«Sono stanca di vivere...»
(Alma)
Alla ricerca del tempo perduto...
La nuova serie tv ideata da Raphael Bob-Waksberg e Kate Purdy, i creatori dell'apprezzatissima BoJack Horseman, non ha precedenti nella storia della serialità: sia per la tecnica d'animazione scelta e utilizzata, il rotoscope, sia per l'impianto narrativo nel quale viene incastonata la presentazione personale, emotiva e analitica della protagonista Alma, stella polare dell'intera serie e chiave per spalancare le porte della catarsi con lo spettatore, completamente assuefatto o, altresì, disorientato da quanto proposto negli otto, brevi ma intensi episodi di Undone.
La serie targata Amazon Prime Video segue le vicende di Alma, appunto, una giovane insegnate in una scuola d'asilo, personalità controversa e inadatta a sottostare agli schemi di una società – e del volere famigliare di sua madre e di sua sorella – esteticamente inattaccabile e inscalfibile – quindi fragile e fallace per natura – che un giorno cade vittima di un incidente stradale, pochissimi istanti dopo aver avuto una visione di suo padre Jacob, morto anni prima; una volta risvegliatasi da un breve coma, Alma instaura un rapporto spirituale e psichico con il fantasma di suo padre, che le rivela la sua vera natura di persona dotata di un dono speciale e che cercherà in tutti i modi di tramutarla in una sciamana in grado di viaggiare attraverso il tempo.
Undone – in italiano “disfatta”, ed è d'obbligo utilizzare il femminile – stupisce e cattura l'attenzione a cominciare dalla messa in scena di uno stile d'animazione pastellato e in grado di fondere alla perfezione toni caldi e freddi in maniera diegetica, per facilitare e supportare la descrizione emotiva dello stato mentale di Alma in primis e, a seguire, di tutti i comprimari coinvolti nei drammatici risvolti; il rotoscope, tecnica che permette di tramutare il girato in live-action in una controparte digitalizzata che ben si sposa con l'alta definizione – già utilizzata al cinema, per esempio, da Richard Linklater, nei suoi Waking life e in A skanner darkly – esalta all'occhio, senza minimamente snaturarle, le performance di Rosa Salazar, eclettica, energica e inafferrabile nella sua voglia di (per)seguire il suo Io, e quella di Bob Odenkirk, spirito-guida ed elemento sovrannaturale così ambiguo e affascinante da cannibalizzare lo sguardo a ogni sua comparsa.
L'utilizzo di questa singolare tecnica d'animazione si sposa alla perfezione con la natura onirica e lisergica della serie, in bilico tra il dramma più feroce – inquadrato nella presenza e accettazione, soprattutto altrui, di uno stato di alterità, quale la malattia mentale – e la fantascienza basica da cui sviluppare teorie sull'utilizzo del tempo e dei viaggi attraverso esso. E, senza ombra di dubbio, la facilità con la quale questo strumento spezza, piega, sfila e stacca la realtà dalla fantasia e viceversa, risulta essere la soluzione ideale per descrivere e immergersi – quindi, raccontare – la schizofrenia di cui Alma è afflitta, in un cortocircuito sensoriale a volte straniante, ma mai dispersivo, anche sorretto – a tratti in maniera irritante – da uno spinto didascalismo, costruito per dare forma ai dialoghi inscenati tra Alma e suo padre Jacob, in relazione allo studio delle capacità della ragazza e alle infinite possibilità dei viaggi nel tempo.
Da questa costola narrativa, Undone subisce un certo contraccolpo: se l'immersione emotiva alla scoperta della propria identità, intesa come diversità, e coincidente con la malattia mentale di cui soffre la protagonista offre parecchi spunti di riflessione e fagocita la catarsi con la stessa Alma, la serie soffre qualche forzatura narrativa, a causa sia dell'insistente didascalismo di cui si è accennato poc'anzi – che sfilaccia il legame tra realtà e finzione, interpretazione e lettura, fantascienza e giallo -, nonché a causa dell'insistenza di trovare un nesso logico e una compiutezza alla presenza dello spirito paterno e alla storia della sua dipartita. Stavolta l'espediente della detection non giustifica la condizione di instabilità psichica ed emotiva di Alma, poiché questo filone narrativo appare, in fin dei conti, distaccato dal flusso di azioni-reazioni-sensazioni vissute e messe in atto da una protagonista schizofrenica e in debito con la realtà stessa – incarnata dalla costante presenza di una madre ossessiva e iper-protettiva e da una sorella estremamente razionale, ma non per questo meno fallibile.
In un vortice di colori e mutevoli prospettive, Undone mostra il suo lato più strutturato e sincero nella rappresentazione dell'umanità, anziché nella raffigurazione di una realtà fantastica a cui siamo costretti a scegliere di credere o no; ma, seppur incrinato da questa dualistica messa in scena, resta un prodotto sorprendete e assolutamente unico nel suo genere.
(Undone); genere: drammatico, fantascienza; showrunner: Raphael Bob-Waksberg, Kate Purdy; regia: Hisko Hulsing; stagioni: 1 (in attesa); episodi prima stagione: 8; interpreti: Rosa Salazar, Bob Odenkirk, Angelique Cabral, Constance Marie, Siddharth Dhananjay, Daveed Diggs, Sheila Vand; produzione: The Tornante Company, Boxer vs. Raptor, Submarine, Minnow Mountain; network: Amazon Prime Video (U.S.A., 13 settembre 2019), Amazon Prime Video (Italia, 13 settembre 2019); origine: U.S.A., 2019; durata: 20' per episodio; episodio cult prima stagione: 1x02 - The hospital (1x02 - L'ospedale)
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