giovedì 3 giugno 2021

Maledetta primavera: preadolescenza, periferia e primi desideri nel film intimo e sincero di Elisa Amoruso

Maledetta primavera è un racconto di formazione al femminile, la storia di un'educazione sentimentale e la cronaca di una primavera e di un'estate di una famiglia un po’ strampalata che dal centro della città si sposta in periferia, tra palazzoni, prati non curati, ragazzi in motorino e riti religiosi.
Maledetta primavera è il primo lungometraggio di finzione di Elisa Amoruso, che ha diretto, per esempio, Chiara Ferragni Unposted, documentario sulla fashion blogger più famosa d'Italia. Anche sceneggiatrice, la Amoruso ha intrecciato, nel suo nuovo film, la finzione con la realtà, partendo da una vicenda autobiografica. Il racconto di questa esperienza, che poi è l'incontro con una ragazza che veniva da un paese lontano, è diventato la fotografia di un lungo attimo narrato con una dolcezza e una poesia rohmeriane, a cui si aggiunge la nostalgia di un tempo in cui i moti del cuore minacciavano tempesta, ma la vita, in fondo, era più facile, e forse più bella.

Maledetta primavera: la storia vera dietro al film

Dietro alla vicenda di Nina c'è dunque un momento della vita di Elisa Amoruso, che a 11 anni lasciò il centro di Roma per andare in periferia, in zona Cinecittà, in una casa dove il padre fece portare un tavolo da biliardo (proprio come Giampaolo Morelli all'inizio del film). "In quel periodo" - ha spiegato la regista - "mi sentivo spesso invisibile in una famiglia incasinata, e il vuoto di questa periferia amplificava la mia sensazione di smarrimento, tipica di quell'età inquieta della pre‐adolescenza". In Maledetta primavera la Amoruso ha voluto mettere anche i suoi genitori: un padre simpatico ma inaffidabile, una madre affettuosa e spesso sull'orlo di una crisi di nervi.

Elisa Amoruso all'inizio non intendeva fare del suo vissuto di ragazzina un film. L'idea è nata mentre chiacchierava con i produttori Angelo e Matilde Barbagallo, a cui aveva raccontato del famoso trasloco alle porte della capitale: "Insieme abbiamo capito che lì dentro c'era una storia, intima e sincera, al punto che durante il processo di scrittura ho sentito il bisogno di scriverla in una forma libera, come un flusso di coscienza, e da questo manoscritto è nato il romanzo che si intitola Sirley, edito da Fandangolibri".
Sirley è il nome della ragazza con cui Nina fa amicizia e nel film viene dalla Guyana francese. Del personaggio la regista ha detto: "Sirley nella realtà era una ragazzina sudamericana, che era stata adottata da genitori italiani e viveva nel palazzo di fronte, in quel comprensorio di palazzoni tutti uguali, così alti che mi parevano sfiorare l'estremità del cielo. Era nata fra noi un'amicizia strana, una simbiosi totale, che mi aveva fatto scoprire il desiderio e forse l'amore".

Maledetta primavera: temi e toni del film

L’amore

Maledetta primavera non è esattamente un film sulla perdita dell'innocenza né un'indagine sulla sessualità adolescenziale, e infatti non c'è nulla di morboso nella rappresentazione di un'amicizia che diventa desiderio e fascinazione. L'età di Nina, del resto, è proverbialmente un tempo di smarrimento, di primi battiti del cuore, e per questo la Amoruso mantiene un certo pudore nel racconto, misto a uno struggimento che timidamente esplode quando Laura, insieme a Nina, Lorenzo e Sirley, ascolta in macchina il brando di Loretta Goggi che dà il titolo al film (e tutti cantano felicemente). Il nuovo sentimento, comunque, provoca in Nina una trasformazione, che la regista descrive così: "Nina smette di essere la bambina responsabile che è sempre stata ed esplora un lato di sé che ignorava, che è legato all'istinto e la porta a compiere azioni che non credeva di essere in grado di fare".

La religione

Quando Nina conosce Sirley, le dice che vuole essere la Madonna nella processione religiosa a cui il quartiere si sta preparando. In un'altra scena le due compagne di classe rompono accidentalmente una statua della Vergine Maria ed è allora che diventano amiche. Già queste due sequenze dimostrano quanto sia importante, in Maledetta primavera, la religione. "Ricordo la religione" - ha spiegato Elisa Amoruso - "come qualcosa che ha attraversato tutta la mia infanzia: andavo in una scuola di suore e la chiesa era l'unico centro di aggregazione del quartiere. Tuttavia nel film la religione è utilizzata per raccontare il vuoto di un ambiente sociale, non viene affrontato direttamente il tema del sacro o della spiritualità". 

La periferia

Il quartiere in cui è ambientato Maledetta primavera diventa pian piano un altro personaggio del film e acquista un fascino portentoso. La regista lo ha avvolto inondato di luce calda, fra il rosa e l'arancione “"come quella delle tende che restavano chiuse sul balcone", mentre ha cercato, altrove, di restituire i colori delle fotografie di una volta. Quanto all'aspetto da dare alla periferia, fin da subito è stato importante non creare un ambiente degradato filmato con crudo realismo: "La scommessa è stata quella di raccontare la periferia con un altro tono vivo, fresco e vitale, di qualcuno che, come me, vi ha trascorso gli anni decisivi della sua infanzia e quindi della formazione del carattere. In questo senso ho cercato di fare un racconto più vicino alla realtà, proprio perché fa parte della mia esperienza personale: il vuoto lasciato dagli spazi può accendere la fantasia, il caos di un quartiere disordinato porta a incontri con personaggi insoliti, come Sirley. E in quella confusione c’è la vita".

Maledetta primavera: i personaggi e gli attori

Micaela Ramazzotti è Laura, la mamma di Nina

Micaela Ramazzotti ha interpretato diverse madri cinematografiche, e la nostra preferita è stata a lungo la Anna Michelucci de La prima cosa bella. Di Laura, mamma di Nina e Lorenzo, l'attrice ha detto che è "una pazzerella, una donna che piange e che ride, un'esaurita”. A proposito del film e del suo sì alla regista ha raccontato a La Stampa: "Mi piaceva l'idea che si parlasse di adolescenti, un mondo da cui sono sempre attratta. A quell'età sei nel mezzo, non sei piccola e non sei ancora ragazza, ti senti insicura, hai l'impressione che il mondo fuori non ti capisca e senti forte la pressione degli amici, la necessità di dover dimostrare qualcosa. E una fase davvero difficile, a ancora di più per chi la vive oggi".

Giampaolo Morelli è Enzo, il papà di Nina

Inizialmente Elisa Amoruso non aveva pensato a Giampaolo Morelli per il ruolo di Enzo, che come suo padre vendeva macchine fotografiche a Porta Portese. E’ stato Angelo Barbagallo a suggerirle di prenderlo. La scelta si è dimostrata vincente, anche perché per la Amoruso l'attore è un po’ pazzo e affascinante proprio come il personaggio del film. Da genitore, Morelli si è avvicinato con senso di responsabilità a Enzo, che secondo lui "ha un suo lato oscuro come tutti noi, a tratti è inafferrabile, ha bisogno sua libertà, dei suoi spazi e delle sue manie" . Per Giampaolo Enzo non è un uomo che non sa voler bene. Al contrario è tenero, dolce, fragile e pieno d'amore per i suoi figli.

Emma Fasano e Manon Bresch alias Nina e Sirley

In Maledetta primavera sia Nina che Sirley sono interpretate da attrici esordienti. Emma Fasano è stata preferita alle altre candidate al ruolo di Nina perché era la più matura e intelligente, e aveva uno sguardo vivo, intenso. Alla Festa del Cinema di Roma, dove il film è stato presentato in anteprima nell'autunno del 2020, Emma ha detto ai giornalisti: "E’ stato molto emozionante debuttare in un film da protagonista, ed è stato anche difficile bilanciare le emozioni, il tempo trascorso sul set e la mia vita personale, ma è andata molto bene e sono contenta".
Più difficile è stato trovare l'interprete della bellissima Sirley. Dopo un estenuante casting in Italia, Elisa Amoruso ha deciso di recarsi in Francia, dove ha incontrato Manon Bresch. Appena l'ha vista, si è resa conto che sarebbe stata perfetta.
In Maledetta primavera recita anche Federico Ielapi, che conosciamo come il piccolo protagonista di Pinocchio di Matteo Garrone. Il giovane attore fa la parte di Lorenzo, il fratello minore di Nina. Lorenzo è un bambino sensibile e che si arrabbia facilmente, e che teme che i genitori possano divorziare da un momento all'altro.

Maledetta primavera è stato sceneggiato da Elisa Amoruso insieme a Paola Randi. Il film è nelle sale dal 3 giugno distribuito da BIM. Nel cast ci sono anche Orietta Notari, Clara Galante, Sara Franchetti, Massimo Cagnina, Eliana Miglio. Na non dimenticare, la partecipazione straordinaria di Fabrizia Sacchi (nella parte della mamma adottiva di Sirley) e di Claudio Bigagli (nel ruolo del prete di zona).



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