Che ci fanno Aureliano e Spadino al Giffoni 2019? Se pensate che il Festival sia la location della terza stagione di Suburra: La serie, vi sbagliate di grosso!
Se qualcuno fosse capitato alla 49esima edizione del Giffoni Film Festival oggi avrebbe facilmente potuto scambiarla per una convention dedicata a Suburra: La serie, perché oggi ad allietare questa settima giornata sono giunti Alessandro Borghi e Giacomo Ferrara, che molti conoscono come Aureliano e Spadino. Reduci dal successo della seconda stagione, i due attori hanno tenuto entrambi delle Masterclass ai giurati, che non vedevano l'ora di incontrarli.
Giunto a Giffoni qualche ora prima del suo collega, Alessandro Borghi ha da subito respirato il clima del Festival, che ha definito "genuino" grazie anche a una platea diversa dal solito, quella dei Giffoners. L'attore romano ha recentemente concluso le riprese di Diavoli, la nuova serie Sky e Lux, basata sull'omonimo romanzo di successo di Guido Maria Brera, che gli ha permesso di recitare insieme a Patrick Dempsey. Una fatica internazionale per Borghi, che ha dovuto lavorare sul suo accento inglese per renderlo più british. A chi gli chiede se Diavoli sia un preambolo per una futura carriera all'estero, il bel Alessandro risponde che al momento ha ancora tanto da dare al suo paese; è, infatti, uno degli interpreti italiani più eclettici della sua generazione. Oltre al personaggio di Aureliano, la sua carriera è costellata di moltissime altre performance di rilievo. Quella più discussa e commovente - per ora - è ovviamente quella di Stefano Cucchi in Sulla mia pelle, un film a cui Borghi ha tenuto particolarmente e ha voluto fortemente distribuito sia su Netflix che in sala...tanto da arrivare a discutere con gli esercenti, ammette. Dietro la storia filmica di Cucchi c'è stata una volontà di raccontare e di restituire una memoria umana, la stessa che lo spingerebbe a realizzare un film sul caso Regeni, ma Alessandro ha affermato che rispetta il volere della famiglia di non voler mettere in scena quanto accaduto a Giulio.
Ma come prepara i suoi personaggi Alessandro Borghi? Semplicemente...non li prepara! L'attore ha affermato che in questo lavoro più si pensa e più si sbaglia, quindi preferisce leggere il progetto, se lo colpisce, il resto verrà in modo naturale. Un consiglio che potrebbe risultare utile alle generazioni di attori che lo prendono come esempio, ma il Remo de Il Primo Re si sente anche di dare un prezioso ammonimento ai giovani: basta Facebook! Il social di Mark Zuckerberg, secondo Borghi, ha tirato fuori tutte i comportamenti più negativi degli esseri umani, eliminado il contatto tra le persone in favore dei "leoni da tastiera".
Dopo Alessandro Borghi, abbiamo incontrato anche Giacomo Ferrara, lo Spadino di Suburra: La serie che ha lasciato a casa la cresta mohicana per incontrare i Giffoners. Il suo personaggio nella serie di successo non è affatto positivo, potremmo definirlo un anti-eroe e allora perché piace tanto? Solo Giacomo può darci la risposta: di Spadino, così come gli altri, si capisce perché diventa cattivo e perché è così tanto arrabbiato, motivi che spingono il pubblico ad affezionarsi a lui. Eppure il suo interprete con il volto giovane e pulito non sembra affatto un bad boy, infatti non beve e non fuma, a parte sul set ovviamente! L'unica cosa che porta a casa dopo le riprese, ammette, è la camminata di Spadino, in cui ogni tanto incappa. Suburra: La serie a parte, Giacomo ha interpretato anche il carcerato Angelo ne Il permesso - 48 ore fuori, un altro personaggio "negativo", se così possiamo dire. Ma nella sua carriera in via di costruzione spiccano anche ruoli positivi, come quello del fornaio Teco protagonista del film Guarda in alto o il nerd Alberto ne La prima volta (di mia figlia). Ogni personaggio interpretato, dice Ferrara, ti mette di fronte a difficoltà personali, così come è successo con il provino per Spadino, che l'attore ha fatto tre volte, prima di essere scelto dal regista Stefano Sollima per il film Suburra. Nel suo futuro Giacomo vorrebbe tornare a fare teatro e al momento è alla ricerca di un testo in cui possa superare i propri limiti e che racconti una storia importante.
Direttamente dal regno sottomarino di Aquaman approda al Giffoni 2019, Amber Heard, cha recentemente ha vestito le squame della Principessa Mera nel cinecomic sul re di Atlantide. Legatissima a diverse associazioni, impegnate nel sociale, l'attrice americana ha affermato che c'è ancora molto lavoro da fare per raggiungere una parità sessuale ed etnica, ma il cinema può molto in questo campo. Tanti, infatti, sono i messaggi che si possono ancora lanciare tramite lo storytelling di un film e permettere all'opinione di cambiare, di entrare in una nuova ottica, anche se le leggi rimangono ferrate al passato. La stessa Hollywood è una macchina ben mirata e saldata sul suo sistema, rivela, ma ha fiducia nelle nuove generazioni e nei social, che potrebbero apportare grandi cambiamenti. I suoi progetti futuri la vedono impegnata nel sequel Aquaman 2 e con la serie L'ombra dello Scorpione, ispirata all'omonimo romanzo di Stephen King. Tra i suoi desideri professionali c'è, però, anche il desiderio di raccontare una storia femminile, dimenticata dal tempo, e riportarla in auge, "un po' come il sito di Petra", dice.
Questa lunga giornata termina qui, tra principesse guerriere ed eroi criminali, ma non perdete gli ospiti di domani e tutte le sorprese emozionanti del Giffoni Film Festival, stay tuned!
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