Il film Giovanna la Pazza di Vicente Aranda ha come protagonista Pilar López de Ayala.
Giovanna la pazza (2001) è un film di Vicente Aranda dedicato alla figura realmente esistita di Giovanna di Castiglia, che concluse la casata monarchica dei Trastámara, nominalmente regina di Castiglia dal 1504 al 1555, moglie di Filippo il Bello (casato d'Asburgo). Porta sullo schermo la donna a cui fu dato il soprannome di "Giovanna la pazza" Pilar López de Ayala, mentre Filippo è portato sullo schermo da Daniele Liotti. Manuela Arcuri interpreta un personaggio fittizio, la danzatrice mora Aixa, amante di Filippo, motore della gelosia della protagonista.
Il film è in realtà tratto dal dramma teatrale "La locura de amor" ("La pazzia d'amore") di Manuel Tamayo y Baus, già diventato un film nel 1948 col titolo appunto di Giovanna la pazza, dove la protagonista era interpretata da Aurora Bautista. Nè il testo originale nè le versioni cinematografiche sono completamente fedeli al reale svolgersi dei fatti, in particolare la figura della danzatrice mora risulta essere del tutto inventata.
La storia vera di Giovanna di Castiglia
Nata a Toledo nel 1479, era la figlia di Ferdinando II di Aragona e Isabella I la Cattolica, proprio la famosa regina con cui instaurò un rapporto di fiducia Cristoforo Colombo. Giovanna venne promessa in sposa a Filippo il Bello, cioè Filippo d'Asburgo, ma le premesse politiche non erano a suo favore: pochi anni dopo il suo matrimonio, avvenuto nel 1496, Isabella stabilì nel 1504 che, alla propria morte, la sua discendenza dovesse mantenere la reggenza separata del regno di Castiglia. Se già questo mandava su tutte le furie Ferdinando II, che sognava di regnare a pieno titolo, al 100%, su Aragona e Castiglia, col passare del tempo incrinò il pur idilliaco rapporto coniugale tra Giovanna e Filippo. Alla morte dei fratelli maggiori intorno al 1500, fu chiaro infatti Giovanna sarebbe diventata regina di Castiglia, cosa che disturbava non solo suo padre, ma anche lo stesso Filippo. La situazione degenerò nel 1504 alla morte della madre Isabella: Ferdinando si autodichiarò re di Castiglia, Filippo gli mosse guerra, e di fatto entrambi manovrarono per alimentare le voci di una presunta demenza di Giovanna, per avere voce in capitolo sul Regno di Castiglia.
Quando nel 1506 morì anche Filippo, Ferdinando II rimase solo a manipolare l'opinione pubblica e quella delle corti, così dal 1506 al 1520 Giovanna venne confinata nella fortezza di Tordesillas. Alla morte di Ferdinando nel 1517, il figlio di Giovanna Carlo V preferì lasciare le cose come stavano, perché l'atteggiamento non accondiscendente verso la religione e il clero da parte della madre confliggeva con i suoi interessi politici. Nella rivolta antifiamminga dei Comuneros, i rivoltosi dal 1520 al 1521 liberarono anche Giovanna, che però non volle mai avvallare ufficialmente le loro azioni. Ripristinato l'ordine, dal 1521 al 1555, anno della sua morte, GIovanna subì un confino ancora più duro, probabilmente perdendo sul serio la ragione.
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