“LA STRAGE” - IL ROMANZO DI PIAZZA FONTANA
(Ed. Newton Compton)
di Vito Bruschini
giovedì 30 gennaio 2020 - ore 18.00
Il giornalista e scrittore Pino Nazio
incontra Vito Bruschini
voce narrante: Mita Medici
dialoghi: Marco Di Stefano
e Matteo Fasanella
Libreria Il Libraccio
Via Nazionale, 254/255, Roma - 06 488 5405
Sono trascorsi cinquant'anni dai fatti di piazza Fontana a Milano. Forse le giovani generazioni non sanno neppure cosa sia accaduto mezzo secolo fa. E la tragedia è che neppure chi ha vissuto quei drammatici momenti può dire cosa sia successo veramente il 12 dicembre del 1969, chi furono i mandanti della strage. Vito Bruschini, con la libertà propria della narrativa, ma il rigore del giornalismo investigativo, ci propone una severa ricostruzione delle giornate che hanno preceduto e seguito il fatto destinato a cambiare la nostra storia.
Piazza Fontana è considerata la madre di tutte le stragi e dei misteri d'Italia. Nel 2005 la Cassazione ha chiuso la vicenda giudiziaria mandando assolti gli ultimi imputati. La magistratura non è riuscita a condannare gli esecutori e soprattutto non ha dato un volto ai mandanti dell'eccidio. Eppure sono morte 17 persone per quegli ordigni esplosi nella Banca dell'Agricoltura di Milano.
Sono trascorsi 50 anni da quei fatti e soltanto oggi, grazie alle rivelazioni degli ultimi pentiti e alle ricerche analitiche di alcuni storici, sono emerse verità completamente diverse da quella raccontateci nei decenni passati.
Queste verità sono raccontate in questo romanzo appassionante come una spy story.
L'investigatore che seguirà la vicenda nel corso degli anni è Vittorio Vailati, un ufficiale dei Carabinieri che il 12 dicembre del 1969 si trovò per caso a passare davanti alla Banca proprio nel momento dell'esplosione. La visione dello scempio causato dei terroristi segnerà per sempre la sua vita e il suo destino. Vailati, affiancando i magistrati che di volta in volta istruiranno i vari processi, scoprirà verità scomode come l'accordo segreto tra un presidente americano e quello italiano, accordo che diede il via alla strategia della tensione, o l'identificazione dei generali del Sid che si attivarono per depistare sin dalle prime ore le indagini. Vailati riuscirà a rispondere a domande che ribalteranno le verità fino ad oggi accettate: perché nella Banca dell'Agricoltura esplosero due bombe? Corrisponde a verità il coinvolgimento degli anarchici? Cosa c'entravano nella strage gli ustascia, i nazionalisti croati? È vero che l'esplosivo era arrivato da un deposito tedesco della Nato? È vero che l'omicidio del commissario accusato di aver defenestrato l'anarchico Pinelli doveva mettere a tacere in realtà un testimone, il commissario stesso, che aveva scoperto inquietanti “traffici” da parte della sinistra parlamentare? Chi fu l'uomo dello stato che ideò e organizzò l'intera operazione? È dimostrato che fosse un agente della Cia? Oppure era un prefetto del ministero dell'Interno? È possibile che nella trama fosse coinvolto anche il Mossad, lo spionaggio israeliano?
Le verità che Vailati fa tornare a galla dopo decenni di depistaggi, insabbiamenti, distrazioni, sono sconvolgenti nella loro semplicità. Eppure qualcuno (più di un funzionario, più di un politico, più di un ufficio statale) ha sempre fatto in modo che queste verità venissero occultate.
Questo romanzo per la prima volta riesce a dare una nuova visione di fatti complessi e apparentemente slegati tra loro, consegnando ai lettori, soprattutto alle giovani generazioni che non hanno vissuto quegli eventi, una serie di verità sconcertanti che però sapranno darci la misura di ciò che la nostra giovane democrazia ha dovuto affrontare e superare per non essere sconfitta… ma siamo sicuri che non sia stata sconfitta?
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