Gli occhi chiusi e il respiro profondo dei bambini che hanno visto e disegnato le torture dell'Isis nei loro villaggi.
In Notturno la guerra non appare direttamente, la sentiamo nel lutto delle madri, nei balbettii di bambini feriti per sempre, nella messinscena della politica in bocca ai pazienti di un istituto psichiatrico. Storie diverse, rese omogenee da una narrazione che supera le dinamiche dei conflitti. Violenza e distruzione intorno e nel profondo delle coscienze: eppure ogni giorno l'umanità si ridesta da un notturno che pare infinito. Dall'oscurità della storia, Notturno ricava la luce.
La nuova clip, che vi presentiamo in anteprima esclusiva, del film Notturno di Gianfranco Rosi, in concorso al Festival di Venezia 2020 e al cinema dal 9 settembre, permette di farsi un'idea molto chiara del film: nella sequenza vediamo un bambino ripercorrere un attacco dell'ISIS, disegnandolo e cercando di raccontarlo a un'insegnante che lo sostiene con gentilezza. Questo è Notturno : storie diverse s'intrecciano componendo una battaglia di accettazione, che porta echi di violenze e guerre non mostrate dal film, ma di cui sono mostrate le conseguenze emotive.
Gianfranco Rosi torna al cinema dopo il Leone d'Oro vinto a Venezia nel 2013 per Sacro Gra e l'Orso d'oro a Berlino e la candidatura all'Oscar per Fuocoammare .
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