mercoledì 4 novembre 2020

Buongiorno Nolan: il regista ragiona sui risultati di Tenet in sala e le loro ricadute sull'industria

Per tutta la primavera e l'estate di questo disgraziato 2020, il mondo del cinema ha guardato a Tenet come al Sacro Graal, come un nuovo Messia di celluloide, a un film capace di risollevare single handed, come dicono gli anglosassoni, le sorti di una delle industrie più duramente messe alla prova dalla pandemia globale.
Lo stesso Christopher Nolan, nell'ammirevole tentativo di aiutare le sale in difficoltà, ha lottato strenuamente con i vertici della Warner perché il suo film uscisse, nonostante i dubbi e le restrizioni, sfruttando l'apparente recessione estiva del virus.
Sui risultati ottenuti da Tenet, Nolan non si era finora pronunciato: lo ha fatto ora nel corso di un'intervista rilasciata al Los Angeles Times, dichiatando soddisfazione da un lato, e preoccupazione dall'altro.

Secondo il regista, infatti, i poco meno di 350 milioni di dollari incassati fino a questo momento dal suo film in tutto il mondo sono una cifra che, a suo dire, è stata incoraggiante per garantire una base per la ripartenza dell'esercizio. Ma, allo stesso tempo, ha dichiarato di essere preoccupato "che gli Studios abbiano tratto conclusioni sbagliate dalla nostra uscita. E che invece di vedere dove il film è andato bene e capire come come questo possa garantire loro il guadagno di cui hanno bisogno, si stanno concentrando sulle zone dove non ha raggiunto le aspettative pre-COVID e inizieranno a usare questi dati per far sì che sia l'esercizio a pagare tutto il costo della pandemia invece di mettersi in gioco e adattarsi, o ricostruire il nostro business."

Non è un mistero, infatti, che i risultati di Tenet sono stati usati come spauracchio e scusa per la lunga e continua serie di slittamenti nelle uscite dei grandi blockbuster americani. In particolare, a spaventare i grandi colossi di Hollywood è stata la risposta a Tenet ai botteghini americani, dove il film ha incassato circa 53 milioni di dollari, una cifra nemmeno lontanamente vicina alle pur non ottimistiche aspettative.
"Ragionando sul lungo periodo, l'andare al cinema è parte della nostra vita," ha detto Nolan, "come per i ristoranti e tutto il resto. Ma ora come ora, tutti dobbiamo adattarci a una nuova realtà."

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Buongiorno Nolan, verrebbe da dire. Non ci sono dubbi sulla buona fede del regista, ma che i risultati del suo film potessero essere usati come arma e giustificazione dal sistema cinema americano per congelare le uscite, o andare direttamente in streaming coi loro titoli, non era esattamente difficile da prevedere. E forse il regista avrebbe potuto far sentire la sua voce al riguardo prima della valanga degli slittamenti, sebbene è facile presupporre non sarebbe poi servito a molto.

Quello che appare più interessante delle dichiarazioni di Nolan è la parte che riguarda la necessità del mondo del cinema di reagire alla pandemia, di adattarsi a una nuova realtà, a qualcosa che ha accelerato in maniera drammatica e scioccante cambiamenti latenti o già in atto nella filiera.
È questa la grande sfida del cinema di oggi, quella che dovremo tutti affrontare. Ed è utile che gente come Nolan, o altri importanti nomi che hanno a cuore le sorti del cinema come lo abbiamo conosciuto finora, possano aiutare la nascita di un dibattito serio e articolato in tutto il mondo.



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