Nicolas Cage non ha nessuna intenzione di andare a vedere Pig, il suo nuovo film da protagonista che è uscito negli States durante il weekend conquistando il nono posto nella classifica degli incassi. La ragione di questa scelta non è da individuarsi in un bilancio negativo dell'esperienza, che lo vede ancora una volta legare il proprio nome a un progetto indipendente. L'attore, piuttosto, non desidera rivivere, attraverso la disavventura e il dramma del personaggio principale del film, la sua esperienza di star di Hollywood asservita alla volontà degli studios, anzi di uno studio in particolare.
Sappiamo che in Pig Cage interpreta un cacciatore di tartufi che è costretto a tornare nella città dove ha abitato a lungo (Portland) dopo che qualcuno gli ruba l'amato maiale da tartufo. Ora, il personaggio di Nicolas ha alle spalle un passato di rinomato chef, e nel film è costretto a ripensarci. In un'intervista a Variety, Cage ha parlato di un periodo della sua vita professionale in cui anche lui era sulla cresta dell'onda: i primi anni 2000. Nel 2004 uscì Il mistero dei Templari, che ebbe un seguito incredibile. Per il nostro, tuttavia, non fu un momento facile, tanto che mai e poi mai, se avesse una macchina del tempo, tornerebbe indietro. "Non so se avrei voglia di tornare a quei tempi " - ha detto - "e fare un altro film con la Disney. Sarebbe spaventoso. L'atmosfera che c'è sul set è completamente diversa".
Nell'intervista Nicolas Cage non liquida del tutto la sua collaborazione con Jerry Bruckheimer, proseguita con Il mistero delle pagine perdute e L'apprendista stregone: "Ci sono stati momenti divertenti, ma nello stesso tempo era un continuo: abbiamo scritto questa battuta, deve essere detta in questo modo”. L'attore, insomma, è contento di aver chiuso questo capitolo professionale e da un po’ di tempo insegue progetti a scala ridotta che tuttavia gli consentono di esprimersi liberamente. Pig ne è un esempio mirabile, e Nicolas, a quanto scrivono i critici americani, sembra aver ritrovato una certa sobrietà e una recitazione più misurata, introspettiva. Ciò non significa che abbia fatto pace con quella fase della sua carriera in cui, lasciato per un po’ il cinema d'autore, ha asservito il proprio talento ai blockbuster. Per questo, come dicevamo in apertura, non vedrà mai e poi mai Pig. Ecco la sua dichiarazione in proposito: "Non vedrò mai questo film. Mi hanno detto che è un buon film. Mi hanno detto che il pubblico lo ama e si sta appassionando, ma l'ho fatto per il pubblico. Per me è troppo andare all'anteprima e stare seduto in mezzo agli spettatori. Psicologicamente è troppo bizzarro e fuori di testa".
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Può darsi che Nicolas Cage prima o poi cambi idea e si goda tutta d'un fiato una commovente storia che parla anche di un bellissimo rapporto fra un uomo e un animale, e che somiglia al legame che l'attore ha con il suo gatto Merlin. Nel frattempo, sperando che Pig arrivi in Italia, vi riproponiamo il trailer.
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