Si è spento come una "candela al vento", inaspettatamente, un uomo, un maestro di molti, un vero demiurgo, un Prospero della parola, un padre del nostro teatro contemporaneo. In una notte di fine inverno Luca Ronconi ci ha lasciato, rendendoci orfani più del solito; amato, odiato, rispettato, sicuramente invidiato da molti suoi colleghi, che non sono mai riusciti ad eguagliarne la spontanea e conclamata genialità. Era nato in Tunisia nel 1933, era cresciuto però nella capitale dove si era (...) -FRAME
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