Jules et Jim è un romanzo di Henri-Pierre Roché del 191953, da cui François Truffaut nel 1962 ha girato uno tra i suoi film più noti al grande pubblico, la storia di un triangolo amoroso nella Parigi intorno alla prima guerra mondiale: girato in bianco e nero e superbamente interpretato da Jeanne Moreau nel ruolo del femme fatale Catherine e da Oscar Werner (Jules) e da Henri Serre (Jim), la storia dei tre protagonisti che alternativamente vivono l'amore con la bella e enigmatica donna dei loro sogni: pellicola che ha segnato generazioni di spettatori, di cinephiles, di amanti disperati.
Il topos del gioco dell'amore a tre è assai battuto nel cinema. Questi protagonisti non stupiscono e non variano dai binari altre volte percorsi dalla cinematografia mondiale nei primi cent'anni da quando il cinema è nato. La patinatura delle immagini, l'uso invasivo della musica, una sceneggiatura laconica di battute, le poche simboliche a tutti costi, i continui riferimenti espliciti e non espliciti alla Nouvelle Vague, alla cinematografia di Godard, di cui diviene Bibbia assoluta il film Une femme est une femme (Una donna è una donna, 1961), generalmente anche sottovalutato, il citato film di Truffaut (nella scena del corsa sul ponte), tutti i francesi messi insieme con addirittura scene ricostruite uguali sopra proiezione delle scene stesse (la coreografia di Bande à part, Godard, 1964) come già visto in Bertolucci in The Dreamers e altro: tutti gli elementi estetici tipici di un'epoca d'oro vengono ricalcati. Non è spiacevole la visione di questo trio bislacco: si sorride, si vive un piacere estetico poiché tutti sono bellissimi elegantissimi pettinatissimi coloratissimi, a un certo punto drogatissimi, eppure l'empatia dello spettatore tarda ad arrivare, stenta all'identificazione, mantenendo una distanza tra ciò che capita sullo schermo e l'emotività di chi lo sta guardando. Coloro che fingono è la traduzione del titolo del film, non a caso. Non credete a niente, gli attori stanno recitando, nessuno è colui che pretende di essere. James Franco, prolifico come il Woody Allen degli ultimi trent'anni un film all'anno, si ritaglia un piccolo ruolo di produttore tradito ad un party festa dentro all'armadio adibito a guardaroba degli ospiti. Si sottolinea un cast perfetto: Jane Levy, perfetta manipolatrice, Jack Kilmer, l'efebo cineasta, Shameik Moore, il fotografo sciupa femmine.
(Pretenders); Regia: James Franco; sceneggiatura: Josh Boone; fotografia: Peter Zeitlinger; montaggio: Robb Sullivan; musica: Mark Kozelek; interpreti: Jack Kilmer, Jane Levy, Shameik Moore, Juno Temple, James Franco, Dannis Quaid; produzione: Jay Davis, Vince Jolivette, Jon Keeyes; origine: Usa, 2018; durata: 90'
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