Ogni anno il momento più commovente della cerimonia degli Oscar è il frammento cosiddetto In Memoriam, che ricorda i divi e le personalità del mondo dello spettacolo, in tutti i settori, scomparsi nell'anno precedente. E anche quest'anno non è andata tanto bene, a giudicare dai commenti degli spettatori. Angela Bassett ha ricordato, prima di lanciare il montaggio fotografico, i 3 milioni di persone scomparse nel mondo per la pandemia e tutte le vittime di odio, razzismo, povertà e guerre.
Le critiche al montato sono state tantissime, a partire dal brano scelto, "As" di Stevie Wonder, ritenuto troppo allegro, all'eccessiva velocità di alcune immagini e alla maggiore attenzione che si sarebbe dovuta dare a una star come Olivia De Havilland, rispetto ad altri.
E poi ci sono le dimenticanze, tantissime, alcune - ma non tutte - rettificate da un montaggio successivo. Tra quelle notate (ma sono sicuramente di più): Jessica Walter, Tanya Roberts, James Lipton, David Prowse, Adam Schlesinger, Naya Rivera, Kenny Rogers, Anne Beatts, John Saxon, Jeremy Bulloch e Larry King, a cui noi aggiungeremmo almeno Gigi Proietti, noto anche in America per aver interpretato assieme a Vittorio Gassman Un matrimonio di Robert Altman.
Per fortuna sono presenti Ennio Morricone, Peppino Rotunno e il produttore Alberto Grimaldi, ma ci chiediamo come sia possibile ogni anno dimenticare qualcuno, anche se il 2020/21 è stato, finora, più luttuoso del solito.
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