Rischia davvero di passare alla storia come film dalla lavorazione più travagliata di sempre Mission: Impossible 7, megaproduzione girata in piena pandemia e più volte costretta a sospendere le riprese per vari problemi, legati soprattutto a casi di coronavirus (ma anche a un incidente avvenuto sul set nell'agosto 2020). Evidentemente il "cazziatone" fatto da Tom Cruise a un membro della troupe che stava troppo vicino a un altro non ha avuto gli effetti sperati, o il destino ci si è messo di mezzo, perché la lavorazione del film, in Inghilterra, è stata di nuovo interrotta per un nuovo caso di positività, come conferma il comunicato ufficiale di Paramount e Skydance:
Abbiamo provvisoriamente interrotto le riprese di Mission: Impossible 7 fino al 14 giugno, a causa dei risultati di un test di coronavirus durante i tamponi di routine. Seguiamo tutti i protocolli di sicurezza e continueremo a monitorare la situazione.
Il problema per un film di queste dimensioni, dove lavorano centinaia di persone, come abbiamo visto nelle riprese di Roma, è che anche un solo test positivo può far perdere giorni di lavoro e aumentare il budget, arrivato ormai, è logico supporre, a cifre stratosferiche. Immaginiamo che il povero Christopher McQuarrie sarà ormai rassegnato a passare un lungo periodo della sua vita dedicato al completamento di Mission: Impossible 7, di cui tra l'altro dovrebbe anche dirigere il successivo sequel, e che Tom Cruise sarà probabilmente frustrato e furioso, ma purtroppo questo è il periodo in cui stiamo vivendo.
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