La pulce. Così lo conosciamo. Piccolino e composto, che scivola imprendibile su un prato enorme. Che salta fuori come un pesce da quasi impatti con avversari giganti. Che sposta il pallone un attimo prima che le gambe degli altri lo colpiscano. Che silenzioso come un fulmine, dopo 30/40 metri di slalom speciale, passetti passetti, è di nuovo davanti al portiere. Lì guarda la porta e poi si ferma, per un istante brevissimo agita il sinistro, prima di accarezzare la sfera dolcemente e di deporla (...) -Venezia 71
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