È morto a 94 anni il poliedrico artista la cui ultima apparizione cinematografica è avvenuta due anni fa in un film del figlio Antonio.
In questo luglio davvero funesto ci ha lasciato stanotte anche Raffaele Pisu, attore radiofonico, cinematografico e televisivo, presentatore, intrattenitore, poliedrico personaggio del nostro spettacolo legato a tanti nostri ricordi. Aveva 94 anni e solo l'anno scorso era apparso, lucido e denso di aneddoti come al solito, alla presentazione del restauro del film drammatico di Giuseppe De Santis Italiani brava gente, sulla tragica ritirata dei nostri soldati dalla Russia, che aveva interpretato nel 1964 al fianco di Andrea Checchi, Riccardo Cucciolla, Peter Falk e Arthur Kennedy. Del resto Pisu, straordinario in un film che lo vedevo all'opposto dei ruoli leggeri per cui il pubblico lo amava, sapeva bene di cosa si parlava: ex partigiano, era finito in un campo di prigionia tedesco dove era rimasto per 15 anni.
Eppure, tutti lo ricordano (e anche noi lo ricordiamo così) come l'uomo che ci ha fatto tanto ridere. Era nato a Bologna il 24 maggio del 1925 ed era il fratello minore del celebre attore Mario Pisu (protagonista ad esempio del Circolo Pickwick di Ugo Gregoretti e di film come 8 e 1/2 e Giulietta degli spiriti di Federico Fellini). Aveva esordito alla radio nel dopoguerra, prima di scoprire la sua passione per la recitazione e iniziare a esibirsi nel teatro brillante. Intelligente e spiritoso, dalla facile parlantina, aveva saputo dare un tocco inconfondibile ai suoi personaggi e alle sue conduzioni televisive: chi non lo ricorda dialogare col pupazzo Provolino (doppiato da Oreste Lionello) nei varietà RAI tra il 1968 e il 1970, o al fianco di Ezio Greggio in Striscia la notizia, per cui vinsero il premio della Satira di Forte dei Marmi nel 1990?
Era stato anche protagonista di programmi leggendari della bella tv di una volta come L'amico del giaguaro e Senza Rete. Tra le sue buffe interpretazioni ci fu anche la popolarissima voce dell'Omino coi Baffi in un popolarissimo Carosello. Al cinema Pisu - dove era approdato dagli anni CInquanta - aveva interpretato una cinquantina di film, in prevalenza commedie o musicarelli. Ricordiamo tra questi Susanna tutta panna, Carosello di canzoni, Le ambiziose, In ginocchio da te, L'ombrellone di Dino Risi, Se non avessi più te, Non son degno di te, Non stuzzicate la zanzara.
Nel 2005, per Le conseguenze dell'amore di Paolo Sorrentino, aveva ottenuto la sua unica candidatura al David di Donatello. La sua ultima apparizione cinematografica era stata due anni fa, diretto dal figlio Antonio Pisu in Nobili bugie. Con Raffaele Pisu se ne va una di quelle figure che hanno fatto la storia dello spettacolo leggero italiano, ma hanno saputo lasciare il segno anche in altri ambiti con uguale incisività. Noi gli siamo riconoscenti (e siamo anche un po' nostalgici) per le risate che ci ha regalato in un periodo in cui gli italiani erano davvero brava gente.
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