Attrice di cinema e tv, cantante, ballerina, conduttrice, donna di spettacolo a 360 gradi popolare nel mondo: questo è stata per tutti Raffaella Carrà, che oggi 5 luglio ci ha lasciato, all'età di 78 anni, increduli e addolorati per una perdita davvero grande. L'annuncio della morte della popolare show-woman è arrivato dall'ex compagno, coreografo e regista Sergio Japino, con queste parole: "Raffaella ci ha lasciati. È andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre".
Nessuno, al di fuori degli intimi, come le figlie di Gianni Boncompagni, a lungo suo regista e compagno, e i suoi amici e parenti più stretti, sapeva che era afflitta da tempo dalla malattia che oggi alle 16.20 ha spento per sempre la sua risata e la sua incontenibile voglia di ballare e affrontare la vita con allegria e coraggio, anche nelle difficoltà. Una vita e una carriera esemplare, quella di Raffaella Maria Roberta Pelloni, come si chiamava in realtà questa esuberante ragassuola romagnola (anche se era nata a Bologna, era cresciuta sulla riviera), che aveva iniziato come ballerina prima e poi come attrice, diplomandosi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Sugli schermi, però, ci era finita molto prima, da bambina: a 9 anni nel film di Mario Bonnard Tormento del passato e da adolescente in Valeria ragazza poco seria, Europa di notte, La lunga notte del '43 e moltissimi altri, tra cui numerosi peplum e film d'avventura, fino ad affiancare Frank Sinatra in quella che resta la sua prova più famosa, Il colonnello Von Ryan.
In televisione la ricordiamo in molti originali tv, tra cui Scaramouche con Domenico Modugno e Arsenio Lupin, con Georges Descriéres, Tutto per bene di Pirandello, Processo di famiglia di Diego Fabbri e Il sorriso della Gioconda. E proprio il suo sorriso e, soprattutto, la sua risata e il suo ombelico (indimenticabile il suo Tuca Tuca, che ballò anche con Alberto Sordi), diventano popolarissimi negli anni Sessanta e Settanta, quando Raffaella Carrà fece il suo debutto come brillante ballerina e conduttrice, anche al fianco di Mina e con Corrado. Dapprima bruna poi bionda, con l'iconico caschetto di Vergottini, è stata amata dai bambini in coppia con Topo Gigio e come Maga Maghella, prima di diventare conduttrice di quiz televisivi all'epoca assai parodiati, come "Pronto... Raffaella?", in cui il pubblico da casa doveva indovinare quanti fagioli c'erano in un vaso.
Impossibile ricordare tutti i suoi successi in un solo articolo: ce ne vorrebbe uno per ogni ramo della sua carriera. Innumerevoli i premi, le canzoni spensierate che hanno fatto ballare più generazioni anche di diverse nazioni, che le hanno fruttato dischi d'oro e di platino e una popolarità davvero senza confini e limiti. Amatissima anche dalla comunità LGBTQ, che ricambiava con affetto, i cui Pride sono sempre stati accompagnati dalle sue canzoni e dai suoi balletti. Un personaggio davvero unico, un'icona di un'Italia che non esiste più, e a cui ci addolora davvero dire addio perché, qualunque sia la nostra età e la nostra provenienza, è impossibile non avere nel cuore un momento in cui questa donna così solare, talentuosa e spiritosa ci ha rallegrato una giornata partita male. Per tutto quanto ci ha regalato non possiamo che dirle: grazie Raffaella!
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