venerdì 29 maggio 2020

Progetto “Africa Sarda AID for Bauleni”, un video musicale a distanza per fondi per la popolazione di Bauleni in Zambia

#lov-in-anza

-“Se c'è una cosa che questa quarantena ci ha insegnato è la “lov-in-anza”, così mi piace chiamarla, un termine coniato da me che riporta alla mente la parola “love”, ovvero l'amore, l'affetto delle persone care, il sentirle vicine pur stando lontani”. Carla Cocco

www.youtube.com/channel/UCVS...

Così è nato il progetto “Africa Sarda AID for Bauleni”, un video musicale a distanza per raccogliere fondi necessari a supportare la popolazione del ghetto di Bauleni, in Zambia (ove è ubicata Africa Sarda) nel post lockdown. Un filmato nel quale 70 persone tra musicisti e “ordinary people” di 17 diversi Paesi del mondo (Italia, Zambia, Etiopia, Brasile, Ecuador, Stati Uniti, Regno Unito, Olanda, Germania, Grecia, Repubblica Ceca, India, Marocco, ecc…) si sono alternati in una cover famosissima e dal significato carico di positività: “I can see clearly now” di Johnny Nash. Ogni musicista ha suonato e/o cantato l'intero brano che è stato poi inviato via web ad Andrea De Luca che questa volta, oltre ad aver cantato e suonato le sue lap steel guitars, ha “assemblato” e mixato oltre 50 tracce musicali, dando vita ad un arrangiamento musicale unico. Carla Cocco si è occupata della regia e del montaggio video, con l'arduo compito di raccogliere ed editare i filmati di tutti i partecipanti tirandone fuori 5 minuti di pura emozione, il tutto contornato dalle pappe, dai pannolini sporchi e dalle notti insonni della piccola Miúcha di soli 7 mesi! Hanno lavorato ininterrottamente giorno e notte per circa un mese e con scarsissimi mezzi tecnici a disposizione, perché l'emergenza Covid ha bloccato il loro trasloco dalla Capitale in Sardegna, iniziato la sera prima della quarantena: un computer con uno schermo di 13 pollici, un paio di auricolari e tanto entusiasmo, questi sono stati i mezzi a loro disposizione. Ed il risultato è stato un lavoro degno delle più blasonate case di produzione musicali e video. L'arte dell'arrangiarsi, quella che Carla ha imparato in Africa. L'arte di fare arte insieme pur stando lontani. L'arte di metterci il cuore, sempre e comunque. Tra gli artisti (amici) che hanno preso parte al video, compaiono volti noti e personalità che hanno fatto la storia della musica nel mondo, come Roberto Menescal, fra i capiscuola della bossa nova insieme a Tom Jobim e Vinicius De Moraes. Trai suoi brani più celebri “O barquinho” manifesto della musica popolare brasiliana; John Peter, famosissimo soulman delle isole Galapagos, voce scelta per cantare l'inno nazionale dell'Ecuador; Dean Bowman, newyorchese definito da Madonna “..la voce di un Dio” e ingaggiato da John Scofield per un tour mondiale dedicato al grande Ray Charles; direttamente dal ghetto di Bauleni, Serai, cantante leader insieme ai suoi fratelli di una delle più importanti band gospel africane, i Peace Preachers; Lisa Mann, cantante bassista statunitense pluripremiata con Blues Music Awards e riconoscimenti internazionali; Fabio Leoni alias Ruido ZC, rapper sardo leader della band Fit Prod e autore di numerose sigle del programma radiofonico “Lo Zoo di 105”; Eddy Palermo, chitarrista samba-jazz di fama internazionale. Da citare le sue collaborazioni discografiche con mostri sacri del jazz come Chet Beker e Joe Pass; dall'Etiopia, acclamata dalla critica la straordinaria Käyn Lab, quintetto di Etno-fusion che miscela le tipiche sonorità africane al jazz; Sumire Kuribayashi, giovane fiamma del jazz nipponico è diventata nel giro di pochi anni una delle pianiste più apprezzate per le sue doti esecutive con cui percorre le trame della sua anima; Aidan Zammit, musicista e noto arrangiatore maltese (per l'occasione in duetto con la figlia Lisa) che vanta collaborazioni con artisti del calibro di: Claudio Baglioni, Fiorella Mannoia, Marco Mengoni; Ismaila Mbaye, poliedrico musicista senegalese, considerato il percussionista africano più richiesto nel panorama musicale europeo, con all'attivo numerose partecipazioni televisive tra cui “Alle falde del Kilimangiaro”, “Maurizio Costanzo Show” fino ad arrivare al fianco di Checco Zalone nel suo ultimo film “Tolo tolo”.

E anche il pluripremiato Mario Giua Marassi (Go to net studios) ha partecipato al progetto cedendo ad Africa Sarda le straordinarie immagini dei fenicotteri rosa, simbolo del Sud Sardegna. Mario, vincitore di 46 riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui quattro “oscar” pubblicitari italiani, è il principale autore chiamato dalle istituzioni e dai marchi privati per esportare il Made in Sardinia nel mondo. Al video hanno preso parte inoltre tre ragazze sarde bloccate a causa della pandemia in tre diverse parti dell'Africa: Claudia Aru, affermata cantante cagliaritana e volontaria in Nigeria; Elisabetta Floris, studentessa bloccata in Uganda e Nicoletta Clavuot bloccata in Marocco. Nel video sono presenti inserti di immagini girate nella provincia del Sud Sardegna nel post lockdown, di particolare intensità emotiva quelle che ritraggono Carla nella sua città natale Carbonia, con alle spalle le miniere inattive, simbolo della Città. Di grande impatto anche lo sfondo del mare dell'Isola di Sant'Antioco, nel quale Andrea De Luca ci regala il suo solo di lap steel guitar.

Lo spirito con il quale è nata l'idea di questo video è “Togheter as one – Insieme come uno”, uniti per contrastare questa situazione apocalittica che nessuno avrebbe mai creduto di vivere. Fare squadra per ripartire, unirsi, fare rete, per una volta non sentirsi al centro del mondo ma capire che in questa pandemia siamo tutti uguali. E così accade che cinquanta musicisti da tutto il mondo e 26 “persone comuni”, colpiti a loro volta dall'emergenza Covid-19, chiamati a raccolta da Africa Sarda, mettano insieme le proprie risorse per aiutare la comunità di Bauleni a ripartire dopo il lockdown. Pur non essendo propriamente una raccolta fondi, chi vuole può sostenere Africa Sarda con una donazione libera tramite l'Iban IT08U0760103200001043554185 oppure utilizzando paypal alla mail africasardastudio@gmail.com: il ricavato andrà interamente a Bauleni, per sostenere i progetti di Africa Sarda e della sorella zambiana “In&Out of the ghetto” che ospita la sede dello Studio.

Bauleni è un ghetto di circa 80.000 persone sito alla periferia di Lusaka (Zambia) che, invece di soccombere alla Pandemia, ha tirato fuori tutta la sua creatività per combattere l'ennesimo mostro che ha cercato di spaventare l'Africa e, questa volta, il mondo intero: le donne del posto hanno iniziato a cucire mascherine coloratissime e meravigliose che se non ti salvano dal virus, quantomeno proteggono le altre persone nel caso fossi un contagiato “asintomatico”; lo Steve Biko Social Center (dove è ubicata Africa Sarda) è diventato un centro di sensibilizzazione e di informazione per il Coronavirus, sono stati attivati workshop sull'argomento, distribuiti depliant informativi, mascherine, guanti e sanitizzanti acquistati dalla ONG In&Out of the Ghetto con le donazioni ricevute durante la quarantena. Come il resto del mondo anche Bauleni si è fermata e con essa Africa Sarda. Andrea, Carla e Miúcha (che ovviamente compare nel video come special guest insieme alla sua piccola amica Stella) avrebbero dovuto trasferirsi in Zambia nei prossimi mesi, per completare i lavori e portare a Bauleni la strumentazione necessaria all'avvio dello Studio di registrazione e dei corsi di musica; poco prima della quarantena inoltre hanno trasferito la sede di Africa Sarda a Tratalias, nel Sulcis Iglesiente di dove è originaria Carla. La struttura in Sardegna avrebbe dovuto essere operativa già dal mese di Aprile e avrebbe dovuto garantire anche alle persone meno abbienti l'accesso all'istruzione musicale, come nella gemella Africa Sarda in Zambia. L'emergenza COVID19 si è portata dietro una crisi economica preoccupante a livello mondiale. In un'economia già in crisi, come quella dello Zambia, questo significa fare i conti con lo spettro della fame, specialmente per la gente che abita le aree più densamente popolate del continente. La NGO “In&Out of the Ghetto”, nostra partnership zambiana, combatte per e con la sua gente all'interno del ghetto, ma sta evidentemente attraversando un momento di profonda difficoltà. Dopo aver scongiurato (si spera!) il rischio di una più grave pandemia, a Bauleni come nel resto del mondo diventa indispensabile provare a ricostruirsi, a rimettersi in piedi dopo un congelamento delle attività e di quella seppur modesta economia che si era riusciti a mettere in piedi prima dell'emergenza. Allo Steve Biko Social Centre è attiva una sorta di scuola materna, un progetto chiamato “Biko Kids Club” che conta circa 50 bambini, dai 3 ai 6 anni. I bambini provengono tutti da famiglie vulnerabili, che non hanno la possibilità di far frequentare ai propri figli una scuola “normale”, perché troppo costosa. In&Out of the ghetto fornisce a questi bambini tutti gli strumenti necessari per accedere un'educazione scolastica senza rischiare di “rimanere indietro”, pena l'abbandono precoce della scuola. La In&Out si fonda sul concetto di sostenibilità, partecipazione e responsabilità della comunità stessa: le famiglie che possono permetterselo offrono un piccolissimo contributo per la copertura delle spese, ma la maggior parte (com'è facile intuire) non può. Il resto dei soldi viene dalla “Bottega”, un ristorante italo/zambiano nonché progetto di sostenibilità della In&Out nel quale sono impiegati i ragazzi del ghetto, ma che per via della pandemia è stato chiuso con conseguente annullamento dell'unica fonte di sostentamento economico dei progetti in essere. Nessuna famiglia può più dare il proprio contributo, “La Bottega” è inattiva e così il progetto che ospita questi 50 bambini, dovrà chiudere per mancanza di risorse. L'emergenza diventa reperire le risorse economiche per proseguire il progetto “Biko Kids Club”, per far si che questi 50 bambini non siano nuovamente lasciati allo sbando ma possano continuare a beneficiare di un'istruzione primaria, fondamentale per una crescita sana. L'emergenza diventa aiutare Africa Sarda e In&Out of the ghetto a ripartire con i propri meravigliosi progetti a sostegno di una comunità che non vuole elemosina ma semplicemente poter attivare le proprie risorse per ripartire alla grande.076010320000104355418

BREVI CENNI SU AFRICA SARDA:

“Africa Sarda Studio” è uno studio di registrazione/scuola di musica nato nel cuore del ghetto di Bauleni in Zambia, all'interno dello “Steve Biko Social Center” della ONG zambiana “In& Out of the ghetto” (con la quale collabora stabilmente) in seguito ad una campagna di raccolta fondi online lanciata nel Natale del 2017 dalla cantautrice sarda Carla Cocco (da qui Africa Sarda). La neonata associazione “Africa Sarda” si occupa di promuovere la diffusione della cultura e della musica sarda e africana, nonché lo scambio e la solidarietà tra due popoli così incredibilmente simili. “La mia più sensata follia” (questo è il nome che da sempre indica Africa Sarda per la fondatrice) prende vita come un sogno personale che si avvera e pian piano si arricchisce di persone che con lo stesso entusiasmo, entrano a far parte della famiglia: Andrea De Luca in primis, affermato bluesman romano dal cuore d'oro che con Carla condivide non solo l'amore per l'Associazione ma anche la vita e l'amore per la loro bambina, Miúcha. Da lui parte l'idea di “Africa Sarda AID for Bauleni”…



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