lunedì 27 marzo 2023

La Casa: Sam Raimi racconta perché fu scelto il titolo Evil Dead nonostante gli facesse schifo

Il 21 aprile uscirà in America Evil Dead Rise, reboot al femminile della saga inaugurata da Sam Raimi con Evil Dead (da noi La casa) nel 1981. Come tutti gli amanti di quell'horror seminale della magica era dello splatter anni '80 sanno, il primo lungometraggio del regista nasceva da un corto intitolato Within the Woods, Dentro i boschi, ma il titolo scelto da Raimi per la versione lunga era The Book of the Dead, Il Libro dei morti, riferito ovviamente al Necronomicon. In una chiacchierata con la rivista Empire, Sam Raimi ha spiegato perché fu costretto a cambiarlo e quanto gli facesse schifo quello scelto.

Perché The Book of the Dead diventò Evil Dead

Il motivo per cui venne scelto Evil Dead invece di The Book of the Dead, come avrebbe voluto Sam Raimi, è stato prettamente economico. Così lo ha raccontato oggi il regista:

Il titolo originale era The Book of the Dead, ma l'agente addetto alle vendite del film, Irvin Shapiro, in riunione con me, Rob Tapert e Bruce Campbell, disse: ' cambiamo il titolo, ragazzi. Lo spazio per la pubblicità nei quotidiani viene pagato un tanto a parola. Non avremo un titolo da cinque parole. Dead può rimanere, ma potete avere solo un'altra parola. Lo potete chiamare 101% Dead o Evil Dead', e io pensai 'Sono i due titoli peggiori che ho mai sentito in vita mia! Evil Dead fa schifo! Come può qualcosa essere malvagio e morto?' Pensai che fosse troppo stupido. Quindi scelsi il meno peggio tra due titoli orribili. Ma ora ha iniziato a piacermi. Non è male davvero.

Chissà cosa penserebbe Sam Raimi se sapesse che in Italia il film fu ribattezzato La casa, dando origine a una catena interminabile di imitazioni e sequel. Non sappiamo in questo caso chi decise il titolo, e perché, dal momento che non c'è nessuna casa nella storia, ma solo un diroccato chalet nei boschi. Nel 1982 Evil Dead venne presentato agli acquirenti al mercato del festival di Cannes, ma nessuno lo voleva, nemmeno in America. La Paramount ad esempio lo trovò troppo aggressivo, troppo spaventoso, troppo sanguinario... troppo. Alla fine lo acquistò la New Line e il resto è storia. Sam Raimi attribuisce il merito di questa decisione a Stephen King, che proprio a Cannes assisté ad una proiezione del film e scrisse un'entusiastica recensione per la rivista Twilight Zone. Bei tempi quelli, per l'horror e per chi li ha vissuti!



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