mercoledì 31 marzo 2021

I Mitchell contro le macchine: il trailer del film d'animazione in arrivo su Netflix

Noto in precedenza anche con il titolo di Superconnessi, I Mitchell contro le macchine è una nuova, divertente commedia d'animazione che sarà disponibile in streaming su Netflix dal 30 aprile.
Diretto da Mike Rianda e co-diretto da Jeff Rowe, che firmano assieme anche la sceneggiatura (e pare che Rianda si sia liberamente ispirato alla sua stessa famiglia), il film è prodotto da Phil Lord e Christopher Miller, che sono le menti creative e irriverenti dietro a film come Piovono polpette, The Lego Movie e Spider-Man - Un nuovo universo.
La storia è quella di una normalissima famiglia americana dei nostri giorni composta da padre, madre e due figli ossessionati (come tutti i giovani di oggi) dalle nuove tecnolgie. Cosa che torna utile: perché, accompagnando la figlia maggiore al college, i Mitchell, compreso il cane di famiglia, si troveranno di fronte a una rivolta dei dispositivi digitali e dovranno cercare di salvare il mondo.
Qui di seguito, il trailer italiano di I Mitchell contro le sue macchine e la sua trama ufficiale:



Dagli stessi esseri umani creatori di Spider-Man: Un nuovo universo e The LEGO Movie arriva I Mitchell contro le macchine, un film d’animazione ricco di azione e di divertimento che ha come protagonista una famiglia ordinaria impegnata in un’impresa stra-ordinaria: salvare il mondo da un’apocalisse robot. Un’inezia, no? Tutto ha inizio quando l’alternativa e creativa Katie Mitchell viene ammessa alla scuola di cinema dei suoi sogni e non vede l’ora di lasciare casa e incontrare “la sua gente”. Suo padre Rick, grande amante della natura, insiste affinché tutta la famiglia la accompagni a scuola in un assolutamente-non-imbarazzante-né-forzato ultimo viaggio on the road. Ma proprio quando le cose sembrano non poter andare peggio, la famiglia Mitchell si ritrova nel bel mezzo di una rivolta di robot! Tutti gli oggetti tecnologici - dagli smartphones agli aspirapolveri roomba, fino ai malvagi Furby - vengono ingaggiati con l’obiettivo di catturare ogni essere umano sul pianeta. Adesso salvare l’umanità è compito dei Mitchell, ovvero Katie e Rick insieme all’allegra mamma Linda, lo stravagante fratellino Aaron, il morbido carlino Monchi e due amichevoli e ingenui robot.



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I migliori film in streaming con protagonisti agenti sotto copertura

La storia del cinema poliziesco o più in generale criminale vanta un numero considerevole di titoli che raccontano le difficoltà morali e psicologiche di agenti sotto copertura. I cinque film in streaming scelti per raccontare questa figura complessa e lontana dagli stereotipi mostrano notevoli variazioni sul tema, le quali vanno dal thriller più classico al dramma alla fantascienza. Il comun denominatore di questi titoli rimane comunque la rappresentazione cinematograficamente potente di questo ruolo. Buona lettura.

Cinque film in streaming con protagonisti poliziotti sotto copertura

  • Le iene - Cani da rapina
  • Donnie Brasco 
  • The Departed - Il bene e il male
  • Miami Vice 
  • A Scanner Darkly

Le iene - Cani da rapina (1992)

Il mitico esordio alla regia di Quentin Tarantino è un gioco al massacro logorroico e velenoso, come pochi se ne erano visti in precedenza. Uno degli artefici del colpo andato male (non sveliamo quale attore per non rovinare la sorpresa a chi non lo ha ancora visto) è in realtà un agente che viene suo malgrado immerso in un vortice di violenza fisica e psicologica girate con una maestria comune a nessun altro. Le iene - Cani da rapina propone psicologie scritte con enorme raffinatezza, anche quelle maggiormente deviate. Un tour de force cinematografico clamoroso, da continuare ad amare nonostante metta ogni volta a dura prova. Con Harvey Keitel, Tim Roth, Steve Buscemi e un demoniaco Michael Madsen. Disponibile su Rakuten TV, Chili, Netflix.

Donnie Brasco (1997)

Il film diretto da Mike Newell - lo stesso di Quattro matrimoni e un funerale, quasi da non crederci…- racconta la quotidianità del crimine organizzato, la normalità di mafiosi dei ranghi più bassi. Un dramma robusto e denso interpretato al meglio dalla coppia di protagonisti Al Pacino (in una sorta di contro-interpretazione del Michael Corleone della saga de Il padrino) e un Johnny Depp agente sotto copertura che nel corso degli anni si trova a dover condividere molto, forse troppo, con i malavitosi che deve incastrare. Donnie Brasco è ottimo esempio di cinema di genere che va oltre lo stesso perché possiede qualcosa in più. Candidatura all’Oscar per la sceneggiatura non originale di Paul Attanasio. Disponibile su Rakuten TV, Chili, Apple Itunes, Netflix, Amazon Prime Video.

The Departed - Il bene e il male (2006)

Alla fine più della trama magnificamente organizzata dallo script di William Monahan a rimanere impresse sono le scene in cui il poliziotto sotto copertura Leonardo DiCaprio non riesce a trattenere la sua frustrazione con il suo analista Vera Farmiga. Sono questi i momenti fortemente drammatici di The Departed, resi indimenticabili dalla prova febbrile e dolorosa del protagonista. Il resto ce lo mettono un Martin Scorsese asciutto come mai, un Jack Nicholson che ancora una volta impersona il male incarnato, un Matt Damon mellifluo e un Mark Wahlberg spigoloso e tagliente. Gran cinema di genere con un’anima pulsante. Quattro Oscar tra cui miglior film e regia. Disponibile su Rakuten TV, Chili, Netflix, Amazon Prime Video.

Miami Vice (2006)

Jamie Foxx e soprattutto un intenso Colin Farrell portano sul grande schermo i celeberrimi poliziotti sotto copertura della serie di culto anni ‘80. Ma il Miami Vice di Michael Mann deve poco o nulla al precedente show per il tubo catodico: il film infatti è livido, pessimista, sfrontatamente romantico nella storia d’amore impossibile tra Farrell e una straordinaria Gong Li. Opera sfortunata, andata fuori budget e incapace di sfondare al botteghino. Grande cinema comunque, uno dei migliori lavori di Mann. Memorabile cammeo di John Hawkes. Disponibile su Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple Itunes, Netflix, TIMVision, Amazon Prime Video.

A Scanner Darkly (2006)

Due geni che si incontrano: l’opera letteraria più nichilista di Philip K. Dick viene portata sul grande schermo grazie all’animazione in Rotoscope da Richard Linklater. Il risultato è un film dal fascino malato e decadente, un trip mentale in cui il poliziotto sotto copertura protagonista finisce per perdere ciò a cui doveva attaccarsi: la propria identità. A Scanner Darkly è uno dei grandi cult-movie dei nostri tempi, un’opera rivoluzionaria sia nella forma che nel contenuto. Nel cast magnifici Keanu Reeves, Robert Downey Jr., Winona Ryder, Woody Harrelson. Divorate il libro e poi amate il film. Disponibile su Rakuten TV.



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Cena con delitto - Knives Out: sono 2 i sequel ed è Netflix a produrli con un accordo da 400 milioni di dollari

Si sa da circa un anno che il giallo scritto e diretto da Rian Johnson avrà un secondo capitolo. La grande novità di oggi è che i sequel di Cena con delitto - Knives Out saranno due e a vincere la battaglia per accaparrarseli è stata Netflix. Il regista ne è anche produttore insieme a Ram Bergman e sono proprio loro due a denetere i diritti sulle storie e sul personaggio del detective Benoit Blanc, che continuerà ad essere interpretato da Daniel Craig.

Ciò che Johnson e Bergman hanno fatto, è stato chiudere un accordo con il maggior offerente per poter realizzare al meglio i due ulteriori capitoli. Non si tratta di sequel diretti del primo film, ma di nuovi misteri da risolvere per l'investigatore, ognuno a sé stante. Netflix ha battuto la concorrenza di Apple e Amazon offrendo 400 milioni di dollari per entrambi i titoli. Evidentemente Rian Johnson ha in mente qualcosa di più costoso dei 40 milioni serviti per produrre Knives Out, avendo dato precedenza al servizio streaming e rinunciando così all'uscita nei cinema.

Le riprese di Knives Out 2 inizieranno il prossimo giugno in Grecia. Nelle prossime settimane scopriremo quali saranno i nuovi attori che affiancheranno Daniel Craig sul set.
Qui sotto il trailer di Cena con delitto - Knives Out, uscito al cinema in Italia il 5 dicembre 2019.



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Demonic: il cast e un po' di trama dell'horror di Neill Blomkamp che uscirà in America ad agosto!

Vi avevamo parlato tempo fa dell'horror soprannaturale che Neill Blomkamp aveva girato in Canada, nella prima ondata della pandemia, e di cui finora si sapeva poco o niente. Ora, grazie all'acquisizione del film da parte di IFC Midnight, che lo distribuirà sul mercato nordamericano il 20 agosto, sono arrivate anche alcune informazioni sulla trama.

Demonic è interpretato da Carly Pope, Chris William Martin e Michael Rogers e ha al centro una giovane donna che libera dei demoni terrificanti quando le sue tensioni decennali con la madre arrivano al punto di rottura. Troppo poco? Beh, consoliamoci pensando che presto potremo vedere il trailer di quello che la titolare della distribuzione definisce "un'immersione in un altro mondo simile in modo terrificante al nostro".

Dal momento che le storie fantastiche che Blomkamp racconta hanno sempre radici nella realtà, non dubitiamo che anche questo suo Demonic avrà in serbo delle belle sorprese. Dopo tutto si tratta del ritorno al lungometraggio del regista sudafricano di District 9, 6 anni dopo lo sfortunato (e non immeritevole) Humandroid.



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The Grey: la spiegazione del finale del film con Liam Neeson

I lupi giocano in casa nell'avventuroso The Grey. La lotta per la sopravvivenza si consuma nelle innevate terre selvagge 1000 km a nord di Vancouver, in Canada, dove il film è stato girato durante l'inverno del 2011. La storia però si ambienta in Alaska e racconta di un gruppo di operai a bordo di un aereo che li sta riportando a casa, di rientro dalla centrale di estrazione del petrolio in cui lavorano. Con loro viaggia anche un certo Ottway, intepretato da Liam Neeson, un cacciatore il cui compito è quello di proteggerli con il suo fucile di precisione da eventuali attacchi di animali selvaggi. Il volo è turbolento e una tempesta fa precipitare l'aereo. I sopravvissuti si trovano nel mezzo del nulla. Intorno a loro soltanto neve, ghiaccio, alberi e rocce. Non li ha uccisi l'incidente aereo, ma questo non significa che siano salvi. Il gelo e un branco di lupi affamati sono i pericoli dai quali potrebbero non avere scampo.

The Grey: il significato del finale del film

È bene leggere queste righe soltanto dopo aver visto The Grey, proprio perché ora andiamo a discutere dell'ultima scena del film. Diretta dallo specialista di titoli d'azione Joe Carnahan, la storia mette gli uomini di fronte al loro destino in una progressiva consapevolezza che non usciranno vivi da quella situazione. L'invito per gli spettatori è quello di andare oltre il contesto del racconto, perché il film ambisce a parlare in termini generali della nostra specie, della crudezza della vita, della ricerca di un appiglio per restare a galla in questo mare chiamato esistenza, in cui tutti nuotiamo.

Oltre ad essere il più abile e scaltro, il personaggio di Ottway è anche il più spirituale, come possiamo comprendere fin dalle prime sequenze quando iniziamo a conoscerlo attraverso la sua voce narrante. "Mi lascio vivere come immagino facciano i dannati, come un'anima in pena e mi sembra sia solo una questione di tempo" scrive Ottway, pensando alla sua vita e agli affetti che non ha più, a ciò che è stato prima di giungere in quel posto estremo. Ricordi che scivolano addosso alla sua solitudine, pesanti come il piombo.

Il film arriva a conclusione con l'ultima scena in cui Ottway e il lupo alfa sono uno di fronte all'altro. Due specie animali, una contro l'altra, in cui l'uomo è in quel momento spoglio di tutta la civiltà e le comodità che si è costruito intorno nel corso dei millenni. Il regista Carnahan sceglie di chiudere il sipario su The Grey con un colpo d'ascia, investendoci bruscamente con il nero su cui arrivano i titoli di coda. Chi vincerà, l'uomo o la bestia? Questo finale assente è una scelta precisa per sottolineare quanto la risposta a quella domanda non sia ciò che conta veramente. Il film vuole porre enfasi sul percorso e non sulla fine, sul sentiero metaforico che gli uomini affrontano verso la sopravvivenza esistenziale. E quando la morte dovrà arrivare, lo farà a seconda di quello che ognuno è stato prima, di come abbia vissuto e in che cosa abbia creduto. Ogni spettatore deve affrontare personalmente il finale di The Grey, così come ogni personaggio del film si rapporta a modo proprio davanti all'incombente momento della morte.

The Grey: la scena di pochi secondi dopo i titoli di coda

Ciò che forse non tutti hanno notato, è un'ultimissima scena che arriva al termine dei titoli di coda. Per pochissimi secondi compare un'inquadratura stretta dell'addome del lupo sdraiato a terra, su cui è appoggiata la testa di Ottway. L'animale respira a fatica, mentre dell'uomo vediamo soltanto la nuca. Sta riposando? È svenuto? È morto? Non lo sappiamo e non lo sapremo. Si tratta soltanto di un'ultima appendice che non cambia il significato del finale del film. Ed è anche il modo in cui Carnahan dice al pubblico che la lotta tra i due è stata effettivamente girata, ma la decisione ultima è stata quella di non includerla. Le scene tagliate sono presenti nell'edizione in blu-ray di The Grey.



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Assassinio sul Nilo: le scene di Armie Hammer verranno rigirate con un altro attore?

Se anche oggi parliamo di Armie Hammer è perché l'attore è uno dei protagonisti di Assassinio sul Nilo, l'atteso film di Kenneth Branagh. Ebbene, dopo l’accusa di stupro piovutagli addosso circa due settimane fa (da parte di una ragazza conosciuta dall'attore su Facebook che nel 2016 aveva vent’anni), in molti si sono chiesti che ne sarebbe stato della nuova avventura con protagonista Hercule Poirot. La risposta arriva da fonti interne alla Disney, che la settimana scorsa aveva annunciato un ulteriore slittamento dell’uscita del film all'11 febbraio del 2022. Un giornalista di Variety sostiene che dietro a questa decisione ci sia proprio l'affaire Hammer e la necessità da parte dello studio di temporeggiare in vista di sviluppi futuri.

Nello stesso articolo si afferma che "una fonte vicina a un primo montato di Assassinio sul Nilo" afferma che la parte di Armie Hammer è talmente significativa che lo rende quasi il protagonista del film e che quindi la Disney non ha intenzione di rigirare le scene di Hammer affidando il ruolo a un altro attore. Insomma, Assassinio sul Nilo, almeno per ora, non subirà lo stesso destino di Tutti i soldi del mondo, nel quale Kevin Spacey è stato sostituito in extremis da Christopher Plummer, costringendo Ridley Scott a rimontare parzialmente il film.

La fonte sostiene anche che rigirare le scene con Hammer costerebbe una fortuna, inoltre bisognerebbe far tornare sul set gli attori che nel thriller interagiscono con lui. Infine, visti i tempi di Covid-19, sarebbe un rischio troppo grande, oltre che esoso. Armie Hammer nega le malefatte di cui è stato accusato, ma sappiamo che Hollywood difficilmente perdona e che non dimentica gli scandali.

Leggi anche Armie Hammer perde un altro lavoro: l'attore esce dal cast del thriller The Billion Dollar Spy

Tornando ad Assassinio sul Nilo, è certamente uno dei titoli futuri più attesi, considerato il successo di Assassinio sull'Orient Express e soprattutto il cast all star, formato, oltre che dallo stesso Kenneth Branagh, da Gal GadotAnnette Bening, per fare soltanto alcuni nomi. La nostra paura circa il suo destino è quella che non arrivi mai al cinema e che esca direttamente su una piattaforma streaming, se non in home video.



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Spirit - Il Ribelle: il trailer italiano del nuovo film d'animazione con protagonista l'amatissimo Mustang

Cosa sarà mai che fa appassionare i più piccoli - e spesso, speriamo non sia considerato sessimo, specialmente le più piccole - a cavalli, pony e altri equini assortiti?
Quale che sia la risposta, quel che è certo è che Spirit - Cavallo selvaggio, oltre a ottenere una nomination all'Oscar di categoria nel 2002, è stato un successo tale da spingere DreamWorks Animation a realizzare un'altrettanto fortunata serie televisiva premiata con l'Emmy, e ora anche un nuovo lungometraggio che sta per arrivare nei cinema italiani dal 17 giugno.
Il film si intitola Spirit - Il Ribelle, ed è "l'avventura epica di una ragazza tenace che desidera un posto a cui appartenere e che scopre uno spirito affine quando incontra un cavallo selvaggio."
Diretto da Elaine Bogan, regista di numerosi episodi di serie animate DreamWorks come Trollhunters: I racconti di Arcadia e 3 in mezzo a noi: I racconti di Arcadia, il film è anche co-diretto da Ennio Torresan, sceneggiatore di Baby Boss.
Questo è il trailer ufficiale di Spirit - Il ribelle:

La trama ufficiale del film:

Lucky Prescott non ha mai conosciuto veramente la sua defunta madre, Milagro Navarro, un'impavida stuntman cavallerizza di Miradero, una piccola città ai confini della frontiera. Come sua madre, Lucky non è esattamente una fan delle regole e delle restrizioni, e questo ha causato a sua zia Cora non poche preoccupazioni. Lucky è cresciuta in una città della Costa Orientale degli Stati Uniti sotto l'occhio vigile di Cora, ma quando Lucky sfida la sorte con avventure rischiose, Cora alza la posta in gioco e decide di trasferirsi con la nipote dal padre di Lucky, Jim, a Miradero.
Lucky è indifferente alla quiete cittadina. Cambia idea quando incontra Spirit, un Mustang ribelle che condivide la sua vena indipendente, e fa amicizia con due cavallerizze del posto, Abigail Stone e Pru Granger. Il padre di Pru, Al Granger, il proprietario della scuderia, è il migliore amico del padre di Lucky. Quando un addestratore di cavalli senza cuore e la sua squadra pianificano di catturare Spirit e la sua mandria e metterli all'asta per una vita di prigionia e duro lavoro, Lucky riunisce i suoi nuovi amici e si imbarca coraggiosamente in questa avventura per salvare il cavallo che le ha dato libertà e uno scopo, e che l'ha aiutata a scoprire un legame con l'eredità di sua madre e con la sua eredità messicana, che non si sarebbe mai aspettata.




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Una luna chiamata Europa, storia di un profugo che vola, letteralmente

Una luna chiamata Europa, film in concorso al Festival di Cannes nel 2017, è una storia particolare che mira a combinare realismo e uno spirito visionario, concepita dal regista Kornél Mundruczó, già autore di Tender Son e White God. Approfondiamo la trama raccontata dal film e leggiamo cos'ha da dirci il regista sul suo lavoro.

Una luna chiamata Europa, la trama del film ungherese

Il protagonista di Una luna chiamata Europa è Aryan (Zsombor Jéger), un profugo che viene ferito da un agente di polizia, nel tentativo di superare con la sua famiglia il confine dell'Ungheria: incredibilmente, scopre che l'incidente gli ha dato un superpotere, consentendogli letteralmente di volare. Nell'ospedale del campo per i rifugiati, il dottor Stern cerca di capire a cosa si debba il prodigio, ma poi decide di usare la capacità di Aryan proprio in questo senso, spacciandolo per angelo per rassicurare e illudere i suoi pazienti. Non è solo sfruttamento, tuttavia, perché Stern cercherà anche di difendere Aryan, al quale oramai si è affezionato, dalle autorità che mirano ancora a bloccare il ragazzo...

Una luna chiamata Europa, un fantasy sulla cristianità secondo Kornél Mundruczó

In un'intervista al sito inglese The Upcoming, il regista di Una luna chiamata EuropaKornél Mundruczó, ha spiegato qualcosa del suo approccio flessibile al concetto di "genere", visto che questo stesso film miscela appunto realismo e fantastico: "Mi piace mischiare i generi. Se facessi un dramma sociale non lo sentirei molto vicino. Per me si tratta di stilizzare e cercare una lettura poetica. È concreto, cupo, ma è anche un action thriller. È un fantasy ed è un what-if". Centrale comunque per Kornél è il cambio di atteggiamento nel dottor Stern, prima sfruttatore dell'immigrato, poi disposto a salvarlo. Nello specifico l'autore ci spiega:

In Europa ci sono migliaia di anni di Cristianità, eppure a volte sento che li abbiamo completamente dimenticati. All'inizio, il personaggio del dottore è uno che non crede a nulla. A dir il vero è un bastardo, beve, è cinico e senza amore. [...] Usa Aryan per i suoi scopi. [...] La sua bussola emotiva però segna un'altra direzione nel corso del film. Aryan non ha alcun vero carattere, è più un angelo, è come un confessionale. Stern parla sempre con Aryan e cambia attraverso quel viaggio.

Kornél tuttavia non mira a prendere una posizione netta, ma già a partire dai nomi dei personaggi mescola le carte e invita a non dare nulla per scontato: "Stern è un nome ebraico, molto intellettuale. Aryaan è un nome molto sacro, ma ha anche una connotazione nazista. Per me le contraddizioni portano alla verità. Non c'è una verità chiara, possiamo usare i nomi come una contraddizione."   Leggi anche Jupiter's Moon: recensione del film ungherese in concorso al Festival di Cannes 2017



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Digitare il codice segreto: terminate le riprese della commedia tv con Neri Marcorè avaro patentato

Si sono appena concluse, sul litorale di San Benedetto del Tronto, nelle Marche, le riprese del film tv Digitare il codice segreto, una commedia con protagonisti Neri Marcorè e Valeria Bilello che è il quattordicesimo titolo del ciclo Purché Finisca Bene, in onda su Rai 1 dal 2014 con grande successo di pubblico. A produrre il film è, in collaborazione con Rai Fiction, la Pepito Produzioni, casa di produzione cinematografica e televisiva indipendente italiana.

Digitare il codice segreto racconta la storia di Alberico Ferretti (Neri Marcorè), uno stimato psicologo che perde la testa per Beatrice (Valeria Bilello), la proprietaria di un bistrot chiamato Intolleranza Zero. La vicenda si snoda tra ville mozzafiato e location fronte mare, dove la regione Marche gioca un ruolo fondamentale facendo da sfondo con le sue bellezze naturali ed eno-gastronomiche alle avventure dei personaggi.

Digitare il codice segreto segna un nuovo sodalizio fra Neri Marcorè e Fabrizio Costa, a cui dobbiamo L'allieva, Scomparsa, Don Matteo. Il regista ha così commentato l'esperienza: "E’ stato per me davvero stimolante tornare a dirigere Neri Marcorè per la quarta volta all'interno di questa collana di film a cui sono molto affezionato. In Digitare il codice segreto, Marcorè si cala nel personaggio esilarante di un avaro patologico, un grande topos di sempre della commedia, raccontato in modo moderno e intelligente".

Nel cast di Digitare il codice segreto ci sono anche: Gabriele Cirilli, che da Zelig, con il tormentone "Chi è Tatiana", è diventato uno dei volti più noti in TV e al cinema. Accanto a lui Paola Minaccioni, Pia Lanciotti e Bernardo Casertano. Il film approderà in TV prossimamente su Rai1 e questa è la sinossi ufficiale:

La menzogna del Dott. Alberico Ferretti ha le ore contate. Lui - psicologo e autore del bestseller "Digitare il codice segreto", manuale per curare l'avarizia - non è nient'altro che un tirchio senza speranza, e adesso che il successo lo ha reso un vip, qualsiasi mossa falsa in pubblico potrebbe rovinarlo. Ma l'occasione fa l'uomo ladro o, nel caso del Ferretti, scroccone: il dottore accetta l'ospitalità a tempo indeterminato che gli offre la Contessa Vanini sfuggendo così all'assedio dei curiosi per lavorare al suo nuovo libro senza sborsare una lira. Tuttavia, Alberico incontra una donna che smuove qualcosa in lui.


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Non mi uccidere: il primo teaser trailer dell'horror romantico di Andrea De Sica

Dopo aver esordito nella regia con I figli della notte, che venne presentato in concorso al Torino Film Festival, Andrea De Sica ha diretto due stagioni della serie tv Netflix Baby. Ed è proprio con una delle protagoniste di quella serie, Alice Pagani, che De Sica sta per tornare al lungometraggio con un horror sovrannaturale travestito da teen drama (o forse il contrario) intitolato Non mi uccidere, che vede protagonista anche un altro giovane attore diventato noto con una serie tv a tema sentimental-sessuale: il Rocco Fasano di Skam Italia.
Non mi uccidere, di cui vi mostriamo di seguito il primo teaser trailer e il poster ufficiale, è stato ispirato da un omonimo romanzo di Chiara Palazzolo che riuscirà nelle librerie il 29 aprile edito da SEM Società Editrice Milanese, tradotto in un copione da Gianni Romoli, dal collettivo GRAMS (anche loro coinvolti in Baby) e dallo stesso De Sica.
Questa la trama ufficiale del film:

Mirta ama Robin alla follia, lui le promette che sarà amore eterno. In una notte di luna piena la voglia di trasgredire costa la vita a entrambi. La ragazza però si risveglia e non può che sperare che Robin faccia lo stesso, proprio come le aveva promesso. Ma niente è come prima. Mirta capisce di essersi trasformata in una creatura che per sopravvivere si deve nutrire di carne umana. Ha paura. Braccata da uomini misteriosi, combatte alla disperata ricerca del suo Robin.

Non mi uccidere sarà disponibile dal 21 aprile per l'acquisto e il noleggio su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio su Sky Primafila e Infinity.
Ecco teaser trailer e poster del film:




Non mi uccidere è una produzione Warner Bros. Entertainment Italia e Vivo film (Marta Donzelli e Gregorio Paonessa), con il supporto di IDM Südtirol – Alto Adige e MIBACT – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo.
A completare il cast del film ci sono Silvia Calderoni, Fabrizio Ferracane, Sergio Albelli, con Giacomo Ferrara e la partecipazione di Anita Caprioli.
La fotografia è di Francesco Di Giacomo, la scenografia di Daniele Frabetti, i costumi di Chiara Ferrantini, il montaggio di Pietro Morana, il casting di Gabriella Giannattasio. Le musiche originali sono composte da Andrea Farri e Andrea De Sica.



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Sylvester Stallone scrive la serie prequel di Rocky, i suoi fan: "Bella idea, ma tu sei insostituibile"

Con un paio di post su Instagram, Stallone mostra ai fan le prime bozze di una serie su Rocky Balboa che sta scrivendo, ambientata 14 anni prima degli eventi di Rocky del 1976.

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Oscar 2021: l'Academy in cerca di location tra Parigi e Londra

Inutile girarci intorno: per gli organizzatori dell'Academy quest'anno la cerimonia dei 93esimi Oscar, in piena pandemia, è un vero incubo. Mentre in alcuni Paesi, tra cui gli stessi Stati Uniti, la vaccinazione ha preso a marciare a ritmo spedito, sono ancora troppi quelli in cui procede a rilento e dunque con conseguenti problemi di spostamento per candidati e ospiti. Inizialmente, se ricordate, si era parlato di un'esclusione dei collegamenti zoom, così asettici e poco "ufficiali", ma questa decisione ha immediatamente messo in allarme chi ha difficoltà a presenziare dal vivo.

Il problema principale è proprio l'Europa, visto che diversi candidati provengono da lì o sono  magari impegnati in film girati sul posto. In passato, anche chi girava film all'estero aveva il permesso di prendersi un po' di giorni per volare a Los Angeles per la cerimonia, ma ovviamente oggi, con la quarantena richiesta per chi proviene da altri paesi, questo allungherebbe troppo queste "licenze". Alcuni candidati poi hanno problemi ad ottenere il visto per viaggiare al di fuori dai propri confini. Tra questi Variety indica Gary Oldman (Mank), Laura Pausini (canzone), Emerald Fennell e Carey Mulligan (Una donna promettente).

La novità è dunque che gli organizzatori degli Oscar, come comunicato durante una serie di conference call, hanno detto che stanno cercando degli "hub internazionali", almeno a Londra e Parigi, dove i candidati possano recarsi per accettare il premio in caso di vittoria. Hanno anche fatto parlare il loro consulente Covid, la dottoressa Erin Bromage, che ha anche detto che la quarantena di ingresso negli Stati Uniti può essere abbreviata nel caso il soggetto sia stato vaccinato, si trovi su un set molto controllato o abbia viaggiato in business o prima classe. Steven Soderbergh ha anche detto che i candidati che non possono permettersi di pagare per la quarantena saranno aiutati "da partner dello show con cui abbiamo rapporti, linee aeree e hotel".

Leggi anche Oscar 2021: gli ospiti alla cerimonia ruoteranno per le norme anti-Covid?

Il regista, che è membro del comitato organizzatore della cerimonia, l'ha descritta come un cocktail party in cui un gruppo di candidati viene portato dentro e fuori dall'area del palco, a riotazione, come ipotizzato già ieri. A quanto sembra siamo in pieno work in progress e vedremo strada facendo cosa e quanto cambierà in quella che si preannuncia come un'edizione dell'Oscar davvero unica nella storia.



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The Disciple: il trailer del film indiano prodotto da Alfonso Cuarón presto su Netflix

Arriverà prossimamente su Netflix un film che è stato presentato in concorso all'ultima Mostra del Cinema di Venezia e che ha come produttore esecutivo un regista a dir poco importante: Alfonso Cuarón, che proprio al festival lagunare ha vinto il Leone d'Oro con Roma. The Disciple viene dall'India ed è diretto da Chaitanya Tamhane. Come The Millionaire è ambientato a Mumbai e vede protagonista un ragazzo che vuole realizzare un sogno: in questo caso diventare un cantante di successo di musica tradizionale indiana. Il personaggio si chiama Sharad Nerulkar e punta alla perfezione, ma deve scontrarsi con la sua mediocrità e impegnarsi ancora più duramente, aiutato prima da suo padre e poi da un maestro. Romanzo di formazione e ritratto di un paese in difficoltà, il film si muove avanti e indietro nel tempo.

Leggi anche The Disciple: recensione del film indiano di Chaitanya Tamhane sulla musica tradizionale presentato in concorso a Venezia 77

Di The Disciple, che vede protagonista Aditya Modak, è appena stato diffuso il trailer. Eccolo qui:



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Trento Film Festival 2021: Mila di Cinzia Angelini sarà l’evento di apertura

Sarà il corto di animazione Mila di Cinzia Angelini a inaugurare, venerdì 30 aprile, il 69° Trento Film Festival, che si svolgerà poi fino al 9 maggio (on line fino al 16 maggio). Ispirato ai bombardamenti che colpirono Trento nel 1943, Mila racconta una storia di guerra vista dalla prospettiva di una bambina. Nel film, che si ispira alle testimonianze sulla Seconda Guerra Mondiale della madre della regista, il personaggio di Mila simboleggia il meglio dell’umanità. "Per quanto abbia perso ogni cosa, Mila non ha perso l’immaginazione e la speranza."

Mila vuole rappresentare tutti i bambini, di ogni guerra, di ogni tempo. Un film che per comunicare sceglie il linguaggio universale della musica, grazie all’emozionate composizione di Flavio Gargano, eseguita dall’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. “Con questo film - dichiara Cinzia Angelini -desidero mostrare la forza e la resilienza che hanno i più giovani, anche se lasciati soli e abbandonati. Oggi i bambini continuano a soffrire le conseguenze dei conflitti in molti Paesi del Mondo e questo mi ha spinta ad agire per far capire cosa sia il vero costo generazionale della guerra. Credo che Mila, ispirato da una storia vera possa, proprio attraverso il magico potere dell’animazione, influenzare le nostre future generazioni. Se lo sforzo che è stato fatto per realizzare questo film potrà cambiare la decisione di chi avrà il potere di iniziare o no un conflitto, allora non sarà stato vano”.

Mila è il frutto dello sforzo, lungo ben sette anni, di un team internazionale di 350 volontari e artisti da più di 35 Paesi. Prodotto da PepperMax Films, Pixel Cartoon, IbiscusMedia, Cinesite e Aniventure con il sostegno, tra gli altri, di Trentino Film Commission, della Fondazione Cassa Rurale di Trento e sotto il Patrocinio di Unicef Italia. Il “making of” di Mila sarà presentato il 30 aprile alle ore 21.00 in una serata evento in diretta sul sito e sui canali social del festival.  Protagonisti della serata, accanto alla regista Cinzia AngeliniValerio Oss, artista degli effetti visivi con importanti collaborazioni internazionali (tra cui Harry Potter e i doni della morte, 127 ore), il compositore Flavio GarganoValentina Martelli, Executive Producer del film. Modera l’incontro Piera Detassis, Presidente dell'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello. Mila sarà visibile gratuitamente dal 30 aprile sulla piattaforma del Trento Film Festival: online.trentofestival.it. 

La biografia di Cinzia Angelini

Cinzia Angelini, regista e creatrice di film d’animazione, nei suoi 25 anni di carriera, ha lavorato per alcuni dei maggiori studi internazionali. Ha collaborato sia come animatore 2D e 3D che story artist con Warner Brothers, Sony Imageworks, Duncan Studio, Disney Animation Studios, Dreamworks e Illumination Entertainment. Alcuni dei film ai quali ha lavorato sono: Balto, Il Principe d’Egitto, Spirit, Spider-Man2, Bolt, Minions, e Cattivissimo Me 3. Attualmente si occupa della regia del lungometraggio animato HITPIG a Cinesite Studios. La sua passione nella promozione dell’animazione per raccontare storie dal forte significato sociale, l’ha portata a parlarne a due TEDx a Trento e Vail, in Colorado. Dal 1997 Cinzia lavora a Los Angeles, dove vive con la famiglia.

Il 69° Trento Film Festival

La 69° edizione del Trento Film Festival si svolgerà nel capoluogo trentino dal 30 aprile al 9 maggio, nei limiti che saranno imposti dalle normative, mentre i film in streaming saranno disponibili fino al 16 maggio: dopo il grande successo dell’edizione “ibrida” dell’agosto 2020, la storica rassegna di cinema e culture di montagna si rimette in gioco per garantire al pubblico i migliori film e documentari dedicati alle montagne e alle terre estreme del Pianeta, insieme ad eventi alpinistici e presentazioni letterarie affascinanti e spesso inedite.

La conferenza stampa di presentazione del programma si terrà giovedì 8 aprile alle ore 10.30 sulla pagina Facebook del Trento Film Festival e del CAI e sul canale YouTube del festival.



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Kirsten Dunst e Jesse Plemons presto di nuovo genitori: l'attrice col pancione in copertina di W Magazine

Nell'ultimo numero della rivista americana W Magazine (trovate il tweet e relativo link in fondo all'articolo) la regista Sofia Coppola è responsabile della cover story e del servizio fotografico che la accompagna, intitolato (traduciamo): "In abito da sera senza dover andare da nessuna parte". Le sue modelle d'eccezione sono Rashida Jones, Elle Fanning e Kirsten Dunst. Ma a colpire la fantasia degli utenti social sono state soprattutto le foto di quest'ultima, bellissima in Armani e Valentino, e con un bel pancione.

L'attrice della prima trilogia di Spider-Man infatti, che ha iniziato la sua brillante carriera da bambina in Intervista col vampiro e manca dagli schermi dal 2017, sta per avere il secondo figlio dall'attore Jesse Plemons, suo partner in Fargo. Dunst, che è stata diretta da Sofia Coppola in Il giardino delle vergini suicide, Marie Antoinette e L'inganno, ha raccontato che, dal momento che le foto la ritraevano in posizione distesa, ogni volta pensava che non ce l'avrebbe fatta a rialzarsi.

Kirsten Dunst e Jesse Plemons hanno già un bambino, Ennis Howard, nato il 3 maggio 2018. Non si sa altro su questa nuova gravidanza dell'attrice, se non che è già a uno stadio decisamente avanzato. Se lei al momento ha scelto di dedicarsi alla maternità, Jesse Plemons continua a lavorare con successo. La sua ultima apparizione è nel film candidato all'Oscar Jesus and The Black Messiah, dove è l'agente dell'FBI che recluta l'informatore da infiltrare nelle Pantere Nere e la sua performance è come al solito fantastica.

Auguri dunque a una delle nostre coppie hollywoodiane preferite, in attesa del lieto evento.



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Suicide Squad, David Ayer racconta la sua versione: "Ha fatto ca**** addosso i dirigenti"

Dopo l'uscita di Zack Snyder's Justice League, che per molti è una capitolazione della Warner Bros alle richieste dei fan, quest'ultimi continuano ad avere un secondo obiettivo: un "Ayer Cut" del primo Suicide Squad, uscito nel 2016, odiato da molti e, si è scoperto in seguito, pesantemente rimaneggiato da una compagnia esterna allo scopo di renderlo più divertente e solare rispetto alla visione di David Ayer, sceneggiatore e regista. Questi negli ultimi mesi, galvanizzato dalla nuova edizione di Justice League, di fatto recupero della visione originale di Zack Snyder, spera di avere la possibilità di restaurare il suo Suicide Squad alla stessa maniera. In una nuova intervista a Entertainment Weekly ha spiegato:

Secondo me gli studi ora si sono resi conto che ci può essere il canone e ci può essere qualcosa che non lo sia, ma i fan lo vogliono toccare con mano. Amano i personaggi, vogliono passarci più tempo. La gente ora è molto più consapevole di come i film vengano fatti, vuole fare parte del viaggio. C'è spazio per cose diverse, differenti versioni, materiale diverso da condividere col pubblico. Credo che questo renda la comunità più coesa. Ma ribadisco il mio apprezzamento per la Warner Bros, per aver sostenuto Zack e aver avuto il coraggio di esplorare questo aspetto.[...]
Lo capisco, questo è un business. È frustrante perché avevo creato un dramma molto sentito e venne fatto a pezzi per trasformarlo in Deadpool, non l'avevo mai pensato così. Poi se la sono presa con me, e sei il capitano della nave, c'era il mio nome. [Ride] Anche se non rappresentava quello che avevo sul serio fatto, mi sono preso tutti i proiettili, da bravo soldato. Avevo fatto un film fantastico. È un film fantastico, semplicemente fece cagare addosso gli executive.

Stando alle ultime notizie ufficiali, la Warner Bros non ha intenzione di trasformare l'evento dello Zack Snyder's Justice League in un'abitudine, e la CEO della WarnerMedia, Ann Sarnoff, ha escluso l' "Ayer Cut" di Suicide Squad, a maggior ragione ora che è in arrivo lo scanzonato The Suicide Squad - Missione suicida di James Gunn ad agosto. Abbiamo tuttavia la sensazione che in futuro se ne potrebbe parlare ancora...
Certo è curioso pensare che sia Justice League sia Suicide Squad vennero massacrati per renderli più "leggeri", quando sia il Joker con Joaquin Phoenix sia il futuro The Batman con Robert Pattinson non si presentano di certo come esperienze solari. E se la chiave, nel mercato supersaturo dei supereroi, fosse proprio nella varietà? Leggi anche Suicide Squad, ecco come sarebbe l'Ayer Cut del regista David Ayer



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Venom 2 slitta di poco e Come ti ammazzo il bodyguard arriva prima: quanta pazienza!

Nell’ambito delle uscite cinematografiche USA continua il gioco delle tre carte, nel senso che c'è chi slitta ancora in avanti, chi viene fatto arrivare prima e chi si scambia di posto con un altro. Secondo le ultime da Hollywood, due film piuttosto importanti hanno una nuova data di uscita: Venom 2 e Come ti ammazzo il bodyguard 2.

Il cinecomic con Tom Hardy che è il sequel di Venom è stato posticipato di una settimana, il che significa che invaderà le sale il prossimo 24 settembre e non più il 17. Già spostato da giugno a settembre, Venom 2 non dovrà più competere con Assassinio sul Nilo e Baby Boss 2, ma in compenso gareggerà con The Many Saints of Newark, che è il prequel de I Sopranos. Inoltre, così posizionato, il film diretto da Andy Serkis sarà distante nel tempo il giusto dai due pezzi da novanta The Suicide Squad - Missione Suicida e Dune.

Leggi anche Venom 2: Tom Hardy posta la prima immagine di Woody Harrelson alias Carnage

Passando a Come ti ammazzo il bodyguard 2, ci giunge notizia che il sequel della commedia Come ti ammazzo il bodyguard (che ha incassato globalmente 176 milioni di dollari) debutterà nei cinema due mesi prima del previsto. Se la vecchia data era il 20 agosto 2021, la nuova è il 12 giugno e segue di appena due settimane l’attesissimo horror The Conjuring 3. Il film di Patrick Hughes nel quale Ryan Reynolds e Samuel L. Jackson sono affiancati da Antonio Banderas e Salma Hayek dovrà battagliare con il nuovo gioiellino della Pixar Luca, che esordirà 2 giorni dopo.

Leggi anche Come ti ammazzo il bodyguard 2: Antonio Banderas re del kitsch in una nuova foto del film



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Russell Crowe, il toccante addio al babbo scomparso

Di recente si è parlato di Russell Crowe, di ritorno nella natìa Australia per partecipare a Thor: Love and Thunder, in questo momento in corso di riprese: l'attore però ha avuto un'altra questione da risolvere in patria, più triste e personale, perché suo padre è morto ieri. Crowe ha voluto condividere coi fan un suo ricordo via Twitter, scrivendo quanto segue:

Sono arrivato ieri sera. La giornata di oggi, anche se il sole splende e le piogge torrenziali si sono placate, sarà per sempre tinta di tristezza. Il mio caro vecchio, il mio bel papà, il più gentile degli uomini, non c'è più.[...]
Posto questo perché so che ci sono persone in tutto il mondo i cui cuori sono stati toccati da lui, e che hanno riso per i suoi occhi luminosi e il suo atteggiamento irriverente verso tutto e tutti, e questo è un metodo come un altro per comunicarvi la notizia. [...] 
John Alexander Crowe, nato il 13 marzo del 1936, deceduto il 30 marzo 2021, nato a Christchurch, Nuova Zelanda, morto a Coffs Harbour, New South Wales, la sua casa per gli ultimi 25 anni.
Riposa in pace.

Il padre di Russell Crowe, insieme a sua madre, aveva un legame col mondo dello spettacolo: si trasferì dalla Nuova Zelanda in Australia per occuparsi di catering sui set (oltre a guadagnarsi da vivere gestendo un hotel), forse con l'aiuto del padrino di sua moglie, un producer per la tv australiana. In effetti non è difficile immaginare che il babbo del sempre ironico Russell abbia portato il sorriso col suo lavoro.
L'uscita di Thor: Love and Thunder è prevista per il maggio 2022.



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Woody Harrelson sarà il medico di Himmler nella storia vera The Man With the Miraculous Hands

Uno dei nostri attori preferiti, Woody Harrelson, tre volte candidato al premio Oscar, ha scelto un nuovo e affascinante progetto di cui sarà protagonista. Si tratta di The Man With the Miraculous Hands, che marcherà la sua terza collaborazione, dopo Rampart e Oltre la verità - The Messenger, col regista Oren Moverman, che si occuperà anche della sceneggiatura. Si tratta dell'adattamento del libro omonimo di Joseph Kessel, che racconta la storia vera di Felix Kersten, un medico ebreo di origine finlandese, costretto a diventare il medico privato di Heinrich Himmler.

Il film, descritto come un thriller psicologico, racconterà la storia incredibile di quest'uomo "dalle mani miracolose", l'unico secondo il gerarca nazista Himmler in grado di curarlo dei suoi debilitanti dolori addominali e che dunque poteva godere di una certa influenza su uno degli ideatori dell'Olocausto. Con l'arte della manipolazione e con trattative pericoloso, Kersten riuscì a salvare migliaia di vite nei campi di concentramento e a sopravvivere al suo aguzzino.

Il produttore Eric Jehelmann ha dichiarato in merito:

Perfino 70 anni dopo la fine del conflitto, la Seconda Guerra Mondiale riesce ancora a rivelare alcune delle storie più profondamente commoventi e non raccontate di coloro che sono riusciti a trionfare sulle avversità. (...) Kersten incarna la definizione dell'eroe moderno, in grado di restituirci speranza nell'umanità mentre ci riporta alla mente l'incubo peggiore del ventesimo secolo.

La società produttrice di The Man With the Miraculous Hands è francese ed è al momento impegnata nella distribuzione Coda, un remake del suo La famiglia Belier.



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martedì 30 marzo 2021

Cinque grandi film in streaming interpretati da Christopher Walken

Più di quarant’anni di grandi, grandissimi film: alcuni da virtuoso protagonista, la maggior parte come parte fondamentale di un cast la cui efficacia si è elevata grazie alla sua presenza. Christopher Walken è uno dei grandi istrioni del cinema americano contemporaneo, un attore che sembra aver basato l’interezza delle sue scelte professionali sulla voglia di divertirsi ed esplorare territori anche angusti dell’animo umano attraverso i  suoi personaggi. Questo lo ha portato a realizzare lungometraggi di culto anche controversi, e a collaborare con alcuni tra i più importanti cineasti contemporanei, come dimostrano i cinque film in streaming scelti per celebrare la sua carriera e i 78 anni compiuti oggi. Buona lettura.

Cinque cult-movie interpretati da Christopher Walken

  • Il cacciatore
  • Frenesie militari 
  • The Addiction
  • Il mistero di Sleepy Hollow
  • Prova a prendermi

Il cacciatore (1978)

Il primo film americano a rappresentare l’orrore della “sporca guerra”, Il cacciatore conquista l’immaginario collettivo grazie a una rappresentazione grandiosa e insieme intima, imperniata su una messa in scena che si fa spesso capace di superare il realismo per arrivare a qualcosa d’altro. Walken e il suo personaggio sono il centro emotivo della vicenda, metafora dolorosa di un Paese che non riesce a superare il trauma del conflitto in Vietnam. Cinque premi Oscar tra cui film, regia a Michael Cimino e attore non protagonista, l’unico vinto da Walken. Nel cast anche gli indimenticabili Robert De Niro e Meryl Streep. Una delle più grandi discese all'inferno della storia del cinema americano. Disponibile su Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple Itunes, TIMVision.

Frenesie militari (1987)

Uno dei lungometraggi troppo sottovalutati di Mike Nichols consente a Walken di impersonare un soldato che sfoga sui suoi subordinati la frustrazione di una psicologia fragile dietro il grado militare. Magnifici i duetti col serafico protagonista Matthew Broderick: la cosa migliore di Frenesie militari, commedia spassosa e frizzante che intrattiene e propone quel qualcosa in più che soltanto Nichols sapeva mettere. Ironia della sorte: uscì al cinema lo stesso anno di Full Metal Jacket di Stanley Kubrick. Disponibile su Chili, Apple Itunes.

The Addiction (1995)

Delle molte collaborazioni con il cineasta “maledetto” Abel Ferrara questa è la nostra preferita, un vampire-movie filosofico, disperato e violentissimo a livello psicologico. The Addiction è uno dei film maggiormente radicali degli anni ‘90, interpretato da una Lili Taylor al meglio delle sue straordinarie potenzialità di attrice. I suoi duetti con Walken e Annabella Sciorra sono la parte devastante del film, che si chiude con un’orgia di sangue senza eguali. Capolavoro per chi ama il cinema che vuole spingersi oltre. Disponibile su Amazon Prime Video.

Il mistero di Sleepy Hollow (1999)

Con Tim Burton Walken aveva già realizzato il meraviglioso Batman - Il ritorno a inizio anni ‘90. Per concludere il millennio i due si ritrovano in una favola gotica dalla messa in scena portentosa, merito di scenografie, costumi e fotografia di livello elevatissimo. Il mistero di Sleepy Hollow possiede l’anima migliore di Burton, quella dark e romantica. Johnny Depp è magnifico protagonista, ma quando è in scena il cavaliere senza testa di Walken gli ruba la scena...Disponibile su Chili, TIMVision, Amazon Prime Video.

Prova a prendermi (2002)

In uno dei lungometraggi più personali di Steven Spielberg Walken interpreta un padre amorevole che però delude il figlio in più di una maniera. Poche ma indelebili scene per Walken che duetta con Leonardo DiCaprio e Tom Hanks al meglio delle  loro capacità. Prova a prendermi si rivela un successo enorme e meritato, e per Walken arriva a sorpresa un’altra nomination come non protagonista. Film pieno di scene di culto interpretate davvero al meglio da attori impareggiabili. Disponibile su Rakuten TV, Chili, Google Play, Infinity, Apple Itunes, Netflix, TIMVision, Amazon Prime Video.



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Armie Hammer perde un altro lavoro: l'attore esce dal cast del thriller The Billion Dollar Spy

Il thriller The Billion Dollar Spy perde uno dei suoi due protagonisti, ma forse è più calzante dire che è uno dei due protagonisti di The Billion Dollar Spy a perdere un lavoro. Un altro, purtroppo per lui. La carriera di Armie Hammer continua a precipitare dopo che l'attore dallo scorso gennaio si è ritrovato al centro di una controversia a causa di una presunta attrazione per il cannibalismo, prima diramata da un account fasullo a suo nome e poi parzialmente avallata da alcune sue ex partner. Al di là della questione legata alla carne umana che continua a sembrare ridicola, la reputazione dell'attore successivamente ha iniziato a macchiarsi fino a delineare per lui un nuovo profilo, quello di un uomo dedito alla violenza psicologica.

La stessa ex moglie Elizabeth Chambers, da cui si è separato nel luglio 2020 dopo dieci anni di matrimonio, ha scritto un post su Instagram in cui non prendeva le difese dell'ex marito, ma esprimeva il suo sconcerto (anche perché era evidente che alcune relazioni dell'attore risalissero a prima della separazione). Due settimane fa è arrivato il macigno, l'accusa di stupro da parte di una ventenne (all'epoca) conosciuta su Facebook nel 2016. La polizia di Los Angeles aveva confermato l'apertura di un indagine su sull'attore per dare seguito alla denucia della ragazza.

Leggi anche Armie Hammer accusato di stupro sotto inchiesta della polizia di Los Angeles

Armie Hammer: sono tre i progetti di lavoro persi dall'attore

Armie Hammer è dunque stato scaricato dalla casa di produzione di The Billion Dollar Spy, un thriller ambientato durante la guerra fredda in cui avrebbe recitato accanto a Mads Mikkelsen. Ci sono ovviamente clausole in un contratto che tutelano le parti, nel caso una di queste si venisse a trovare in una posizione tale da ledere l'altra o il progetto in essere e la Walden Media, società che finanzia il film, ha deciso di avvalersene. Questo è il terzo progetto che l'attore perde in due mesi, su accordi presi prima che la sua immagine iniziasse a danneggiarsi. Nei primi giorni di tempesta mediatica, Hammer aveva lasciato volontariamente il film Shotgun Wedding per le cui riprese sarebbe dovuto andare a Santo Domingo e raggiungere Jennifer Lopez sul set. In seguito, è arrivata anche la comunicazione dell'abbandono della serie in 10 episodi sulla lavorazione de Il padrino intitolata The Offer.

Per come si sta evolvendo questa storia, è probabile che la situazione di Armie Hammer continuerà ad aggravarsi, senza contare la nuova battaglia per la custodia dei figli di 4 e 6 anni con l'ex moglie. La grande incognita che si profila all'orizzonte sarà capire come la Disney gestirà Assassinio sul nilo, al momento fissato per l'uscita al febbraio del 2022. Nel film di Kenneth Branagh, l'attore ha un ruolo prominente e sembra impensabile, considerata la coralità dell'operazione, immaginare nuove riprese con un altro attore al posto di Hammer, come accaduto a Christopher Plummer che ha sostituito Kevin Spacey in Tutti i soldi del mondo (la cui presenza era però limitata a un pugno di scene).



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Spiral - L'eredità di Saw: ecco il trailer italiano ufficiale!

Come preannunciato ieri su Twitter da Samuel L. Jackson con la foto in cui il suo volto appariva deformato da una spirale colorata, è arrivato il trailer ufficiale italiano di Spiral - L'eredità di Saw, che in Italia sarà distribuito da 01 Distribution mentre in America uscirà il 14 maggio.

E il trailer promette emozioni a non finire e anche un po' di umorismo, cosa insolita in un film della saga, grazie alla presenza di Chris Rock e Samuel L. Jackson (figlio e padre nella storia), che assieme a Max Minghella sono i protagonisti.

Anni dopo la morte di Jigsaw, l'Enigmista, il folle sembra tornato in vita e ricomincia i suoi efferati giochi: chi sarà a ripeterne le gesta? Questo dovranno scoprire, a prezzo di molte vite umane, i nostri detective.



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Daisy Ridley sta per entrare nel Marvel Cinematic Universe?

Secondo voci affiorate online da qualche giorno, Daisy Ridley, celebre per aver interpretato Rey nella nuova trilogia di Star Wars, potrebbe entrare nel Marvel Cinematic Universe nel ruolo di Jessica Drew alias Spider-Woman. ComicBookMovie ha raggiunto l'attrice, coprotagonista con Tom Holland del recente action Chaos Walking di Doug Liman, per domandarle quanto ci fosse di vero in questa voce. Fermo restando che, se fosse vero, difficilmente Daisy confermerebbe il suo coinvolgimento, le sue parole non confermano alcunché...

È da ridere, perché qualcuno mi ha chiesto di punto in bianco di queste voci recenti su Spider-Woman e io: "Ah, mi sembra grandioso!" A quanto pare mi sono appena dichiarata favorita per il ruolo di Spider-Woman, ma non è vero! [...]
In sostanza, se mi dovessero offrire qualcosa, fantastico, naturalmente sarei aperta a qualsiasi cosa. Ho appena finito di vedere WandaVision, quello che hanno fatto è stupefacente, diverso, interessante. Essere in quel mondo, che cambia e si reinventa sempre, sarebbe molto eccitante.

Insomma, Daisy smentisce le voci, ma se le stesse voci dovessero aiutarla ad avvicinarla ai Marvel Studios (o riavvicinarla alla Disney), la cosa ovviamente non le dispiacerebbe di certo. Nel frattempo, abbiamo già visto al cinema una Spider-Woman, ma era la Gwen Stacy dell'animato Spider-Man: Un nuovo universo (di casa Sony però, quindi c'è spazio in abbondanza presso la Marvel-Disney). Dopo gli Star Wars, abbiamo rivisto Daisy Ridley in Assassinio sull'Orient Express e Ophelia. Leggi anche Star Wars, Daisy Ridley: "I genitori di Rey continuavano a cambiare durante le riprese"



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Wilma Labate gira a Trieste La ragazza ha volato, scritto coi fratelli D'Innocenzo

Sono iniziate a Trieste le riprese di La ragazza ha volato, il nuovo film della regista Wilma Labate, che l'ha anche scritto assieme ai fratelli Damiano e Fabio D'Innocenzo.

"La storia scritta dai fratelli D’Innocenzo mi ha fulminato perché racconta un’adolescente nel clima dell’inerzia che tanto pervade oggi le nostre vite. Cucirmela addosso è stato bellissimo, un racconto al femminile a tutto tondo di cui il cinema e il mondo hanno bisogno.”, dichiara Wilma Labate.

La ragazza ha volato racconta la storia di Nadia, un’adolescente ‘scomoda’ che vive a Trieste, città di confine tra tante culture, un luogo spazzato da un vento potente, in cui la protagonista cresce coltivando una solitudine da cui uscirà in modo inatteso.

Il film è interpretato da Alma Noce (Gli anni più belli) nel ruolo di Nadia, Luca Zunic nel ruolo di Brando, Rossana Mortara, la madre; Massimo Somaglino (attore teatrale, per la prima volta sullo schermo), il padre; Livia Rossi, la sorella. Il film è prodotto da Tralab Srl e Nightswim Srl con Rai Cinema, in coproduzione con Staragara Institut (Slovenia), in associazione con Gianluca Arcopinto Srl, con il supporto di Friuli Venezia Giulia Film Commission e il sostegno del Mic.

Il direttore della fotografia è Sandro Chessa, lo scenografo Flaviano Barbarisi (L’equilibrio, La volta buona, Bagnoli jungle), il montatore Mario Marrone (Il contagio, L’Alligatore), la costumista Metella Raboni (Luna rossa, Domenica), il produttore esecutivo Roberto Manni.



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Bright Star, una romantica storia vera sul poeta John Keats

Bright Star è il film che Jane Campion ha dedicato alla vera storia d'amore tra il poeta John Keats e la giovane Fanny Brawne nei primi dell'Ottocento: un film di costume che si propone di contestualizzare con cura, storicamente, la vicenda di un amore reso impossibile da una serie di sfortunate circostanze. 

Bright Star, la storia del poeta John Keats

Bright Star racconta del poeta John Keats (1795-1821, interpretato nel film da Ben Whishaw): nacque a Londra da una famiglia di modesta estrazione, suo padre era diventato gestore di una taverna dopo averne sposato la figlia del proprietario. Non c'era denaro per garantire al piccolo John un'educazione sostenibile solo dagli altolocati, ma in una scuola privata religiosa dal 1803 fu comunque in grado di imparare ad apprezzare la lettura e la poesia. La vicina e consecutiva morte di padre e madre tra il 1804 e il 1810, rispettivamente per una caduta da cavallo e per tubercolosi, rese la vita di Keats più complessa, costringendolo nel 1810 a diventare apprendista presso un farmacista. Tra il 1815 e il 1816 cercò anche di dedicarsi pienamente alla medicina, ma decise di abbandonarla a favore della poesia, quando comprese di non provare trasporto per la professione.
Il suo primo volumetto di versi fu pubblicato nel 1817, forte dello stimolo e dello sprone dell'amico di sempre, Cowden Clarke. Ammiratore di John Milton e William Browne, amico di Percy Shelley, studioso di Shakespeare e Wordsworth, Keats è considerato uno dei massimi esponenti del Romanticismo Inglese. Apice della sua carriera, fulcro della sua produzione poetica, ma anche suo amaro sipario è quello che ribattezzerà "annus mirabilis", tra il 1818 e il 1819, passato ad Hampstead ospite di Charles Armitage Brown, quando s'innamorò della giovane Fanny Brawne, senza poterla sposare a causa della sua estrazione. È proprio il periodo su cui si concentra il film Bright Star. Completò e pubblicò in questo lasso di tempo le opere per cui è ancora adesso celebrato: Endymion, Hyperion, appunto Bright Star e le Odi.
Di salute via via più cagionevole, si trasferì nel 1820 su consiglio medico a Roma per un clima migliore, ma il suo soggiorno in un appartamento presso Trinità dei Monti non lo aiutò: il poeta morì di tubercolosi nel 1821, senza poter far ritorno nella natìa Inghilterra. È sepolto presso il Cimitero Acattolico della Piramide Cestia. La sua veloce esistenza è sintetizzata dall'epitaffio che volle per sè: "Qui giace un uomo il cui nome fu scritto nell'acqua".

Bright Star, la storia di Fanny Brawne

Fanny Brawne (Abbie Cornish nel film), musa e amore di Keats nel periodo di Bright Star, nacque nel 1800 e incontrò Keats quando aveva 18 anni. Di lei si dice fosse curiosa del mondo e intellettualmente vivacissima, interessata alla letteratura. Il rapporto con John divenne sempre più forte, arrivando a una proposta di matrimonio nel 1819, parzialmente osteggiato dalla madre di lei, preoccupata dall'abbandono di John della sua carriera di medico, nonché dalle sue difficili condizioni di salute. La promessa di sciogliere le riserve quando Keats avesse trovato entrate più stabili non si concretizzò mai: nel 1820 la salute dell'uomo, come abbiamo letto, peggiorò rapidamente. Alla sua morte Fanny mantenne il lutto fino al 1827, stabilendo un legame più forte di amicizia con Frances Keats, sorella di John. Dopo aver sostenuto altre perdite nella propria famiglia, Fanny si sposò infine nel 1833 ed ebbe tre figli. Poco prima di morire nel 1865, lasciò a loro il suo carteggio intenso con John Keats, sicura che "avrebbe avuto in futuro un qualche valore". Le lettere e i messaggi, insieme alla loro stessa relazione, furono rese pubbliche solo nel 1878.   



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Oscar 2021: gli ospiti alla cerimonia ruoteranno per le norme anti-Covid?

Cresce la curiosità per la cerimonia di consegna degli Oscar questo 25 aprile, per la prima volta alternata tra la Union Station per i candidati con le premiazioni, e la diretta live dal Dolby Theatre con presentatori ufficiali e ospiti extra. Un escamotage complesso per rispettare le regole anti-assembramento contro il Covid-19, mentre la guerra dei vaccini continua ma non è conclusa. Sappiamo adesso che la cerimonia, già posticipata di due mesi per le stesse ragioni, potrebbe prevedere persino una rotazione dei candidati all'interno della Union Station, categoria per categoria.
In altre parole, si seguirebbe una strategia analoga a quella applicata ai Grammy: chi annuncia i premi e chi è nominato ai relativi premi occuperanno la sala della Union Station a rotazione, per poi abbandonare il luogo in attesa che sia sanificato, prima dell'arrivo della successiva tornata di nominati. Una procedura che di certo compromette quel senso di (apparente) solidarietà e coesione di Hollywood nella classica serata ufficiale, affollata di star, ma sarebbe purtroppo, se confermata, un'organizzazione adeguata alle circostanze.

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La comprensibile volontà di realizzare gli Oscar in presenza, da parte dei producer della trasmissione Jesse Collins, Stacey Sher e Steven Soderbergh, si sta scontrando nel frattempo con qualche problema logistico: per i candidati e gli ospiti stranieri, ma anche per le star americane in quel periodo all'estero per lavoro, lo spostamento comporterebbe quarantene che andrebbero a impattare pesantemente sulla loro professione. Si cerca tuttavia di evitare l'ormai incontenibile e spoetizzante collegamento via Zoom. Come andrà finire? Leggi anche Oscar 2021 senza zoom e jeans: i luoghi e le regole per la cerimonia di premiazione



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Whal Street: il trailer della serie doc su Mark Wahlberg che dà lezioni di vita

Si sa che gli attori hanno, in larga parte, un ego smisurato. Quando poi hanno successo come Mark Wahlberg, il risultato può essere una serie documentaria in sei parti, che andrà su HBO Max, intitolata con ovvio gioco di parole Wahl Street, in cui l'attore essenzialmente dimostra le sue doti non solo come attore, ma come padre, modello di vita e imprenditore di successo. Sotto trovate il trailer, per farvi almeno un'idea.

Questa la trama ufficiale della serie, che racconta le molte imprese dell'ex Marky Mark, diventata una delle più grandi star di Hollywood.

La serie documentaria in sei episodi offre ai fan un assaggio della vita della star mondiale Mark Wahlberg, mentre affronta le esigenze di un rigoroso piano di lavorazione cinematografico, insieme a un network sempre crescente di diverse imprese inclusa la sua linea di abbigliamenti, Municipal, la sua palestra (F45), la catena di ristoranti Wahlburgers e la sua società di produzione, Unrealistic Ideas. Strada facendo, gli spettatori apprenderanno lezioni di vita e di affari, mentre lui affronta le molte difficoltà di una pandemia globale,  cercando sia di mantenere che di espandere i suoi vasti investimenti. Whal Street vi presenterà anche il cast di pittoreschi personaggi che costituiscono l'entourage della vita di Wahlberg.


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IED Factory 2021: domani 31 marzo, in live streaming l'evento finale

Mettere in discussione il clima di spaesamento con cui siamo abituati a convivere. Immaginare quali opportunità, in termini creativi, si possano generare da una condizione che moltiplica i punti di fuga. Queste le sfide lanciate da IED Factory 2021, importante appuntamento di IED Roma, a 600 studenti e studentesse provenienti dalle 4 scuole (Design, Moda, Arti Visive e Comunicazione), coinvolti dal 22 al 26 marzo in un'esperienza progettuale di frontiera: una settimana di laboratori interdisciplinari per riflettere sul displacement, al fianco di 22 professionisti e artisti di fama internazionale.
"La nostra scuola basa i suoi insegnamenti sul presupposto che ogni condizione generi opportunità”, afferma Laura Negrini, Direttrice IED Roma, "Il displacement è già una condizione del futuro, sta a noi comprendere le potenzialità generative insite in una nuova dimensione collaborativa che si manifesta contemporaneamente qui e altrove".

Come i protagonisti del racconto The Machine Stops di E. M. Forster, che nel 1909 aveva immaginato un'umanità divisa e dislocata a causa di una misteriosa macchina, i 22 gruppi laboratoriali hanno lavorato insieme a distanza per creare, insieme agli artisti curatori, dei cortometraggi di 59’’, sperimentando sin dalle premesse progettuali il tema della loro ricerca. La distanza, quindi, reinventa il futuro e apre finestre su altre possibili forme di progetto.
Il 31 marzo, alle 18, i 22 cortometraggi inediti saranno presentati in una rassegna collettiva in live streaming sulla pagina Facebook IED Roma e sul canale YouTube IED, scrutati dall'occhio critico di un ospite d'eccezione: il sociologo Derrick de Kerckhove, intellettuale fuori dal comune e maestro della cultura digitale.
A coordinare i diversi laboratori, artisti e professionisti che spaziano dalla video art alla fotografia, dal design alla regia: Fabrizio Ballabio, Matteo Basilè, Tommaso Bonaventura, Gaia Cambiaggi e Anna Positano, Matilde Cassani, Angelo Cricchi, Igino De Luca, Stefano De Luigi, Gipo Fasano, Fabio Lattanzi Antinori, Filippo Macelloni, Rebecca Moccia, Serafino Murri, Andrea Natella, Lorenzo Palmeri, Viola Pantano, Raoul Paulet, Cristiano Pedrocco, Francesca Perani, Quiet Ensemble, Davide Rapp e Lorenzo Vittu

Qui di seguito potete guardare uno dei corti che saranno presentati, anticipazione della rassegna: "The Split Screen Challenge", a cura di Davide Rapp.



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Thunder Road: arriva anche in Italia il cinema indie eccentrico e strampalato di Jim Cummings - Intervista

Jim Cummings è un ragazzo americano magro e dal sorriso perenne e smagliante. Classe 1985, ha vinto nel 2016 il Sundance con un cortometraggio intitolato Thunder Road, e da lì in avanti si è affermato come una delle voci più eccentriche e personali del cinema indipendente americano. Uno che produce, scrive, dirige e recita, e che lavora all'interno del sistema indie innovando e imponendo uno stile come fecero, qualche anno fa, i fratelli Duplass o Joe Swanberg.
Thunder Road parlava, attraverso un lungo piano sequenza, di un poliziotto che, al funerale della madre, si faceva protagonista durante la sua orazione funebre di una tragicomica performance in cui ballava e cantava sulle note dell'omonima, celeberrima canzone di Bruce Springsteen. Due anni dopo, nel 2018, Thunder Road è diventato un vero e proprio film lungometraggio, che esce ora finalmente in Italia: in digitale giovedì 15 aprile, su Io Resto in Sala e Wanted Zone, distribuito da Wanted Cinema, casa di distribuzione specializzata nel cinema indie e di qualità di tutto il mondo. "Per ora così," dice Anastasia Piazzotta, a capo di Wanted Cinema, "ma speriamo di poterlo presentare presto anche in sala." Ovviamente, lo speriamo tutti.

"All'inizio non pensavo che il corto potesse diventare un lungo," confessa Jim Cummings, che Thunder Road l'ha scritto, prodotto, diretto, interpretato e anche montato, collegato su Zoom con la stampa italiana. Col tempo, l'americano ha invece capito che si poteva fare: "Credevo che il corto dovesse rappresentare il climax del lungometraggio, di un film che raccontasse in precedenza del rapporto di Jim, il protagonista, con la mamma che poi muore; ma poi ho capito invece che il corto poteva essere l'inizio di una storia: della storia di Jim che cerca di recuperare il rapporto con la figlia dopo il terribile imbarazzo che le causa durante funerale con il suo comportamento."
La sintesi è corretta. La versione estesa della trama comporta anche che a sconvolgere emotivamente e psicologicamente il protagonista Jim, poliziotto in una cittadina del Texas, oltre alla morte di una madre con cui ha avuto un rapporto conflittuale, sia anche il divorzio dalla moglie e la richiesta della donna di un affido esclusivo della bambina , accetatta dal giudice. Tutto questo, oltre a causare problemi nel rapporto con la bambina, sconvolgerà anche la vita professionale di Jim, mettendo a dura prova la pazienza del suo collega Nate, col quale fa coppia da anni.

"Per il film volevo delle scene che fossero tragiche e bellissime, ma anche comicamente demenziali, per rendere il tutto emotivamente ancora più complicato," dice Jim Cummings. Del suo protagonista Cummings dice che "è umano, complicato, onesto. La morte di sua madre lo porta a realizzare quale sia il senso della vita, gli fa capire quello che è davvero importante, e quindi lo definirei anche consapevole. Il nostro obiettivo era quello di raccontare la storia biblica di Giobbe sotto forma di commedia: a Jim accade di tutto, gli crolla il mondo addosso, ma lui affronta le cose."
Di certo, però, quello di Jim è anche un personaggio fragile, depresso, ansioso: "l'America è società guidata dal testosterone," commenta Cummings, "in cui vengono idolatrate figure maschili forti ma stronze. Io che, sono cresciuto guardando i film di Indiana Jones, volevo raccontare quel genere di personaggio in chiave umoristica: è bello vedere un duro ammettere di non sapere cosa sta facendo o collassare di fronte alle difficoltà. Rappresentare un tipo diverso di figure maschili era un altro obiettivo di questo film."
E in Thunder Road, spiega Cummings, c'è anche qualcosa di autobiografico: "Mi sono accorto di tante cose solo quando la mia famiglia me lo ha fatto notare, ma ci sono tante cose prese dalla nostra vita: questo film racconta di me se tutto nella mia vita fosse andato storto, e non fossi riuscito a tenermi in piedi." Ad esempio, anche Cummings ha divorziato, nel 2014: "tutto quello che avevo allora erano i miei amici PJ e Ben," racconta, "e loro e il loro supporto li ho messi nel personaggio di Nate, che è una figura amorevole, che sostiene il protagonista e che è capace di perdonarlo: non capita spesso al cinema e in America di imbattersi in figure simili."

Dopo Thunder Road, che ha vinto il Gran Premio della Giuria al SXSW e a Deauville, Jim Cummings ha diretto una commedia horror intitolata The Wolf of Snow Hollow, e ha presentato al recente Festival di Berlino un terzo lungo da regista, co-sceneggiato e co-diretto con PJ McCabe, intitolato The Beta Test, anche questo venato di horror e di umorismo. Come attore, lo potete vedere su Netflix in The Block Island Sound, nel quale interpreta il bizzarro amico cospirazionista del protagonista. "Non avrei mai pensato di arrivare dove sono, sono stato molto fortunato," dice Cummings aggiungendo che gli piacerebbe "continuare a creare film che siano scomodi, cose che spiazzino e divertano il pubblico. The Beta Test, ad esempio, parla di un collasso delle agenzie del mondo hollywoodiano: sarà sicuramente controverso e avrà qualche guaio, e va bene così. Quello che cerco di fare col mio cinema è aiutare gli indipendenti, affinché si sentano meno soli e meno inadeguati all'interno di un sistema che fa di tutto per reprimerci."

Per chi se lo chiedesse: "Thunder Road" di Springsteen è stata scelta da Cummings perché, nel suo raccontare di un uomo che chiede a una ragazza di lasciare la piccola città che potrebbe riservare loro solo un futuro gramo per andare incontro alla vita, il regista ha pensato potesse adattarsi benissimo anche alla storia di un padre che vuole iniziare una nuova vita con la figlia.
Mentre nel corto è presente, in Thunder Road versione lungometraggio il brano non c'è: "abbiamo girato la scena iniziale per un giorno intero," spiega Cummings. "L'abbiamo fatta per nove volte al mattino, utilizzando la canzone, e nove al pomeriggio, senza la canzone: e l'ultimo take era quello perfetto per il film."



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