mercoledì 18 novembre 2020

Resta con me: la tragica storia vera del film con Sam Claflin e Shailene Woodley

Tami Oldham e il suo fidanzato Richard Sharp sono giovani, innamorati e sognano una vita di avventure insieme. Salpati da Tahiti sotto un meraviglioso cielo stellato, dopo pochi giorni, nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico, un uragano di proporzioni terrificanti si abbatte sulla loro imbarcazione, lasciando Tami priva di sensi. Al suo risveglio, Tami trova la barca distrutta e il suo ragazzo gravemente ferito. Senza alcun mezzo di comunicazione e lontana settimane di navigazione dal porto più vicino, Tami deve confrontarsi con una straziante corsa contro il tempo per salvare se stessa e l’unico uomo che abbia mai veramente amato.

Tratto da una tragica storia vera, Resta con me è un film che racconta la determinazione e il coraggio di una coppia travolta nel mezzo dell'Oceano Pacifico dal mare in tempesta. Salpati da Tahiti sotto un meraviglioso cielo stellato, dopo pochi giorni Tami Oldham e Richard Sharp sono stati colti dall'uragano Raymond che si è abbattuto sulla loro imbarcazione. Dopo aver perso i sensi per molte ore, la ragazza svegliandosi ha trovato il suo fidanzato gravemente ferito, la barca semi distrutta e la radio fuori uso.
Il film, intitolato in originale Adrift, è interpretato da Shailene Woodley e Sam Claflin ed è diretto dal regista islandese Baltasar Kormákur.
Prima di proseguire la lettura, è bene aver visto il film per non incappare in possibili SPOILER.

Resta con me: cosa è accaduto ai veri Tami e Richard

Gli eventi raccontati in Resta con me accaddero realmente nel 1983. L'americana Tami Oldham e il suo fidanzato britannico Richard Sharp, che all'epoca avevano 23 e 34 anni, arrivavano da sei mesi di piacevole navigazione nell'oceano. Decisero di accettare un lavoro, ovvero portare una nuova imbarcazione da Tahiti a San Diego (6500 km) per consegnarla al proprietario che l'aveva acquistata. Quando mancavano pochi giorni all'arrivo, dopo circa tre settimane di viaggio, furono travolti dall'uragano Raymond. I due sapevano che avrebbero incontrato una tempesta, ma non ebbero modo di capirne l'entità in anticipo. Tentarono di modificare la rotta della barca aggirando l'uragano, i cui venti sfortunatamente cambiarono direzione andando velocemente verso di loro.

Quando la situazione iniziò a farsi pericolosa, Richard disse a Tami di chiudersi sottocoperta, mentre lui sarebbe rimasto fuori, legato a una fune di sicurezza, tentando di domare la barca tra enormi onde e fortissimi venti. Sballottata dalla tempesta, la barca si rovesciò su un lato e Tami picchiò la testa sulla parete della cabina perdendo i sensi. Quando rinvenne, 27 ore più tardi, la barca era in pezzi, galleggiava per miracolo e Richard era sparito. Ciò che accadde nella realtà fu che Tami non vide mai più Richard. La fune non aveva retto e l'uomo fu sbalzato fuori, probabilmente molte ore prima che Tami riprendesse i sensi.

Il film prosegue il racconto prendendosi alcune libertà che potrebbero sembrare ingannevoli, ma alcuni spunti sono stati tratti da quanto descritto dalla vera Tami nel suo libro. La ragazza andò alla deriva con quello che rimaneva della barca per ben 41 giorni. Stanca, ferita, affamata, disidratata, non fu sempre lucida e tra le pagine del libro scrive di essere sicura di aver sentito una voce per tre volte e di essersi aggrappata a quella sensazione per cercare con tutte le sue forze di uscire viva da quell'esperienza allucinante. Fu quella voce che le impedì di suicidarsi.
Tami ha oggi 60 anni, vive sull'isola San Juan, al largo di Seattle.



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