martedì 26 ottobre 2021

Spider-Man, nuovi retroscena sulla collaborazione tra Marvel e Sony

L'imminente uscita di Spider-Man No Way Home porta a bilanci. L'entrata del nuovo Spider-Man di Tom Holland in Captain America: Civil War (2016), e quindi nel Marvel Cinematic Universe, non fu una passeggiata dal punto di vista commerciale e legale: come ben sanno i fan più attenti, i diritti cinematografici di Peter Parker sono rimasti da sempre saldamente in mano alla Sony Pictures, sin dall'epoca dello Spider-Man di Sam Raimi nel 2002. Il resto dell'MCU invece è gestito dai Marvel Studios alias Disney, per cui come vi raccontammo la trilogia che si concluderà con No Way Home è frutto di un accordo sofferto. Al di là di questo, sapevamo meno di come la cosa fu vissuta sul piano creativo. Il volume "The Story of Marvel Studios: The Making of the Marvel Cinematic Universe" di Tara Bennett e Paul Terry ha gettato luce sul momento in cui il boss dei Marvel Studios Kevin Feige propose a Amy Pascal della Sony la fatidica rivoluzione. Leggi anche Spider-Man Homecoming: come funziona l'accordo tra Marvel e Sony

Spider-Man, cosa disse Kevin Feige dei Marvel Studios a Amy Pascal della Sony

Kevin Feige aveva sempre svolto il ruolo di consulente non accreditato per i lungometraggi Marvel-Sony: all'indomani dell'insuccesso di The Amazing Spider-Man 2 con Andrew Garfield, in una riunione con Amy Pascal si discusse di idee per il successivo The Amazing Spider-Man 3, con Amy che spingeva per avere un parere di Feige. Kevin la freddò con le parole riportate nel volume.

Amy, in tutt'onestà, non funzionerà. L'unico modo che conosco di fare qualcosa è farla per intero, quindi perché non lasci che lo facciamo noi? Non pensare ai due studi, non pensare all'idea di restituire i diritti all'altro studio. I diritti rimangono dove stanno. I soldi non cambiano mano. Semplicemente ingaggia noi per realizzarlo. Fai finta che sia come quello che ha fatto la DC con Christopher Nolan. Non dico che siamo Nolan, ma sto dicendo che c'è una casa di produzione che si sta comportando piuttosto bene, semplicemente metti sotto contratto i servizi di quella casa di produzione per fare il film.

A quanto racconta il libro, la reazione di Amy Pascal fu sulle prime molto scomposta, al punto da aver scagliato per aria un sandwich presente sul tavolo al momento della fatale riunione. In sostanza Feige sosteneva che i Marvel Studios conoscevano la materia meglio della Sony Pictures. Un boccone difficile da mandar giù, ma sul quale tuttavia Amy meditò per 24 ore, prima di richiamare Feige e aprirsi al suo approccio: "L'idea di metterlo in un mondo in cui tutti avevano tutto e lui non aveva nulla era un modo del tutto diverso di raccontare la sua storia. Pensai: porca vacca, questo tipo è furbo."
Spider-Man No Way Home sarà nelle nostre sale a Natale.



from ComingSoon.it - Le notizie sui film e le star https://ift.tt/3pSci1d

via Cinema Studi - Lo studio del cinema è sul web

Nessun commento:

Posta un commento