Suonino le trombe, rullino i tamburi, manca pochissimo alla consegna dei 94esimi Academy Awards, confidenzialmente detti Oscar. Il premio più "di peso" è quello che si assegna per ultimo, e che va ai produttori del miglior film. Dal momento che quest'anno non è che si siano visti tanti capolavori, i membri dell'Academy hanno deciso di compensare con la quantità, portando a 10 i film candidati all'Oscar 2022, che erano 8 l'anno scorso e 9 due anni fa. Ecco dunque qua i (quasi) magnifici 10 concorrenti da cui nella notte tra domenica 27 e lunedì 28 marzo emergerà un unico vincitore.
I migliori film candidati agli Oscar 2022
- Belfast
- I segni del cuore - CODA
- Il potere del cane
- Drive my Car
- Don't Look Up
- Dune
- Una famiglia vincente - King Richard
- Licorice Pizza
- La fiera delle illusioni - Nightmare Alley
- West Side Story
Belfast
Questo è stato anche un anno di autobiografie cinematografiche e agli Oscar ce ne sono 2: È stata la mano di Dio tra i film internazionali e come miglior film Belfast, che racconta l'infanzia del piccolo Buddy nella capitale nordirlandese dilaniata dai conflitti religiosi. In uno splendido bianco e nero, questo film che unisce nostalgia, dramma e leggerezza, è un inno di Kenneth Branagh al cinema, ad un'epoca felice della vita e alla famiglia. Un po' lezioso, forse, ma pieno di cuore e divertente, con un cast perfetto. Potrebbe vincere l'Oscar? A giudicare dalle accoglienze al film nel festival americani e non solo, non è da escludere.
La nostra recensione di Belfast di Daniela Catelli
I segni del cuore - CODA
Versione migliorata ma identica all'originale La famiglia Belier, fatte le debite modifiche (gli agricoltori diventano pescatori del Massachussets e gli attori realmente non udenti sono tre, invece di uno), è già un record che I segni del cuore - CODA sia in competizione, ma ultimamente sembra che abbia anche il potenziale di battere altri primati. Visto che ha vinto il premio della Producers Guild of America, il PGA, che spesso anticipa la statuetta, potrebbe essere il primo film uscito solo in streaming a vincerla. E forse (a memoria non ricordiamo) anche il primo remake di un film europeo a portare a casa l'Oscar. Dalla sua, ha l'inclusività e il fatto di essere una storia edificante e commovente, cosa che non ha mai mancato di colpire i membri dell'Academy. I bookmaker lo danno secondo, a stretta distanza dal suo rivale diretto, Il potere del cane, e fanno notare che negli ultimi 4 anni il secondo favorito ha vinto l'Oscar.
Il potere del cane
E veniamo appunto a Il potere del cane, favoritissimo della stagione, e ancora in testa nelle scommesse. Tratto dal romanzo omonimo del 1967 di Thomas Savage e ambientato nel Montana, negli anni Venti del secolo scorso, ha ricevuto i velenosi strali del premio Oscar Sam Elliott ed è il classico film divisivo: amato moltissimo o accolto con scetticismo. Interpretato da un cast di primissimo livello (candidato in blocco) e ricoperto di premi, dal BAFTA a quello dell'American Film Institute, dal Golden Globe alla valanga di riconoscimenti della critica americana e non solo, è probabile che dia alla regista australiana Jane Campion la sua prima statuetta per il miglior film, dopo quella per la miglior sceneggiatura originale vinta nel 1993 per Lezioni di piano.
La nostra recensione de Il potere del cane di Federico Gironi
Drive my Car
Parlando di film che hanno ottenuto riconoscimenti in tutto il mondo, è indubbio che Drive My Car di Ryûsuke Hamaguchi potrebbe vantare ottime pretese sull'Oscar 2022: non solo è un film intenso e bellissimo sul dolore, la perdita, l'amore e l'arte, che il regista ha esteso da un breve racconto di Murakami, ma un altro film orientale, il coreano Parasite, nel 2020 gli ha spianato la strada per il podio. A noi non dispiacerebbe vederlo vincere, ma temiamo che il riconoscimento alla sua importanza si concluda con questa candidatura, che si trova a condividere anche con film di livello decisamente inferiore. Ma Drive my Car è anche candidato come miglior film internazionale, dove è dato come favorito (con buona pace del film di Paolo Sorrentino) per cui questo dovrebbe chiudere la questione.
La nostra recensione di Drive My Car di Mauro Donzelli
Don't Look Up
Dopo i favoriti agli Oscar 2022, ecco lo sfavorito, Don't Look Up, la satira sopra le righe e sgangherata targata Netflix, il cui inserimento tra questi 10 film suona un po' come un “voto di protesta” di qualche membro dell'Academy che aveva voglia di ridere. A prescindere dal gradimento o meno di questo film di Adam McKay, regista promosso frettolosamente ad autore, i bookmaker lo mettono all'ultimo posto (81 le sue quotazioni contro le 1 e poco più di Il potere del cane e I segni del cuore), per cui pensiamo che il regista possa accontentarsi di questo inatteso (o immeritato) onore.
La nostra recensione di Don't Look Up di Mauro Donzelli
Dune
In quota blockbuster ad alto gradimento quest'anno c'è Dune di Denis Villeneuve, che farà sicuramente incetta di premi tecnici ma non ha chance per quello come miglior film. Inoltre è il primo capitolo di una prevista trilogia (?) e Il signore degli Anelli l'Oscar lo vinse al secondo film, per cui c'è speranza per il prossimo tratto dal megaromanzo di Frank Herbert, dove i cattivi avranno un ruolo più di primo piano (il che esercita sempre un gran fascino sugli spettatori). Denis Villeneuve è felicissimo di tutte le nomination ricevute dal film, degli incassi, e non c'è neanche rimasto male di non essere stato candidato per la regia, come ha più volte ribadito.
La nostra recensione di Dune
Una famiglia vincente - King Richard
Una famiglia vincente - King Richard è un classico del cinema americano: il film biografico sportivo. Più che sulle gemelle Vanessa e Venus Williams, superstar del tennis, dai loro inizi nel campo degradato di Compton all'erba di Wimbledon, campionesse nere in uno sport per ricchi Wasp, l'attenzione è incentrata sul padre maniacale delle ragazze, che non solo le allena ma progetta i loro successi. Chance di vittoria agli Oscar 2022? Pochissime se non nessuna, anche se le storie di riscatto attraverso lo sport hanno da sempre un grande potere d'attrazione.
La nostra recensione di Una famiglia vincente - King Richard di Mauro Donzelli
Licorice Pizza
Per chi, come noi, ama da sempre il cinema di Paul Thomas Anderson, vederlo stringere l'Oscar tra le mani sarebbe una bella soddisfazione. Con quelle di quest'anno, tra film, regia e sceneggiatura, è arrivato alla dodicesima nomination. Anche se Licorice Pizza, questa storia ambientata nella Valley negli anni Settanta e interpretata da due debuttanti assoluti ha conquistato i cuori dei più, chi compila questo elenco stavolta è tra i meno, vale a dire lo considera il titolo meno risolto del nostro amato PTA. O forse non ne ha colto la magia. Anche stavolta ha ottenuto tre candidature, ma dubitiamo che in quella del miglior film possa spuntarla.
La nostra recensione di Licorice Pizza di Federico Gironi
La fiera delle illusioni – Nightmare Alley
Guillermo del Toro l'Oscar per il miglior film lo ha vinto nel 2018 per La forma dell'acqua. La fiera delle illusioni - Nightmare Alley, suo nuovo adattamento del romanzo di William Lindsay Gresham, già portato al cinema nel 1947, è un sontuoso compendio cinefilo ed emozionante di tutti i motivi per cui lo amiamo. Fosse per noi, l'Oscar glielo regaleremmo proprio, ma le sue chance sono bassissime, mentre per le categorie tecniche (fotografia, scenografia e costumi) ha più possibilità. Vi consigliamo di vederlo o di rivederlo, perché Del Toro è un vero visionario, un creatore di mondi spaventosi e magnifici, e questo suo affresco del crudele ambiente delle fiere itineranti, dei sideshow e dei truffatori da luna park ci ha completamente ammaliato.
La nostra recensione di Nightmare Alley - La fiera delle illusioni di Federico Gironi
West Side Story
Ultimo della lista, West Side Story, undicesimo titolo della filmografia di Steven Spielberg candidato all'Oscar nella categoria, con cui il regista si è tolto lo sfizio di rifare un film, dopo il capolavoro di Robert Wise e Jerome Robbins del 1961, tratto dal celeberrimo musical teatrale ispirato a Giulietta e Romeo di Leonard Bernstein, Stephen Sondheim e Arthur Laurents. La critica in genere lo ha esaltato, il pubblico lo ha snobbato. Per una volta siamo (di nuovo) fuori dal coro: a Spielberg come regista non si può dire niente, ma questa entrata a gamba tesa in un genere che non gli appartiene (e si vede) non ci ha convinto, per le superflue spiegazioni affidate alla sceneggiatura fin troppo prolissa, i cambiamenti nell'ordine e negli interpreti delle canzoni e alcuni dei protagonisti. Ad ogni modo, anche se lo avessimo amato, diremmo quello che anche i bookmaker dicono: stavolta, caro Steven, niente da fare, ritenta il prossimo anno con The Fabelmans.
La nostra recensione di West Side Story di Federico Gironi
E questo conclude il riepilogo dei film candidati agli Oscar 2022. Previsioni, quote e scommesse a parte, non stiamo parlando di una scienza esatta e la Notte degli Oscar 2022 potrebbe riservarci anche qualche sorpresa.
Leggi anche OSCAR 2022 - Una Guida essenziale