Zoe Saldaña, fresca vincitrice del Golden Globe come Miglior Attrice Non Protagonista per Emilia Pérez, torna alla ribalta nella stagione degli Awards. Il ruolo di Rita le è valso anche la nomination ai Premi Oscar 2025. La star di Guardiani della Galassia si contende l'ambita statuetta con Monica Barbaro (A Complete Unknown), Ariana Grande (Wicked), Felicity Jones (The Brutalist) e Isabella Rossellini (Conclave). In attesa di scoprire se il film di Jacques Audiard regalerà all'attrice di origini dominicane il più ambito dei riconoscimenti cinematografici, facciamo un tuffo nel passato.
Saldaña ha mosso i primi passi sul piccolo schermo, come guest star nella serie Law & Order. Nella prima decade del Duemila, è diventata rapidamente il volto dei più noti e redditizi franchise di sempre: da Pirati dei Caraibi ad Avatar, fino a Star Trek. Il suo feeling con i film d'azione e/o di fantascienza ha incantato il pubblico, unito alla sorprendente capacità di conferire forza e profondità ai personaggi. Più avanti, nel 2017, Zoe avrebbe conquistato anche il mondo Marvel grazie al ruolo di Gamora in Guardiani della Galassia.
Non tutti conoscono la storia di come la diva ha ottenuto il ruolo di Nyota Uhura nel reboot di Star Trek diretto da J.J. Abrams. La versione breve è: per una fortunata coincidenza. Per raccontare le cose per bene, però, dobbiamo cominciare da un altro importante set: quello di Avatar (2009) di James Cameron, in cui ha interpretato Neytiri, Na'vi del clan degli Omaticaya.
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Avatar è il film con il maggiore incasso nella storia del cinema e ha inevitabilmente segnato un momento decisivo della carriera di Zoe Saldaña. Il blockbuster non ha solo messo in luce il suo talento, ma le ha anche spianato la strada verso altre importanti opportunità, tra cui il ruolo di Nyota Uhura. Nel 2007, J.J. Abrams visitò il set di Avatar, dove le riprese erano in pieno svolgimento. Non è noto cosa abbia portato esattamente il regista sul set di Cameron quel giorno, ma una cosa è certa: Zoe Saldaña l'ha subito colpito.
Lo scorso ottobre, durante un evento del BFI London Film Festival, l'attrice ha raccontato di quell'incontro fortuito.
Sapevo che Abrams stava facendo il casting per Star Trek. Lui e Jim stavano parlando, e sono venuti sul set, e Jim gli ha lasciato tenere la piccola telecamera che aveva costruito. E ricordo di aver parlato con J.J., e lui ha detto: 'Ti chiamo, voglio davvero parlare con te.' E poi se n'è andato. E Jim si è avvicinato e ha detto: 'Ho appena prenotato il tuo prossimo lavoro'.
Abrams ci avevo visto lungo e Saldaña ha aggiunto il tenente Uhura alla lista degli iconici personaggi di fantascienza sul suo curriculum. Dalle lussureggianti foreste di Pandora, Zoe si è ritrovata sulle astronavi della Kelvin Timeline. Il cast del reboot della serie cult include Chris Pine, Zachary Quinto, Simon Pegg e il compianto Anton Yelchin. Rispetto al personaggio originariamente interpretato da Nichelle Nichols, Saldaña ha trasformato Nyota Uhura in molto più che una figura di supporto ai protagonisti maschili. L'ufficiale della Flotta Stellare è una donna brillante, pratica e coraggiosa. Un'eroina a tutti gli effetti che ha ispirato una nuova generazione di fan di Star Trek .
Zoe Saldaña: Guardiani della Galassia e la paura di essere etichettata
Avendo interpretato ruoli memorabili in alcuni delle più famose saghe cinematografiche, l'attrice ha temuto di rimanere 'incastrata' in personaggi simili. Quando i Marvel Studios l'hanno contattata per Guardiani della Galassia, Zoe ha esitato, incerta se mettersi in gioco con un altro monumentale franchise. Tuttavia, l'audacia della sceneggiatura e l'atmosfera da anti-supereroi l'ha convinta a cogliere al volo l'opportunità.
Leggi anche Zoe Saldana tra il DC Universe di James Gunn e il ritorno di Uhura in Star Trek: "C'è molto di cui discutere"Al Festival di Cannes 2024, ha vinto il Prix d'interprétation féminine per Emilia Pérez, insieme alle co-star Karla Sofía Gascón, Adriana Paz e Selena Gomez.
Non sapevo nemmeno quanto ne avessi bisogno. A volte ti senti come se stessi solo lanciando spaghetti sul muro, nella speranza che qualcosa si attacchi. Quella visibilità mi ha fatto capire quanto mi fossi sentita invisibile per così tanti anni e quanto stessi cercando di trovare di nuovo uno scopo, nell'arte e nell'amare ciò che faccio. A volte hai solo bisogno di un segnale che stai andando nella giusta direzione.
Quel riconoscimento è stata la spinta di cui aveva bisogno per continuare a credere nel suo lavoro.
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