Ritiratosi dalle scene nel 2004, Gene Hackman, il grandissimo attore due volte premio Oscar, compie oggi 90 primavere e noi vogliamo ricordarlo con affetto e riconoscenza.
Quanto manca al cinema mondiale Eugene Allen Hackman - solo Gene nei titoli – è quasi impossibile da dire. Il grandissimo attore americano, uno dei giganti della settima arte, si è infatti ritirato a vita privata nel 2004, quando uscì il suo ultimo film, la commedia Due candidati per una poltrona, in cui è il presidente degli Stati Uniti, ed esattamente un anno dopo il Cecil B. De Mille Award alla carriera assegnatogli dall'Academy. Questo dichiarò in un'intervista del periodo:
Non ho indetto una conferenza stampa per annunciarlo ma non reciterò più. Mi hanno detto di non dirlo negli ultimi anni, nel caso capitasse un ruolo meraviglioso, ma non voglio farlo più. Mi manca la recitazione, dal momento che è quello che ho fatto per quasi cinquant'anni e mi piaceva davvero tanto. Ma il cinema per me è molto stressante. I compromessi che bisogna fare in questo lavoro fanno parte della bestia, e sono arrivato a un punto in cui ho capito che non volevo farlo più.
Con due Oscar, tre Golden Globes e innumerevoli candidature nel suo curriculum, oggi questo straordinario interprete, la cui bonomia è nota e leggendaria almeno quanto i suoi molti ruoli da duro, compie 90 anni e nell'impossibilità di fargli pervenire direttamente i nostri più calorosi auguri, lo festeggiamo ricordando i suoi più brillanti risultati che sono anche l'eredità che ha lasciato a tutti gli amanti del cinema.
Gene Hackman: La gavetta
Anche se ha all'attivo, tra film e tv, un centinaio di titoli, la carriera di Gene Hackman è iniziata piuttosto tardi e gli ha richiesto tempo, passione e costanza, per emergere in un ambiente che aveva ritenuto che lui e il collega e compagno di stanza Dustin Hoffman, iscritti alla Pasadena Playhouse, fossero destinati al fallimento. A 16 anni, mentendo sulla propria età, Hackman scappa di casa e si arruola nei marine. Viene mandato di stanza in Cina, dove resta fino al congedo, nel 1951. Grazie al cosiddetto G.I. Bill per i veterani, ha la possibilità di frequentare l'università a New York, dove studia produzione televisiva e giornalismo, ma la abbandona in seguito ai risultati non eccelsi e decide di seguire le orme di Marlon Brando, suo modello di recitazione. Dopo l'infelice esperienza alla Pasadena, torna a New York dove per mantenersi svolge una vasta serie di lavori faticosi e ingrati (commesso di drugstore, traslocatore, portiere di notte), tra cui il peggiore è far parte di uno staff notturno incaricato di pulire gli arredi in pelle del Chrysler Building. La sua ostinazione e tenacia lo portano sui palcoscenici di Broadway e off Broadway dove inizia a farsi notare, fino ad approdare in tv verso la metà degli anni Sessanta.
Il break, la fama e l'Oscar
Il big break per Gene Hackman arriva in contemporanea con quello dell'amico Dustin Hoffman: nel 1967 quest'ultimo conquista Hollywood come protagonista di Il laureato e Hackman otterrà la sua prima candidatura all'Oscar come non protagonista per il ruolo di Buck Barrow, fratello di Clyde, in Gangster Story di Arthur Penn. Nel 1970 viene di nuovo candidato all'Oscar per un film meno famoso, Anello di sangue, sui difficili rapporti familiari di un professore di New York. Ma è nel 1971 che ottiene il ruolo che gli darà l'anno successivo l'Oscar come miglior protagonista, per Il braccio violento della legge. Prima di lui vengono considerati per la parte Peter Boyle, Paul Newman, Robert Mitchum, Jackie Gleason e il giornalista del New York Times Jimmy Breslin. Alla fine William Friedkin scommette su questo attore quarantenne poco noto, a cui affida il corrispettivo del vero poliziotto newyorkese Eddie Egan, in coppia con quello di Sonny Grosso, per cui ha scritturato Roy Scheider. In una New York gelida e livida, Popeye Doyle come un mastino dà la caccia ai raffinati trafficanti francesi e non va troppo per il sottile nel combattere la delinquenza. Hackman è straordinario in un ruolo che lo mette a durissima prova, non solo durante le riprese in cui essere aggressivo e violento gli crea serie difficoltà, ma anche dopo, quando il film e il personaggio vengono definiti dalla critica fascisti e reazionari: durante la presentazione alla stampa italiana queste accuse faranno letteralmente piangere Hackman, che qualche anno dopo deciderà comunque di riprendere il ruolo nel sequel diretto da John Frankenheimer.
Il braccio violento della legge n. 2 è del 1975, quando Hackman, deluso dall'insuccesso commerciale di alcuni film in cui credeva molto, decide – o così dice - di scegliere pellicole meno valide ma con maggior potenziale al box office. La delusione sembra nata dal riscontro di un film che l'attore ha molto amato, Lo spaventapasseri di Jerry Schatzberg, un dramma molto acclamato dalla critica, in cui nel ruolo di un protettivo ex detenuto fa coppia con un disturbato Al Pacino. Sembra però una spiegazione poco plausibile, dal momento che prima di questo film e dopo il discreto crime Arma da taglio, appare in L'avventura del Poseidon, che ha un ottimo riscontro al box office. In precedenza, nel 1973, interpreta per Francis Ford Coppola uno dei suoi ruoli migliori, quello del paranoico Harry Caul, agente esperto in sorveglianza e intercettazioni in crisi, in La conversazione, Palma d'Oro a Cannes. Per il ruolo viene candidato al Golden Globe. Nel 1975 torna a lavorare col regista Arthur Penn nella parte di un investigatore privato in un altro bel film del periodo, Bersaglio di notte, in cui ha il compito di rintracciare una teenager scappata di casa, altro grande successo di critica ma non di pubblico.
Sul finire degli anni Settanta e per tutti gli anni Ottanta, Hackman alterna copioni interessanti a film che lo attirano soprattutto per il regista coinvolto o per il ritorno economico. Forse un ruolo meno sentito è quello ricoperto in Superman e Superman 2 (1978-1980), dove è comunque un perfetto e minaccioso Lex Luthor. In questo periodo interpreta il Vietnam movie con Patrick Swayze Fratelli nella notte, Sotto tiro di Roger Spottiswoode, Reds di Warren Beatty, torna a lavorare con Jerry Schatzberg in L'ultimo sole d'estate, viene diretto da Woody Allen in Un'altra donna e da Alan Parker nel dramma razziale Mississippi Burning, per cui ottiene la quarta candidatura all'Oscar (la seconda come protagonista) nel ruolo dell'agente Anderson, disposto a usare qualsiasi mezzo per arrivare alla verità.
I western e il secondo Oscar
Nel 1992 per il suo bellissimo western, Gli spietati, Clint Eastwood offre a Gene Hackman il ruolo dello sceriffo Little Big Duggett, per cuil'attore vince il suo secondo ed ultimo Oscar nel 1993. Nel vecchio West, Hackman si trova tanto a suo agio che dopo la parentesi col legal thriller Il socio con Tom Cruise, ci ritorna per interpretare altri tre film. In Geronimo di Walter Hill è il generale Crook mentre in Wyatt Earp di Lawrence Kasdan è il fratello maggiore del protagonista (Kevin Costner), Nicholas Earp. Nel divertente e riuscito omaggio ai western di Sergio Leone, Pronti a morire, Sam Raimi dirige un cast all star e affida ad Hackman il ruolo del crudele John Herod, sindaco ed ex fuorilegge che organizza ogni anno un torneo a eliminatore diretta tra pistoleri, a cui partecipa a sua insaputa una vittima del suo passato (Sharon Stone), arrivata in cerca di vendetta.
Le commedie
Sono ancora tantissimi i generi e i film interpretati da Hackman che non abbiamo nemmeno nominato, da Allarme rosso a Get Shorty, da Potere assoluto (ancora diretto da Eastwood) a Nemico pubblico di Tony Scott, ma ci piace chiudere questo breve riassunto del suo straordinario lavoro di protagonista e caratterista parlando anche del suo lato più ludico, abbracciato con lo stesso totale impegno di quello riservato a ruoli più seri. Come dimenticare la sua spassosa interpretazione dell'eremita cieco, carnefice involontario della creatura, nel Frankenstein Junior di Mel Brooks? Era il 1974 e tutti ci siamo letteralmente scompisciati per la sua performance. L'anno dopo Hackman appare nella commedia di Stanley Donen In tre sul Lucky Lady, che nonostante gli attori coinvolti (Liza Minnelli e Burt Reynolds) non è uno dei risultati migliori del mitico regista di Cantando sotto la pioggia. Ma abbiamo riso di nuovo moltissimo nel 1996, col remake di Il vizietto, Piume di struzzo di Mike Nichols, dove Hackman interpreta un altro ruolo agli antipodi delle sue idee e del suo carattere, ovvero il severissimo, bigotto e conservatore senatore repubblicano Keeley, padre della futura sposa del figlio di Armand Goldman (Robin Williams), che vive col compagno Albert (Nathan Lane). Alla fine di una spassosa commedia degli equivoci, per sfuggire alla stampa Keeley è costretto a vestirsi da donna e il risultato è indimenticabile. Poco prima di ritirarsi, Hackman ha interpretato l'avvocato Royal Tenembaum, nel secondo film di Wes Anderson, I Tenenbaum, ed è con una commedia, il citato Due candidati con una poltrona, che si congeda dal pubblico.
Dal 2004 a oggi si è dedicato alla scrittura di romanzi, alla pittura e a quanto pare da una foto apparsa su Twitter un po' di tempo fa, alla bicicletta, ma ci ha lasciato tante di quelle cose belle che abbiamo solo l'imbarazzo della scelta, se ci viene voglia di rivederlo, e onestamente non avremmo potuto chiedergli di più. God Bless You, Mr. Hackman, Happy Birthday!
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