Nel mondo del cinema niente è per caso. Quando un filone ha successo, lo si sfrutta, a volte fino ad esaurirlo, a volte fermandosi al punto giusto. Non sappiamo, ad esempio, se dopo Bohemian Rhapsody i biopic di rockstar, popstar o comunque divi della scena musicale della seconda metà del ventesimo secolo andranno avanti all'infinito o meno. Quello che è certo è che il film su Freddie Mercury (che ha comunque una serie di predecessori, si pensi per esempio a The Doors) non può restare un fenomeno isolato. Così ecco che qualcuno pensa a una storia per immagini su David Bowie, di cui moltissimi piangono ancora la scomparsa, avvenuta nel gennaio del 2016.
Al Duca Bianco verrà dedicato Stardust, che si soffermerà sugli anni giovanili dell'inventore del Galm Rock. Il film prende il titolo dall'alter ego "definitivo" del cantante: Ziggy Stardust, che lui stesso definì "non l'uomo delle stelle ma solo il suo messaggero terreno" e che era una rockstar bisessuale androgina. Protagonista del concept album "The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars", diede il nome anche a un importantissimo tour mondiale cominciato nel gennaio del 1972. L'evento della vita di Bowie su cui Stardust però si soffermerà sarà un altro, e precisamente la prima volta in America dell'artista, che nel 1971 si recò oltreoceano per la promozione dell'album "The Man Who Sold The World". Proprio durante quel viaggio, David ebbe per la prima volta l'idea di Ziggy, che fu in parte ispirato anche da Iggy Pop e Lou Reed.
E veniamo alla notizia più importante. A chi è toccato in sorte l’onore di essere il protagonista di Stardust? Chi potrà forse iniziare una scalata al successo pari a quella di Rami Malek arrivando magari alla candidatura all'Oscar? Johnny Flynn, musicista, cantante e attore sudafricano che abbiamo visto al fianco di Anne Hathaway in Song One e poi in Sils Maria di Olivier Assayas.
Al fianco di Flynn, in Stardust reciteranno Marc Maron nei panni del manager di Bowie e Jena Malone in quelli della sua consorte dell'epoca Angela Barnett. La regia del biopic è stata affidata a Gabriel Range, giornalista e documentarista britannico, mentre autore della sceneggiatura è Christopher Bell. Siccome non c'è un mega-studio dietro al progetto, è difficile pensare che Stardust diventi un fenomeno di culto, ma non si sa mai, può darsi invece che, lontano dai capricci dei produttori Hollywoodiani, trovi la strada per l'autenticità e per il successo.
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