mercoledì 29 aprile 2020

Ridley Scott produce il film sulla pandemia The End of October


Il regista produrrà e forse dirigerà un film (o una miniserie) dal romanzo dello scrittore premio Pulitzer Lawrence Wright su una terribile pandemia.

Anche se noi non ce lo aspettavamo, gli scrittori hanno predetto, attraverso le loro opere, situazioni come quella che stiamo vivendo e a volte anche più terribili, come in "L'ombra dello scorpione" di Stephen King, del 1978. Ma stavolta è stato Ridley Scott a suggerire allo scrittore premio Pulitzer Lawrence Wright, sei anni fa, il soggetto di un romanzo intitolato "The End of October", che parla di una pandemia e che lo stesso Scott con la sua Scott Free produrrà e forse dirigerà, anche se non si sa ancora se si tratterò di un film o di una miniserie.

La storia raccontata nel libro è quella dell'influenza Kongoli, molto più letale del coronavirus, che nasce in Asia e si diffonde come un gigantesco incendio in tutto il mondo, distruggendo l'economia e uccidendo milioni di persone. Il governo americano inizialmente risponde minimizzando (ricorda qualcosa?), ma l'appello alla calma del Presidente viene vanificato quando, durante il suo discorso, inizia a sanguinare dagli occhi. Mancano le medicine essenziali, la società si disfa e il crimine prende il sopravvento, mentre si cerca di trovare un vaccino capace di impedire l'attesa seconda ondata di contagi. Nella storia il microbiologo Henry Parsons viene inviato dall'OMS a indagare su un primo focolaio in Indonesia, dove alle persone colpite manca l'ossigeno e il virus si diffonde anche attraverso gli uccelli.

Non sappiamo quanto la gente avrà voglia di soffrire anche vicariamente, e quanto storie del genere in questo momento possano alimentare le paranoie già in circolazione, ad ogni modo non è la prima volta che Ridley Scott cerca di portare sullo schermo una storia di pandemia: nel lontano 1994 provò a realizzare un thriller dal romanzo sull'Ebola di Richard Preston "Crisis in the Hot Zone", che avrebbe avuto come protagonisti Jodie Foster e Robert Redford. Ma il progetto venne abbandonato quando Wolfgang Petersen realizzò Virus letale. Il libro di Preston è diventato l'anno scorso la miniserie Hot zone, con Julianne Margulies.

Ad ogni modo Scott ha deciso di devolvere parte degli incassi di questo futuro film ai medici e al personale sanitario impegnati in prima linea nella battaglia contro il virus, e questa ci sembra un'iniziativa giusta e degna di lode.



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