lunedì 17 ottobre 2022

Gianni Zanasi presenta War - La guerra desiderata: "il cinema dovrebbe aggredire la realtà, non il contrario"

Uno scherzo di alcuni ragazzi spagnoli a delle ragazze italiane, male interpretato, scatena una lite tra i due gruppi, che degenera, e alla fine ci scappa il morto.
Allo stesso modo, questa vicenda degenera in uno scontro tra le due nazioni, che coinvolge la Francia e che spinge i tre paesi sull'orlo di una guerra.
E, con la guerra alle porte, anche la gente comune si sente legittimata, o spinta, a dare sfogo a tutta la sua aggressività e alla sua frustrazione.
Questo, in sintesi, il concetto alla base di War - La guerra desiderata, film diretto da Gianni Zanasi e interpretato da Edoardo Leo, Miriam Leone, Giuseppe Battiston, Carlotta Natoli, Stefano Fresi e molti altri, che è stato sceneggiato dallo stesso Zanasi con Michele Pellegrini e Lucio Pellegrini.
Il film, che come sempre avviene nel cinema di Zanasi è sempre sospeso tra la commedia e il dramma, con spunti surreali e flirt con l'assurdo, è stato presentato oggi alla Festa del Cinema di Roma, e debutterà nelle sale il 10 novembre con Vision Distribution.

War - La guerra desiderata: il trailer

Con una storia che parla di guerra, e un titolo così, da più parti è stata tirata in ballo la guerra, reale, in Ucraina. Ma, come Zanasi ha più volte ricordato, questo film nasce nella sua mente già nel 2019.
A chi gli chiede che effetto gli abbia fatto lo scoppio del conflitto ucraino, e se si senta capace di prevedere il futuro, Zanasi ha risposto: "un effetto bruttissimo. È il cinema dovrebbe aggredire la realtà, non il contrario. Ero al montaggio quando la Russia ha invaso l’Ucraina, ma come ho spesso ripetuto non sono io che prevedo il futuro è, ma il futuro che sta andando all’indietro. La guerra reale è un orrore, e il film non ha niente a che vedere con l'orrore. Il nostro film parla di altro. Parla del conflitto, non della guerra. Parla non dell'attualità, ma del presente, un presente dominato da un senso d'urgenza che non lascia spazio per il piacere ma solo agli schieramenti: tu mi sei amico o nemico? Mi ami o mi odi? Si tratta di una febbre. E, prese da questa febbre bruciante, le persone fanno uscire quello che hanno dentro. Esce di tutto, nel bene e nel male".

In War si parla, per via di battute esplicite, di perdita della coscienza critica, e ci si chiede "quando è che siamo tutti impazziti". Per Edoardo Leo "la coscienza critica l’abbiamo sepolta da tanto tempo, e ci siamo impazziti molto tempo fa. Abbiamo assistito al lento deteriorarsi del nostro muoverci nel mondo. Noi però tutto questo lo stiamo vivendo, e quando ci stai dentro alla storia, non puoi avere una reale comprensione di quello che avviene. Non puoi darti risposte certe, ma puoi porti delle domande. Sono le domande che emergono dal film, ed è importante che a sollevare queste domande sia una commedia. Anche per il nostro cinema"
"Nel film le domande nascono di fronte alla crisi, all'emergenza, ai fatti compiuti. Ma dovremmo avere urgenza di porcele anche nella pace", ha aggiunto poi Miriam Leone.

Si capisce anche dal trailer, infine, che, sebbene in quella situazione drammatica e assurda, tra i personaggi dei due attori nasce un sentimento d'amore, sebbene poi si declini in maniere insolite. E l'amore, per Zanasi, è una delle possibili risposte alla crisi del presente, quella che racconta in War. Anche perché, ha concluso, "i film hanno il potere di poter esprimere anche violentemente la complessità dell’amore".



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