mercoledì 13 aprile 2022

Johnny Depp e Amber Heard in tribunale senza esclusione di colpi

Vista oggi, sembra stranamente presaga la foto di The Rum Diary - Cronaca di una passione, il film del 2011 tratto dalle memorie di Hunter S. Thompson, sul cui set la passione travolse, appunto, Amber Heard e Johnny Depp, che all'epoca avevano rispettivamente 24 e 47 anni. I due, che nella foto in questione sembrano studiarsi e confrontarsi, di lì a poco si sposarono ed il loro infelice matrimonio è oggi di nuovo sotto i riflettori, nel processo da poco iniziato in Virginia con cui Johnny Depp spera di riscattare la sua reputazione, scalfita - e danneggiata nel lavoro - dalle accuse di violenza domestica dell'ex e dalla sentenza di un tribunale inglese che le ha sostanzialmente confermate. Si tratta di un processo mediatico, dalla durata prevista di 6 settimane, in cui gli avvocati di entrambe le parti hanno già sparato i primi colpi (bassi).

Ricapitoliamo i fatti tra Johnny Depp e Amber Heard che hanno portato al processo in Virginia

Tutto è iniziato nel dicembre 2018, nel bel mezzo del movimento #MeToo, quando Amber Heard ha pubblicato un editoriale sul Washington Post in cui parlava di violenza domestica, rilanciando le accuse fatte all'ex due anni prima senza farne il nome ma ovviamente implicandolo. In seguito a questo, 4 giorni dopo la Disney tolse Depp dalla serie dei Pirati di Caraibi di cui era stato il redditizio protagonista. Due mesi dopo  l'attore citò in giudizio Heard per diffamazione, in una causa da 50 milioni di dollari. Amber Heard a sua volta querelò Depp per 100 milioni di dollari, con l'accusa di aver coordinato una campagna per screditarla.  Nel marzo 2019, Johnny Depp citò nuovamente in giudizio la ex, in Virginia, affermando di essere stato in realtà la vittima delle incontrollabili ire di lei. Ed è questo il processo che si sta svolgendo adesso.

Il processo in corso a Fairfax, in Virginia

Spetta oggi a 12 giurati stabilire chi mente e chi dice la verità in questa incresciosa vicenda. Gli avvocati di Johnny Depp, Benjamin Chew e Camille Vazquez nei loro discorsi preliminari di apertura hanno sostenuto che Amber Heard è, appunto, non la vittima ma il carnefice in questa vicenda e che l'attrice inscenò delle storie di violenza subite da lui quando Depp le disse che sarebbe stato meglio mettere fine al loro matrimonio. Mentre il nome di Johnny Depp, ha detto Chew, fino ad allora era sempre stato associato ai successi al box office, "oggi il suo nome viene associato con una bugia, una falsa affermazione della sua ex moglie". Nessuno, prima di lei (e questo è uno dei punti cardine della difesa), ha mai accusato l'attore di essere violento e "questo è un caso su quanto le parole possono essere devastanti quando sono false e dette in pubblico". Vazquez ha aggiunto che i famigliari e gli amici di Johnny Depp avevano già visto dei segnali di allarme nella storia fin dall'inizio della loro relazione. Ad esempio il fatto che Heard lo sgridasse e lo insultasse, cosa confermata dagli addetti alla sicurezza che avevano allontanato l'attrice in queste circostanze. Gli avvocati di Depp intendono presentare le testimonianze degli adetti in questione, di medici e agenti di polizia che possono testimoniare del fatto che Amber Heard si è inventata delle storie e delle immagini (la celebre foto) sulla presunta violenza fisica subita dal marito.

Gli avvocati di Amber Heard nel loro discorso preliminare hanno detto che l'attrice ha subito violenza ed è suo diritto dirlo. L'avvocato Ben Rottenborn ha sostenuto che Heard non intendeva far venir fuori il nome di Depp nell'articolo, chiamando l'attore "il mostro". Queste le sue parole in aula, che lasciano intendere una battaglia senza esclusione di colpi: "Vedrete chi è il vero Johnny Depp, dietro la fama e i costumi da pirati. Dal momento che Johnny Depp ha voluto questa causa, verrà tutto fuori". Ha poi continuato dicendo che durante il loro matrimonio, la sua cliente ha subito violenza fisica, emotiva, verbale e psicologica. Ha insistito sul fatto che per via del consumo di alcool e droga l'attore era soggetto a blackout e ha stuprato la moglie. E ha citato la controcausa di Heard per 100 milioni di dollari contro le affermazioni fatte dall'avvocato dell'attore in quel caso, Adam Waldman, che aveva parlato di "truffa della violenza" dicendo che i suoi commenti hanno costituito un enorme danno per la sua assistita e la sua carriera e che perfino dopo essere apparsa nel box office Aquaman, non ha avuto le stesse opportunità dei suoi co-protagonisti.

La prima testimonianza al processo è della sorella di Johnny Depp

Il primo testimone alla sbarra è stata la sorella maggiore e manager dell'attore, Christi Dembrowski. La sua testimonianza è iniziata con domande sulle violenze subite dalla madre: "Ci picchiave, ci tirava delle cose", ha detto, senza che Depp reagisse mai. Controinterrogata dagli avvocati della Heard sull'abuso di alcool e droga da parte del fratello, Dembrowski ha smentito la cosa, aggiungendo che in qualità di manager, ogni volta che organizzava un viaggio per la coppia faceva in modo da prenotare una stanza in più per il fratello in modo che potesse "fuggire" dalla moglie. Cosa ancor più dolorosa, ha raccontato che Amber Heard ha sbeffeggiato il marito, chiamandolo "vecchio ciccione", quando lui le disse che Dior lo stava considerando per una campagna di moda. All'insulto avrebbe aggiunto, "Perché Dior dovrebbe lavorare con te? Loro si occupano di classe e di stile e tu non hai stile".

In conclusione e in attesa dei prossimi round di un processo che si preannuncia doloroso e spietato, va detto che questo si svolge in Virginia su richiesta dei legali di Depp, perché i server per il sito web del Washington Post hanno sede nella contea di Fairfax. Anche Johnny Depp e Amber Heard parleranno durante il processo.



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