martedì 15 giugno 2021

The Book of Vision, dall'8 luglio al cinema il film italiano coprodotto da Terrence Malick

The Book of Vision di Carlo S. Hintermann, film d'apertura della 35ma Settimana della Critica a Venezia, con la produzione esecutiva di Terrence Malick, arriva al cinema dall'8 luglio: l'opera visionaria italiana con un'ottica internazionale, forte dei suoi interpreti Charles Dance, Lotte Verbeek, Sverrir Gudnason, Isolda Dychauk e Filippo Nigro, ha nel frattempo ottenuto una candidatura ai David di Donatello per gli effetti visivi di Renaud Quilichini e Lorenzo Ceccotti, oltre a tre nomination ai Nastri d'Argento (per miglior regista esordiente, miglior montaggio e migliori costumi).
Nella storia di The Book of Vision, la dottoressa Eva (Verbeek), nonostante una promettente carriera davanti a sé, rimette tutto in discussione, a partire da se stessa e la sua malattia, per approfondire la storia della medicina. In particolare è affascinata dalla figura di un medico prussiano del Settecento, Johan Anmuth (Dance), che aveva raccolto in un libro la storia di 1800 pazienti, la cui testimonianza s'intreccia ora con la vita e l'introspezione di Eva.
The Book of Vision vive dell'impegno di un'equipe tecnica di rilievo, comprendente il direttore della fotografia Joerg Widmer, lo scenografo David Crank e il costumista Mariano Tufano, attivo anche sull’ultimo film di Paolo Sorrentino, È stata la mano di Dio. Leggi anche The Book of Vision, come nascono gli effetti visivi del candidato al David di Donatello



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