giovedì 1 aprile 2021

Black Sea: non è una storia vera il film con Jude Law, ma è plausibile ciò che racconta?

Uscito al cinema nel 2015, l'avventuroso Black Sea ci porta nelle profondità del Mar Nero dove è presente un sommergibile tedesco affondato durante la Seconda Guerra Mondiale. Stando a quanto riportano alcune informazioni affidabili, quel relitto è carico di lingotti d'oro. Recuperare carcasse di navi in fondo al mare è ciò che fa il Capitano Robinson, interpretato da Jude Law, che per riscattarsi dopo una serie di fallimenti personali, vede questo sottomarino come un'occasione di rinascita. L'uomo accetta di coordinare la spedizione formata da marinai metà russi e metà inglesi per individuare il relitto, calarsi nelle prodondità marine e impossessarsi del tesoro che sarebbe diviso tra tutti i partecipanti. Ma l'operazione è più facile a dirsi che a farsi.

Black Sea: è credibile la base scientifica della storia del film?

Nonostante esistano relitti di diverse epoche storiche adagiati sul fondo marino che contengono al loro interno tesori di varia natura, la storia di Black Sea non si rifà ad alcuna vicenda realmente accaduta. Il film racconta degli sforzi dell'equipaggio che tenta il recupero mettendo in scena alcuni momenti complicati di cui vogliano appurarne la credibilità scientifica:

  • Come mai il sommergibile nazista non si è arrugginito? Come sappiamo, il Mar Nero è una composto in parte da acqua dolce e in parte da acqua salata. A causa della sua maggiore densità rispetto agli mari del pianeta, l'acqua salata si trova in profondità e rimane per lo più separata dall'acqua dolce sopra. La ruggine è generata dal processo di ossidazione del ferro, in presenza dell'ossigeno contenuto nell'aria e nell'acqua, ma la densità del sale è tale in fondo al Mar Nero da fungere come conservante naturale per i metalli.
  • Le tute di salvataggio per fuggire da un sottomarino che sta affondando si riempiono di CO2 per risalire a una velocità compresa tra i due e i tre metri al secondo. Siccome l'interno del sottomarino è pressurizzato a un livello pari a quello della superficie, il malessere da decompressione per la velocità di risalita non è un rischio. Il problema però lo avrebbero i polmoni. Per la legge di Boyle, al diminuire della pressione un gas contenuto in una cavità corporea aumenta di volume. Quindi risalendo, urlare per svuotare i polmoni sarebbe la cosa da fare per evitare che esplodano.
  • Nel film, dopo decenni sott'acqua, il sottomarino tedesco si è riempito di gas cloro mortale. È plausibile? Potrebbe esserlo. Se dell'acqua entra in contatto con il vano delle batterie, l'elettricità provoca l'elettrolisi, una reazione chimica che separa le molecole dell'acqua salata trasformandole in gas. L'idrogeno e l'ossigeno dell'acqua non sono un problema, ma il cloruro di sodio, ovvero il sale, darebbe origine al cloro gassoso che è nocivo per l'apparato respiratorio. Però è vero anche che dopo sette decenni sarebbe diventato innocuo.
  • Un argano da 4 tonnellate si puà bloccare mentre tenta di sollevare 200 lingotti d'oro dal fondo del mare? Sott'acqua il peso degli oggetti non è certo lo stesso di come è in superficie ma, per quanto possa essere più leggero l'oro, la sua densità è pari a 19,3 grammi al centimetro cubo. Immerso in acqua, l'oro riceve una spinta verso l'alto tale da ridurre il suo peso soltanto del 5% circa. Detto questo, il peso totale dei 200 lingotti sarebbe intorno alle 2,5 tonnellate e un argano da 4 tonnellate che non riesce a tirare su quel peso, è un argano di seconda mano piuttosto scadente.


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