Non poteva mancare un film, diretto da Saul Dibb nel 2014, tratto dal romanzo Suite francese di Irène Némirovsky, perché è un’appassionata storia d’amore impossibile, fra un uomo e una donna divisi dalle vicende belliche. Ma non solo, perché il percorso incredibile che ha portato questa storia finalmente nelle libreria e poi al cinema, letteralmente decenni dopo, merita di essere raccontata.
Suite francese, la trama
Lucille (Michelle Williams) vive in un paesino della campagna francese, Bruno (Matthias Schoenaerts) è un affascinante ufficiale dell’esercito occupante tedesco. Siamo infatti nei primi anni ’40, durante la Seconda guerra mondiale, e Lucille è una delle tante donne con il marito al fronte, che deve però soggiacere ai voleri della poco empatica suocera. Un marito che non ha mai amato, però, mentre le lunghe giornate passano fra l’ansia dell’arrivo degli occupanti nazisti, che interrompono il placido scorrere del tempo nella natura, e l’amore per il pianoforte.
Bruno irrompe come ospite imposto dai tedeschi, anche se si dimostra subito ben diverso dagli altri arroganti militari, è attento alla cultura, educato. Lucille prova a resistere, ma l’attrazione fra i due è palese e la storia d’amore esplode e naturalmente non si sveleremo altro per non rovinarvi questa storia di un amore nato contro la storia e il destino. Oltre a Schoenaerts e Michelle Williams, nel cast ci sono anche Margot Robbie, Kristin Scott Thomas, Lambert Wilson.
Suite francese, le curiosità su un film e un romanzo che sembrava perso nel dramma della storia
Partiamo dal film, per scoprire alcune curiosità. Il budget è stato di 20 milioni di dollari, mentre le riprese si sono svolte per otto settimane in Belgio e soli otto giorni in Francia. Le musiche sono centrali per sottolineare questa storia d’amore, all’inizio era stato coinvolto Alexandre Desplat, sostituito poi dal britannico Rael Jones, che ha registrato la colonna sonora nei mitici Abbey Road Studios di Londra di beatlesiana memoria.
Matthias Schoenaerts è un gran professionista, molto scrupoloso, lo conferma anche il fatto che per girare il film ha imparato il tedesco, dopo che ha recitato senza problemi in almeno tre lingue: inglese, francese e nederlandese, sua lingua madre. In più ha voluto rinfrescare i suoi studi di piano portati avanti da bambino per suonare veramente in prima persona nel film. Sul set Margot Robbie ha conosciuto il terzo assistente alla regia, Tom Ackerley. I due hanno iniziato a frequentarsi e nel 2016 si sono sposati.
Irène Némirovsky iniziò a scrivere questa storia nel 1941, doveva essere molto ambiziosa, secondo il suo diario avrebbe dovuto essere costituito da cinque romanzi, ognuno da 200 pagine per un totale di 1000, per comporre un vero poema sinfonico. Doveva narrare, quasi in presa diretta, il destino di una nazione, la Francia, sotto l’occupazione nazista.
Quello che poi è diventato il romanzo Suite francese è costituito dai primi due movimenti, Tempesta in giugno e Dolce. Una volta completati, nel luglio del 1942, lei che viveva come il marito con una stella di David attaccata ai vestiti perché ebrea, fu arrestata e deportata a Auschwitz, dove fu uccisa nelle camere a gas il 17 agosto 1942. La pubblicazione, a sessant’anni di distanza, di Suite francese, i volume che riunisce le prime due parti, è stato in Francia, ma anche in Italia (edito da Adelphi) e in tutto il mondo un vero evento letterario.
Suite francese, il trailer
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