È un bel momento per Spike Lee. Abbiamo ancora davanti agli occhi le sue immagini mentre, allegro e saltellante come un folletto, stappa lo champagne nelle strade di Brooklyn per festeggiare con la gente la vittoria di Joe Biden. Questa allegria deve essergli durata per un po' e averlo spinto alla sua prossima impresa cinematografica, niente meno che un musical sul Viagra, la magica pillola blu che ha risolto per molti in maniera indolore (o quasi) il problema dell'impotenza.
Il film, che Spike Lee dirigerà e che ha anche scritto con Kwame Kwei-Armah, è ispirato all'articolo di David Kushner pubblicato su Esquire e intitolato "All Rise: The Untold Story of the Guys Who Launched Viagra”, ovvero "Tutti su (tutti in piedi, con evidentel doppio senso): la storia mai raccontata dei tizi che hanno lanciato il Viagra". Le canzoni originali saranno composte da Stew Stewart e Heidi Rodewald, che hanno all'attivo un musical vincitore del premio Tony, Passing Strange.
Questa la dichiarazione con cui ha annunciato il progetto Spike Lee, nel suo consueto stile gergale, sincopato e quasi rap (di cui non possiamo replicarvi esattamente i Da e le espressioni slang, né tantomeno giochi di strada a noi sconosciuti, anche se abbiamo cercato di darvi una vaga idea):
Innanzitutto voglio ringraziare Ms. Jacquelyn Shelton Lee: ringrazio la mia defunta mamma per aver trascinato al cinema "il mio culetto arrugginito" - come avrebbe detto lei - mentre urlavo e scalciavo, quando ero un bambino col pannolino che cresceva nelle strade della Repubblica del popolo di Brooklyn. Io invece volevo giocare coi miei amici nel quartiere, giocare a pallamuro, a stickball, a baseball, a punchball, a softball, a football, a Coco Levio, a Johnny on da pony (dove in pratica i ragazzi salgono l'uno sopra l'altro, ndr), Hot Peas and Butter (simile al nostro freddo, fuochino fuochetto fuoco, dove un ragazzo nasconde una cintura e gli altri devono trovarla in base a queste indicazioni, ndr) , Crack Top, Giù nella fogna e naturalmente Booty's Up (altro gioco con la palla, ndr), tutti quei fantastici giochi di strada newyorkesi purtroppo persi forse per sempre. Mio padre, Bill Lee, bassista e compositore jazz/folk, ODIAVA i film di Hollyweird (qui il gioco di parole è evidente, Hollystramba, potremmo tradurlo), e da allora in poi, essendo io il più piccolo di cinque figli, divenni il compagno di mamma per il cinema. Lei era una cinefila e grazie a Dio non ascoltò le mie continue proteste sui musical, così finalmente nel mio quarantesimo anno da regista dirigerò un MUSICAL INTERAMENTE CANTATO E BALLATO alla Spike Lee e non vedo l'ora. PERFINO mia mamma lo aspettava! E questa è la pura Rodgers e Hammerstein (due tra i più celebri compositori di musical, ndr) verità.
Sul Viagra, il tema di un musical che ci aspettiamo assai bizzarro, il premio Oscar 2018 Spike Lee non ha invece dichiarato niente, lasciandoci con la curiosità di vedere come si possa raccontare con questa forma tipicamente americana l'invenzione del farmaco in questione. E anche noi, confessiamo, non vediamo l'ora di vedere il risultato!
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