In conferenza stampa la Martel ha preso delle posizioni forti e diverse da quelle della Mostra.
Al Lido è tutto pronto per il battesimo in salsa giapponese della 76° edizione della Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia. A parte vi parliamo, come faremo per i prossimi undici giorni, di cinema, dei film presentati, delle star e delle emozioni che presto potremo vivere tutti in sala, almeno questo è l'augurio. Però dobbiamo darvi conto di un pomeriggio piuttosto teso, all'insegna della polemica sulle quote rosa, ormai attiva e molto vivace da mesi. Il direttore Alberto Barbera è stato molto criticato, specie dal mondo anglosassone, per aver selezionato solo due film diretti da donne.
In giornata, nel corso della conferenza stampa della giuria, la presidente Lucrecia Martel ha preso delle posizioni molto chiare sulla necessità di selezionare più donne in concorso, qui alla Mostra come in generale nei festival. Ha parlato della possibilità delle quote rosa, ipotesi esclusa più volte, tra cui nella stessa conferenza, dal direttore Alberto Barbera. “In questa fase di transizione forse sarebbero necessarie, anche se non mi piacerebbe”, parole di Lucrecia Martel. “Arrivati alla 76°edizione, credo che la Mostra potrebbe tentare un 50% e 50% per un paio d’anni e vedere come va”. In più, riguardo alla presenza di Roman Polanski in competizione, con il suo nuovo film L’ufficiale e la spia, è sembrata oltrepassare i confini di oggettività richiesti alla giurata in capo di un concorso. 'Non ci sarò alla cena di gala di Polanski per non dovermi alzare ed applaudire, non separo l’uomo dall’opera”, ha detto.
Vedremo se questa divergenza di vedute fra presidente di giuria e festival rientrerà nel normale dibattito fra idee diverse che un festival ha sempre ospitato o ci saranno altre novità. Inutile dire che vi terremo informati, lasciando però subito spazio al cinema e ai film presentati.
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