Glenn Close: nel 1983 la sua prima candidatura agli Oscar per Il mondo secondo Garp, con Robin Williams. Poi, altre 7 candidature di cui l'ultima quest'anno, per il ruolo della Mawmaw di Elegia americana di Ron Howard. Qualcuno si aspettava, o almeno sperava, che sarebbe stata la volta buona per l'attrice 74enne, ma stavolta sulla sua strada si è trovata il ciclone asiatico Yuh-jung Youn, tra l'altro sua coetanea e candidata anche lei per il ruolo di una nonna molto particolare, e non c'è stato niente da fare.
Glenn Close, però, ha ottenuto il suo Oscar, come nota ABC, per il miglior momento della serata, ovvero quando si è esibita in un balletto danza al suono di "Da Butt", una canzone del 1988 contenuta nella colonna sonora di Aule turbolente di Spike Lee, da molti identificata come una specie di pre-twerking (da butt significa, letteralmente, "il sedere"). Si trattava di una specie di gioco in cui si era invitati dall'attore Lil Rel Howery a riconoscere una canzone e a dire se era stata o meno candidata agli Oscar. Glenn Close ha riconosciuto Da Butt (non candidata) e quando Howery le ha chiesto se ricordava il ballo, non si è fatta pregare.
Ma attenzione, come rivelato dal Los Angeles Times, non si trattava di una improvvisazione, ma di un momento scritto dagli autori della serata. Delusi? Una grande attrice lo è proprio perché riesce a farci credere che quel che fa è vero. E Glenn Close si conferma una grandissima che ha preso con molta sportività la sua ennesima sconfitta.
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