giovedì 10 settembre 2020

Wonder Woman 1984 potrebbe essere rimandato ancora negli States, spingendo Dune al 2021

Stando al sito Deadline, la data d'uscita preventivata per Wonder Woman 1984 era fino a questo momento collocata nei primi d'ottobre, ma potrebbe essere in arrivo un contrordine da parte della casa madre Warner Bros, un ulteriore slittamento a novembre o addirittura dicembre, che di conseguenza potrebbe spingere Dune ai primi mesi del 2021, dalla preventivata uscita natalizia. Questi ripensamenti starebbero avvenendo dopo la valutazione degli incassi di Tenet, film ad alto budget che la major ha coraggiosamente spinto su un mercato a ingressi contingentati: mentre il film di Christopher Nolan sta viaggiando piuttosto bene all'estero (anche da noi, come sappiamo), gli incassi americani al primo weekend sono stati piuttosto bassi, a causa principalmente delle sale chiuse in due zone nevralgiche degli States, cioè Los Angeles e New York.

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Anche se la riapertura in queste grandi città è prevista per fine settembre / inizio ottobre, cioè a cavallo teoricamente dell'uscita di Wonder Woman 1984, stando alle voci la Warner non vorrebbe rischiare di darsi la zappa sui piedi erodendo ulteriormente gli introiti di Tenet, che potrebbe essere invece rivitalizzato in patria dalle riaperture nelle due metropoli.
Insomma, il complesso gioco di incastri in una situazione delicatissima suggerirebbe di spingere ancora Wonder Woman 1984, tenendo presente però che a novembre Diana Prince alias Gal Gadot si ritroverebbe con la concorrenza di Black Widow alias Scarlett Joahnsson, ammesso, ma a questo punto proprio non concesso, che la Disney confermi la distribuzione del cinecomic Marvel per i primi di novembre.
Certamente sarà amaro per i fan di Wonder Woman aspettare ancora, visto che l'uscita originale era collocata addirittura a giugno, però bisogna capire correttamente i termini della questione: un blockbuster quasi regolarmente oscilla tra i 150 e 200 milioni di dollari di budget (con occasionali eccezioni che vanno ben oltre). Se un film per rientare nei costi deve portare a casa il doppio di quanto sia costato (marketing escluso), gli attuali 150 milioni mondiali incassati da Tenet, costato 200, non possono essere giudicati soddisfacenti. Il coraggio della Warner nello stimolare il pubblico a tornare in sala con un buon nuovo film spettacolare deve pur fare i conti con la sostenibilità continuativa di questi sacrifici anche per i blockbuster immediatamente successivi: si tratta di non deprezzare Wonder Woman 1984 e Dune. Gli altri grandi studi come Disney, Universal e Sony scrutano silenziosamente nelle retrovie le mosse della rivale.



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