L'ultrasettantenne regista ha confermato di aver risolto i problemi con la Warner Bros e di avere due idee per il prosieguo del suo mondo post-apocalittico.
Nel 2015 Mad Max: Fury Road ha stupito buona parte del pubblico e anche dei cinefili, che magari non erano disposti a concedere all'allora quasi-settantenne George Miller la capacità di confezionare un film d'azione all'altezza di una nuova epoca. Non solo Miller lo dimostrò, ma definì nuovi standard di visionarietà e virtuosismo di montaggio: l'incasso globale fu di 380 milioni di dollari su 150 di budget, non una proporzione da cinecomic ma un buon risultato per un film certamente particolare. Da allora ci si è chiesti quanto avremmo atteso per ulteriori sequel nella saga che iniziò con Mel Gibson e Interceptor (1979), proseguita con Interceptor - Il guerriero della strada (1981) e Mad Max - Oltre la sfera del tuono (1985).
Miller nel corso degli ultimi anni si è sempre dimostrato scettico, nonostante poco dopo Fury Road avesse ammesso di avere un paio di idee su come proseguire. I problemi erano sui diritti della saga e sull'interazione con la Warner Bros, come ha spiegato lo stesso Miller a Indiewire: "E' cominciato tutto per via del caos alla Warner Bros, [...] tutti correvano in giro terrorizzati, attraverso tre dirigenze diverse. E' stato arduo attirare l'attenzione, siamo finiti in tribunale. Il caos ora si è stabilizzato, la situazione è diventata molto positiva, la polvere sembra essersi posata dopo la fusione con l'AT&T".
Insomma, ora la creatività di Miller è libera di proseguire, dopo che si sarà dedicato al suo prossimo Three Thousand Years Of Longing con Idris Elba e Tilda Swinton. "Abbiamo due soggetti, uno riguarda Mad Max, l'altro è una storia su Furiosa [il personaggio di Charlize Theron in Fury Road, ndr] . Ci stiamo ancora organizzando, dobbiamo chiudere i giochi con la Warner, ma a questo punto mi sembra chiaro che succederà."
Insomma, Mad Max prosegue.
from ComingSoon.it - Le notizie sui film e le star https://ift.tt/2GuPi0K
via Cinema Studi - Lo studio del cinema è sul web
Nessun commento:
Posta un commento