domenica 14 aprile 2024

Vita da Gatto: animali, natura e valori nel nuovo film sull'amicizia tra una bambina e un gattino

Vita da Gatto, al cinema dal 18 aprile distribuito da Plaion Pictures, racconta la storia dell'amicizia tra una bambina e un gattino tigrato: forte del premio ottenuto come Miglior film al Giffoni Film Festival 2023 nella categoria Elements +6, è la nuova opera del regista Guillaume Maidatchevsky, che si è fatto un nome con storie all'insegna della natura e degli animali, come Ailo - Un'avventura tra i ghiacci e Kina & Yuk alla scoperta del mondo. Questa volta però l'autore ci immerge in un mondo molto vicino, costruendo sullo schermo un rapporto che molti di noi abbiamo vissuto con un amico felino...

Vita da gatto, la storia del film dall'autore di Ailo

Vita da gatto è la storia di due giovani esseri viventi: la bambina Clémence (Capucine Sainson-Fabresse) e un gattino europeo tigrato, orfano arrivato dai tetti di Parigi, con il quale la piccola instaura subito un legame simbiotico profondo. Per via delle affettuose fusa che il micio emette, il nome è presto trovato: Rrou. Una prima crepa nel rapporto tra Clémence e Rrou avviene quando lei accompagna i genitori nella casa in montagna: nonostante provino a contenere Rrou, lui vive un'avventura piuttosto pericolosa nel bosco. Più avanti, le cose per Clémence si complicano: i suoi genitori stanno per separarsi, e durante un ultimo giro alla casa di montagna, in procinto di essere venduta, accade qualcosa di inaspettato che porterà Clémence a imparare una lezione sulla vita. La bambina intraprenderà un percorso di crescita con la scontrosa vicina montanara Madeleine (Corinne Masiero), sempre accompagnata dal fedele mastino napoletano Rambo.

Vita da gatto, la sfida e il fascino delle riprese con gli animali

Lo stile di Maidatchevsky applica uno sguardo documentaristico, che risponde alle sue radici di biologo, a uno spirito di un intrattenimento adatto a tutta la famiglia, una semplice e delicata narrazione fiabesca. I suoi film non ricreano gli animali in computer grafica, ma si avvalgono del supporto di esperti e addestratori, che fanno da tramite tra il cast e i veri animali presenti sul set, nel rispetto delle loro esigenze. L'addestratrice Muriel Bec si è trovata davanti una bella sfida, che Guillaume spiega così: "Non le ho reso le cose facili, perché volevo un gattino tigrato. Non è facile gestirlo con i raccordi di montaggio, perché le strisce devono essere simili da un gatto all'altro. [...] Alla fine avevamo quattro Rroû, ma uno di loro è stato responsabile dell'80% delle riprese. Con lui abbiamo instaurato un vero e proprio legame, è arrivato sul set a due mesi e mezzo e ha assorbito tutto come una spugna, è cresciuto davvero con noi."
Ma il legame non avrebbe funzionato senza una partner sullo schermo all'altezza della situazione. È il caso della giovanissima Capucine Sainson-Fabresse, che però sul set non ha potuto dare per scontato nulla. Muriel Bec spiega: "Con Capucine, si trattava di creare un legame con il gatto. Non si può arrivare e dire: 'Questo gatto sarà il mio migliore amico'. Abbiamo dovuto concedere loro del tempo da soli, per accompagnare il processo di addomesticamento." L'obiettivo rimaneva chiaro per Guillaume: "La sfida più difficile era far percepire la complicità tra Clémence e il gatto. Bisognava far capire che erano in simbiosi tra loro. Un bambino e un gatto: è una cosa abbastanza comune. Ma cosa lo fa funzionare?"
Oltre ai quattro gatti che hanno interpretato Rrou, nel film compaiono altri animali, tutti gestiti con attenzione da Muriel: la micia bianca Caline, il cane Furyo nei panni di Rambo, il gufo reale Patchouli, la lince Ria e il cinghiale Hip Hop. Lasciamo al pubblico il piacere di scoprire come interagiranno con Rrou...

Il classico romanzo dietro a Vita da gatto, per un'esperienza contemporanea

Nonostante il film Vita da gatto sia ambientato ai giorni nostri, l'idea di fondo - espansa e adattata dal regista con Michaël Souhaité - arriva dal romanzo "Rrou", scritto nel 1931 da Maurice Genevoix (1890-1980). Approdato all'École normale, interruppe la carriera universitaria per il fronte nel 1914: al ritorno, fu proprio la I Guerra Mondiale a fornirgli doloroso materiale per i suoi primi lavori, ma presto concentrò la sua attenzione sul mondo della natura. Da regista, Guillaume Maidatchevsky ha incarnato la stessa identificazione con gli animali nei suoi precedenti lavori, come Ailo - Un'avventura tra i ghiacci e Kina & Yuk alla scoperta del mondo. Della modalità in cui il volume ha ispirato Vita da gatto, Guillaume dice: "Ciò che abbiamo mantenuto di Maurice Genevoix è il punto di vista dell'animale, il modo in cui percepisce la natura. Questo è molto più interessante con un gatto perché, a differenza di un cane che può essere 'addomesticato' abbastanza rapidamente, il felino è al confine tra due mondi: quello domestico e quello esterno. Ha un lato indomabile, irrefrenabile. Come dice Genevoix nel suo romanzo, 'il gatto acconsente'. C'è questo lato in lui che dice: 'Lo faccio se mi va' ".
La struttura narrativa di Vita da gatto segue quella di solidi successi cinematografici recenti, come Mia e il leone bianco ed Emma e il Giaguaro Nero, incassi da 5.700.000 euro e 1.200.000 euro: si tratta di un vero e proprio sottogenere che educa le giovani generazioni a rapportarsi correttamente con la natura.



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