Un palazzo in quartiere malfamato di Buenos Aires è il luogo di incontro/non incontro di insoliti personaggi e diventa il fulcro delle strane vicende - emotive - che accadono nell'edificio.
Una signora anziana stanca di vivere, una bambina inquietante dai boccoli rossi che sembra avere visioni e premonizioni, una ballerina sensuale, insoddisfatta e malinconica e poi il portiere del palazzo, che sembra l'ago della bilancia di questo microcosmo umano destinato a essere chiuso nel proprio intoccabile spazio.
Gli inquilini, infatti non comunicano e non parlano tra di loro, ma si rapportano tutti al custode, rivelando, ognuno a suo modo, instabilità, fragilità e incertezze.
Il disequilibrio umano raggiunge l'apice quando l'edificio oscilla, suscitando il tremolio dei lampadari e le diverse reazioni dei personaggi: le oscillazioni esterne sono il simbolo dell'altalena emotiva umana, che a più riprese e con differenti gradazioni di intensità, oscilla tra emotività repressa e reazioni istintive.
L'unico punto di contatto di un'umanità "isolata" sembra essere la creazione, per ciascun coinquilino, di un universo artificiale, un mondo "nuovo", nato per rappresentare l'unico non luogo capace di legare alcuni tra i protagonisti.
Pur non possedendo una reale e oggettiva omogeneità, il film cattura perché è pieno di momenti poetici e suggestivi, che incantano lo spettatore regalando scene inaspettate e inusuali.
Lo sguardo di Konstantina Kotzamani ci mostra un'umanità capace di incontrarsi solo grazie ad un magico incantesimo, dove ognuno assume una forma "rinnovata" e più vicina - forse - all'espressione del proprio mondo interiore.
Electric Swan pur non dotato di coerenza e di una salda struttura omogenea, risulta comunque, per una riuscita combinazione di alchimia estetica, di intuizioni creative e surreali, nell'insieme armonico, nuovo e originale.
Electric swan; Regia: Konstantina Kotzamani; sceneggiatura: Konstantina Kotzamani; fotografia: Roman Kasseroller; interpreti: Juan Carlos Aduviri, Nelly Prince, Elisa Massino; produzione: Ecce Films (Emmanuel Chaumet, Caroline Demopoulos), Homemade Films (Maria Drandaki), UN PUMA (Victoria Marotta); origine: Francia, Grecia, Argentina, 2019; durata: 40'
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