseguire la sua collaborazione con Arnold Schwarzenegger dopo Predator, ma che per questa parte vedeva invece bene un attore dalla corporatura e dall'aspetto meno "supereroici". Prima che il progetto si avviasse con McTiernan, Clint Eastwood aveva acquisito i diritti cinematografici del romanzo, meditando di interpretare e dirigere l'adattamento, per poi cambiare idea.
La Fox prese in considerazione altri divi (e non) del periodo: Nick Nolte (il primo a declinare), Sylvester Stallone, Harrison Ford, Richard Gere (rifiutò), Mel Gibson, Robert De Niro (rifiutò), Charles Bronson (sotto contratto altrove), Don Johnson, Al Pacino (rifiutò) e Michael Madsen. McTiernan non scartò nemmeno John Travolta, che invece alla Fox non andava giù: in quegli anni era stato derubricato a "meteora"!
Se volete farvi una risata, la 20th Century Fox, per ragioni legali e contrattuali di cui ignoriamo l'incredibile contorsione, come di routine offrì il ruolo del protagonista prima di tutto a Frank Sinatra. Non accettò, e ci mancherebbe.
Die Hard: Bruce Willis e la sua canottiera
Combattere un manipolo di assassini in canottiera: che meravigliosa idea visiva. I costumisti avevano preparato diciassette versioni dell'esile indumento che Bruce Willis indossò nelle riprese di Die Hard - Trappola di cristallo. Ciascuna versione mostrava un segno diverso di degrado, a seconda del momento del racconto in cui ci si trovava. Consapevole di aver creato una mitologia con un indumento da uomo medio assurto a corazza simbolica (effetto sicuramente nelle intenzioni di McTiernan), Willis ha donato la canotta allo Smithsonian nel 2007.
Die Hard: i rischi delle sequenze d'azione in Trappola di cristallo
Non che in Die Hard non si fosse fatto ricorso a fotomontaggi, in quegli anni ancora analogici, ma la maggior parte delle sequenze pericolose di Trappola di cristallo fu realizzata sul set, con controfigure esposte a pericoli non indifferenti. Proprio lo stunt double di Bruce un giorno rischiò tantissimo, per la scena della caduta nella tromba dell'ascensore, mancando l'appiglio sul serio (come si vede nella scena): al montaggio si decise di tenere la sequenza, trasformandola in un ulteriore momento di suspense!
Andò peggio ad Alan Rickman: filmò il primo incontro con McClane, atterrando male dopo un salto di un metro, danneggiandosi i legamenti di un ginocchio. Il medico gli ordinò di non caricare quella gamba, così nel dialogo con McClane girato in seguito il cattivissimo Hans Gruber, in piedi, sta caricando tutto il suo peso sull'altra gamba, anche se noi non ce ne rendiamo conto!
Ma il più incredibile rischio l'ha corso forse lo sceneggiatore Jeb Stuart. Proprio nelle settimane in cui stava stendendo il copione, litigò con sua moglie e uscì di casa, allontanandosi in macchina in preda all'ira. In piena notte, davanti a lui c'era un camion che trasportava frigoriferi: a un certo punto una delle casse in cima si staccò e cadde sulla sua auto! Per pura fortuna, era una cassa vuota, ma Stuart rimase a pensare. Se fosse morto schiacciato, non si sarebbe potuto scusare con sua moglie. Il ricongiungimento a quel punto nella sceneggiatura divenne un aspetto narrativo fondamentale.
Die Hard - Trappola di cristallo e le armi assai rumorose
Per assicurare la plausibilità a Die Hard, furono usate come spesso accade armi reali modificate per colpi a salve, ma McTiernan voleva esasperare i lampi in ogni sparatoria, così i tecnici degli effetti speciali sul set crearono cartucce speciali più coreografiche e potenti del normale, tanto da necessitare di ulteriori speciali modifiche alle armi stesse. Ne risultarono scoppi assordanti durante le riprese, tanto che lo stesso Rickman ebbe difficoltà a recitare, disturbato dalla violenza del rumore. In post-produzione, questa ricerca maniacale proseguì: il sound designer Richard Shorr, in accordo col regista, scartò l'uso dei tipici effetti sonori di repertorio per gli spari, registrando ex novo tutti i colpi reali di quelle armi da fuoco, in un poligono di tiro. Indovinate un po' dove: in Texas.
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