Il cinema è sempre messa in scena della morte. Anche quando non diventa indiscussa protagonista del racconto, anche quando resta discretamente fuori dai confini rassicuranti della narrazione, la Morte è la condizione stessa del filmare. Il film, in fondo, è l'impressione su pellicola (o su supporto digitale) del trapasso di un momento che non tornerà mai più. Sta qui, del resto, la sua utopia e la sua bellezza: consegna ai posteri la fine di qualcosa. Eppure nei valori del mondo occidentale (...) -Giornate degli autori
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