mercoledì 27 febbraio 2019

Croce e Delizia

Due famiglie in villeggiatura si incontrano apparentemente per caso. I gruppi sono socialmente ben definiti: da una parte una media borghesia intellettuale, dall'altra meno abbienti "pescivendoli". Al centro, per chiudere il "quadretto": i promessi sposi. La domanda che pone il film è: riusciranno i nostri a sposarsi o la loro unione scatenerà una disputa fra le parti?

Si sbaglierebbe a leggere il film come una contrapposizione tra "buoni" e "cattivi". Simone Godano, il regista del film, coadiuvato al meglio dagli interpreti Fabrizio Bentivoglio, Alessandro Gassman e tutto il resto cast, ha piuttosto l'ambizione di voler porre al centro del discorso il tema dell'accettazione dell'alterità, intesa, nello specifico, come "diversità" di orientamento sessuale. Peccato, quindi, che, nel risultato finale ci sia, forse, qualche moralismo di troppo che mal si accorda con il tentativo di di sincera descrizione dei tempi moderni costruita tra le quattro mura della villa sul litorale romano.
Interessante, comunque, il ritorno di un'attrice come Jasmine Trinca ad un interpretazione più fuori dalle righe rispetto alle prove precedenti: qui torna a fare un cinema "sempliciotto" o gigionesco (nel senso migliore del termine), delineando bene la parte della figlia dell'intellettuale Fabrizio Bentivoglio.

A parte i dati tecnici, il film mette davvero tanta carne a cuocere: il tema dell'omosessualità e della sua accettazione nel consesso sociale, lo scontro di classe (implicito sempre nelle commedie a sfondo etnico: genere di cui è esponente, forse, impropriamente questo Croce e Delizia), l'omofilia e l'accettazione di sé e della propria identità non solo sessuale. In più l'idea dell'unità familiare, il nido del focolare, visto in questa sede come il primo scoglio da superare per far valere le ragioni della propria alterità.
Delle reazioni forti vengono messe in scena sullo schermo (si pensi alla scena in cui Scicchitano, con la tinta platino, urla, viene alle mani, per poi svenire) come veri e propri piani di sabotaggio del matrimonio che restano comunque ingrediente fondamentale dei film di genere.

Interessante quello che rivela il regista Simone Godano: “Volevo raccontare le reazioni emotive dei vari personaggi dopo aver scoperto questo amore tardivo e l'incontro tra la figlia di un intellettuale e il figlio di un pescivendolo. Mi piace che ad un certo punto entrino in ballo dei forti sentimenti all'interno di questa storia e ti dimentichi che stiamo parlando di un amore tra due uomini”.

Questo ci aiuta, in conclusione, a capire l'intento di tutto il cast artistico di fare del film un vero e proprio inno di valori in un'epoca infame come questa, senza retoriche spicciole o ritornelli di temi sdoganati. Con tutti i limiti del caso.

(Croce e Delizia); Regia: Simone Godano; sceneggiatura: Giulia Steigerwalt; fotografia: Daniele Ciprì; montaggio: Gianni Vezzosi; musica:Andrea Farri; interpreti: Alessandro Gassmann, Jasmine Trinca: Penelope, Fabrizio Bentivoglio, Filippo Scicchitano, Lunetta Savino, Anna Galiena, Rosa Diletta Rossi e Clara Ponsot; produzione: Groenlandia, Picomedia, Warner Bros Italia; distribuzione: Warner Bros Italia; origine: Italia, 2019; durata:100'; webinfo: [http://www.close-up.it/ Proposta di voto: 2,5/5



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