giovedì 27 ottobre 2022

Dampyr arriva al cinema: e per la Bonelli è "l'inizio di una nuova era"

15 milioni di euro budget, 15 settimane lavorazione, 200 attori coinvolti, un’uscita nelle sale prevista in 300 copie.
Sono i numeri di Dampyr, il primo film che porta al cinema un fumetto della Bonelli con il diretto coinvolgimento produttivo della casa editrice, che ha da poco dato vita a un braccio produttivo chiamato Bonelli Entertainment e che con questo film vara l’ambizioso progetto battezzato, non casualmente, Bonelli Cinematic Universe.

Dampyr: il trailer e la trama del film


Il film racconta la genesi del personaggio, pubblicata da Sergio Bonelli Editore nel 2000 sui primi due albi dei 300 di cui è finora composta la serie a fumetti in edicola ogni mese, lasciando così aperta la porta al primo franchise italiano completamente in lingua inglese. DAMPYR è ambientato durante la guerra dei Balcani, nei primi anni Novanta, e segue le vicende di Harlan. Perseguitato da orribili incubi, Harlan sbarca il lunario fingendosi un Dampyr (nella mitologia slava, un essere mezzo umano e mezzo vampiro) capace di liberare i villaggi da quelle che i superstiziosi abitanti ritengono ingenuamente terribili maledizioni legate al mondo dei vampiri. Ma quando viene convocato dai soldati attaccati da creature assetate di sangue, Harlan scopre la verità: lui è davvero un Dampyr. Mentre cerca di affrontare un terribile “Maestro della Notte”, Harlan dovrà imparare a gestire i suoi poteri e scoprire le sue origini. Ad accompagnarlo una vampira rinnegata e un soldato in cerca di vendetta.

Bonelli sul ponte di comando

“Per noi è un nuovo giorno uno”, spriga Michele Masiero, che dirige Bonelli Entertainment, “l’inizio di una nuova era. Trasportare la creatività che finora abbiamo espresso su carta in una dimensione multimediale è l’idea che abbiamo perseguita con determinazione”.
In passato, dice Masiero, nel rapporto col cinema la Bonelli ha avuto “esperienze poco felici” (e il pensiero va ovviamente al Dylan Dog con Brandon Routh) e se ciò è avvenuto è perché l’editore “non era dentro il processo produttivo. Ora invece siamo sul ponte di comando, e da lì difendiamo la nostra creatività, i nostri autori, i nostri personaggi e i nostri lettori”.
Se il Bonelli Cinematic Universe muove il suo primo passo con Dampyr, e non con un altro personaggio Bonelli, è per via “di una casualità”, spiega Masiero. ”È stata una proposta che ci ha fatto Andrea Sgaravatti di Brandon Box, e che noi abbiamo subito accolto, anche perché abbiamo ritenuto giusto presentare il nostro biglietto da visita attraverso un marchio di successo, ma non tra quelli più iconici”.
“Ho sempre sognato che anche in Italia divenisse possibile fare film diversi, ambiziosi, capaci di raggiungere il mondo”, aggiunge proprio Sgarvatti. “Da ragazzo leggevo i fumetti Bonelli sperando che un giorno sarebbero diventati dei film. E quando ho preso i contatti con loro per presentargli il progetto di Dampyr, basato sui primi due numeri del fumetto, è stato per coincidenza proprio quando loro avevano appena aperto il loro ufficio dedicato allo sviluppo. Stessa cosa è accaduta quando poi ho avuto i primi contatti con Eagle per la distribuzione, ovvero nel momento in cui la società si stava iniziando a produrre”.
“Come si adatta uno dei nostri fumetti? Con un grandissimo atto d’amore e con tantissima professionaltà”, dice Vincenzo Sarno, responsabile dello sviluppo di Bonelli Entertainment e mente dietro il Bonelli Cinematic Universe. “Alla Bonelli ti permettono di realizzare i sogni che porti attorno a un tavolo, e le parole d’ordine sono sempre rispetto e amore. Con questo film volevamo coinvolgere lo spettatore come veniva coinvolto il lettore, e per farlo siamo stati fedeli al fumetto. Poi c’è anche da dire che la fedeltà passa sempre per piccoli tradimenti, e per tradire devi avere persone geniali che ti aiutino a farlo: le persone che hanno lavorato a questo progetto”.

Il regista Riccardo Chemello: dal parkour ai cinecomic

Sarno si riferisce al team produttivo, ma anche a quello artistico: dagli sceneggiatori Giovanni Masi, Alberto Ostini, Mauro Uzzeo e Mauro Boselli, al cast composto da Wade Briggs, Stuart Martin, Frida Gustavsson, Sebastian Croft, David Morrissey e molti altri, fino ovviamente al regista, il giovane esordiente Riccardo Chemello.
E è proprio Chemello a esprimere la sua gratitudine nei confronti di chi si “è preso il rischio di mettere un giovane alla regia di un’opera prima così grande, e con questo budget. Per me lavorare a Dampyr è stato un rollercoaster di emozioni. Vengo dal parkour, lo praticavo come atleta fino a che un incidente mi ha costretto a smettere di praticare quello sport, e quando ho messo l’entusiasmo che avevo nel riprendere i miei amici e le loro esibizioni. I miei video di parkour spopolavano su YouTube, poi mi sono cimentato nella pubblicità, e nel 2018, quando Andrea Sgaravatti mi ha proposto di girare Dampyr, per me è stato un sogno che si avverava. La produzione del film è stata un viaggio incredibile: siamo partiti con ambizioni contenute ma da parte di tutti c’era la voglia di portare questo progetto a un livello più alto. Il team che mi ha affiancato per la preproduzione e la produzione è stato incredibile, così come incredibili sono state l’energia e l’esperienza portate sul set da maestranze italiane che si sono messe al servizio della storia”.

Cosa ci possiamo aspettare dal Bonelli Cinematic Universe

Dampyr, che debutterà nei cinema italiani il 28 ottobre con Eagle Pictures, ha già ottenuto un primo grande successo, che è proprio Roberto Proia, Executive Director Theatrical Distibution and Productions della società, a rivelare: “Abbiamo chiuso un accordo di distribuzione internazionale molto importante: nel mondo Dampyr uscirà col marchio Sony”.
Gli appassionati dei fumetti Bonelli sono avvisati.
E sappiano anche che, come noto e come ribadito da Masiero, a breve arriverà sulla Rai la serie animata tratta da Dragonero, e che Bonelli Entertainment sta già lavorando a una serie un live action su Dylan Dog assieme a James Wan; che si sta già scrivendo qualcosa su Martin Mystere e Mister No, e che si sta ragionando su cosa fare con Tex. “Per non parlare del fatto che i nostri nuovi fumetti nascono e nasceranno già multimediali”, aggiunge Masiero. “La strada che abbiamo di fronte è quindi lunghissima e molto ambiziosa, ma sempre attenta al rispetto della grammatica bonelliana e ai suoi eroi particolari, che hanno caratteristiche umane particolari, e non sono supereroi”.
“Se si vuole costruire ci vogliono visione e strategia”, aggiunge Sarno, “e quindi sarà fondamentale comprendere quale sia il mezzo più opportuno per realizzare il sogno di un nuovo adattamento”.
Come per dire che Bonelli si propone di conquistare il cinema, certo, ma non solo.



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