Il 25 giugno 1924 nasceva a Philadelphia il grande Sidney Lumet, cineasta che col suo spirito indomito di indagine socio-politico-civile ha scritto per quasi trent’anni la storia del cinema americano in maniera indelebile. Dopo essersi fatto le ossa in televisione all’inizio degli anni ‘50, ovvero nel periodo di maggior splendore e di rivoluzione delle produzioni per il piccolo schermo, Lumet ha esordito al cinema nel 1957 con La parola ai giurati, film che ha cambiato le regole del cinema giudiziario. Da quel momento il cineasta ha indagato le contraddizioni della società americana, soprattutto delle istituzioni portati, con un piglio veristico che molto spesso si è però sposato anche con un occhio esteticamente sopraffino nella sua semplicità. Da questo connubio di forma e contenuto sono nati veri e propri capolavori, come testimoniano i cinque film in streaming scelti per rendere omaggio all’autore scomparso nel 2011. Buona lettura.
Cinque capolavori diretti da Sidney Lumet
- La parola ai giurati
- Serpico
- Quel pomeriggio di un giorno da cani
- Quinto potere
- Il verdetto
La parola ai giurati (1957)
Scritto da Reginald Rose, il dramma da camera incentrato su dodici uomini qualunque che devono decidere del destino di un imputato rappresenta uno degli esordi cinematografici più folgoranti della storia del cinema americano. La parola ai giurati diventa immediatamente e con merito assoluto una pietra miliare del cinema civile, mostrando con rara efficacia l'aspetto umano e la durezza emotiva dietro l’apparato. Henry Fonda è l’attore principale di un cast stratosferico, un mosaico di psicologie e personalità magnificamente delineate. Orso d’Oro al Festival di Berlino e nomination all’Oscar per il film, la regia e la sceneggiatura non originale. La stella di Sidney Lumet ha appena iniziato a splendere...Disponibile su Rakuten TV, Apple Itunes.
Serpico (1973)
Tratto da una storia vera, il dramma che vede protagonista Al Pacino nel ruolo di un poliziotto deciso a smascherare la corruzione dei suoi colleghi diventa uno dei film di culto degli anni ‘70. Lumet mette in scena la vicenda di Frank Serpico con un’attenzione minimalista alle ambientazioni e una cura incredibile nella delineazione della mente dell’eroe, sempre più attanagliato e soffocato da un sistema a cui non interessa che prevalga la giustizia, se non è quella dei propri interessi. Grande poliziesco, intenso e malinconico. Una delle migliori interpretazioni di Pacino, candidato all’Oscar insieme allo script di Waldo Salt e Norman Wexler. Disponibile su CHILI, Google Play, NOW.
Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975)
Ispirato da una storia realmente accaduta a Brooklyn, il dramma di Lumet su due rapinatori inesperti che trasformano il colpo in banca in un assedio dei media e della folla si tramuta molto spesso in una commedia di costume, con tocchi di genio surreale. Un Al Pacino febbrile, John Cazale e Chris Sarandon a supporto compongono un cast affiatatissimo, che rende ancora più prezioso ed emozionante Quel pomeriggio di un giorno da cani. Arrivano l’Oscar per la sceneggiatura e altre nomination tra cui film, regia, attore protagonista e non. In un anno in cui le segnalazioni contavano di più, visto che in gara c’erano film come Barry Lyndon, Nashville, Lo squalo e Qualcuno volò sul nido del cuculo (che poi vinse). Disponibile su Rakuten TV, CHILI, Apple Itunes, Amazon Prime Video, NOW.
Quinto potere (1976)
L’incontro col genio di Paddy Chayefsky produce un film destinato a scuotere il sistema dall’interno in maniera definitiva. Quinto potere attraverso la sua critica al cinismo dello showbusiness espande il suo sguardo apocalittico all'intera società dei consumi, quella che si attacca alla televisione e assorbe ogni notizia come fosse manna dal cielo. Un film visionario e plumbeo, con attori tutti da muto inchino. Fotografato da Owen Roizman come meglio non avrebbe potuto, questo dramma regala a Lumet la possibilità di elevare il suo sguardo, fornendo una regia carica di stile e precisione nell’esposizione dei dettagli. Capolavoro assoluto che vince quattro Oscar ma ne avrebbe meritati almeno altrettanti, compresi quelli per film e regia. Disponibile su Google Play.
Il verdetto (1982)
Scritto da David Mamet, Il verdetto è probabilmente il miglior film giudiziario della storia del cinema americano. Prima di tutto perché il suo protagonista Frank Galvin possiede uno degli archi narrativi meglio sviluppati, un viaggio verso la redenzione che trova la sua motivazione nel caso a cui l’avvocato si aggrappa con ogni sua forza. Paul Newman riempie questo personaggio con una delle prove d’attore più emozionanti di sempre, possente eppure sfumato, coraggioso eppure tragico. Lumet mette in scena Il verdetto con una lucidità inaudita, per arrivare a l’arringa finale che è purissima arte della sottrazione, e insieme cinema vibrante. Film da vedere e vedere e vedere. Disponibile su CHILI, Apple Itunes, Amazon Prime Video.
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