giovedì 3 giugno 2021

Estate '85, la tempesta emotiva dell'adolescenza: incontro con François Ozon

Un’estate fatidica, fra un amore che sconvolge e una perdita dell’innocenza. Estate ’85 è uno dei film più interessanti che porta con sé l’etichetta Cannes 2020, e conferma il talento di François Ozon nel raccontare la libertà dell’adolescenza. Appena uscito nelle sale italiane, distribuito da Academy Two, racconta dell’estate dei 16 anni di Alexis, di un’uscita in barca a vela sulla costa della Normandia, dove vive, del salvataggio da un poco eroico naufragio grazie a David, di due anni più grande di lui. Un incontro cruciale, quasi un sogno destinato a durare per una stagione.

“L’atmosfera noir di questa storia, la suspense legata allo svelamento dei fatti, era presente nel libro”, ha dichiarato Ozon nel corso di un’intervista via Zoom. “È tratta infatti da Danza sulla mia tomba dell’inglese Aidan Chambers e mescola generi differenti, una cosa tipica dell’adolescenza. Un’età in cui un giorno pensi di essere in una commedia e quello dopo vivi in un dramma. Il film in Francia è andato bene perché la gente voleva vedere qualcosa ambientato nel passato, visto che il presente era molto sgradevole, anche se gli anni ’90 non sono stati così mirabolanti o spensierati: non c’era il covid, ma c’era l’Aids. Non so se con la ripresa i registi racconteranno le loro storie in maniera differente, ma è curioso che, parlando con altri colleghi, tutti avessimo dei progetti ambientati nel passato, come a non voler affrontare quello che viviamo in questo momento, perché è un periodo poco piacevole e nessuno vuole mostrare dei visi coperti da mascherine.”

Una storia che Ozon sogna di raccontare da 35 anni

"Ho letto il romanzo quando avevo 17 anni, quando sognavo solamente di fare il regista cinematografico. Ci fossi riuscito, avrei voluto portare sul grande schermo quella storia, e 35 anni dopo ci sono riuscito. Prima probabilmente non avevo la distanza giusta e sentivo di non esserne capace. Speravo che qualche altro regista raccontasse questa storia e io potessi esserne solo spettatore. Ho inserito nel film le canzoni e la musica che ascoltavo io quando avevo 17 anni. La cosa particolare è che il film all’inizio si intitolava Estate ’84. Volevo assolutamente In Between days dei Cure, che adoro e all’epoca ascoltavo sempre, amando molto la new wave inglese. Ma quando abbiamo domandato i diritti al cantante, Robert Smith, ci ha detto che non poteva darcela perché era uscita nel 1985. Però amavo così tanto il pezzo che ho cambiato in titolo in Estate ’85.

Il corpo non mente

"I corpi rivelano le persone e le loro azioni, molto più che le parole, è quanto di bello c’è in questa storia. Alexis, il protagonista, si innamora di un viso, di un corpo, mentre quello che c’è all’interno è probabilmente molto diverso. È un film che parla della disillusione di un adolescente: a quell’età si sogna un mondo, si immagina l’altro come un principe o una principessa azzurra. Confrontandosi con la realtà, però, ci si rende conto come sia differente. Il film racconta questo, la contrapposizione fra due visioni dell’amore: il nostro sguardo rispetto alla verità, che sono spesso diversi.

La creazione artistica come catarsi

"Quello che mi piaceva nel romanzo di Aidan Chambers è che il protagonista diventa un creativo a sua insaputa. Soffre e non riesce ad esprimere con le parole quello che prova. Il suo professore gli dice che ha talento nella scrittura, e magari potrebbe metterlo a frutto, raccontare la sua storia e allo stesso tempo liberarsene. Il bello in un’opera d’arte è che quando si trova il proprio spazio artistico, come esprimerlo, si riesce a comunicare e a trarne un grande giovamento. In questo senso ha un lato terapeutico importante. Nel mio caso, una volta che mi sono reso conto che il mio posto, dal punto di vista della creazione artistica, era dietro a una macchina da presa, ho capito che era il modo giusto per esprimermi.

Il trailer di Estate '85



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