martedì 25 maggio 2021

Stand by Me: c'era la violenza psicologica dietro la bravura di Will Wheaton

Sono passati 35 anni da Stand by Me - Ricordo di un'estate e il film di Rob Reiner non ha perso assolutamente fascino, insomma è ancora un cult movie, e se lo è, il merito va ascritto anche ai giovani interpreti, fra cui il protagonista Will Wheaton. Quando approdò sul set e si produsse in un abile performance, lo fece mal volentieri, come lui stesso ha spiegato durante un'intervista rilasciata a Yahoo! Ma la sua interpretazione di Gordie Lachance fu e resta validissima, e a renderla tale ci pensò un problema familiare, anzi un vero e proprio trauma.

Will Wheaton, che ha continuato a lavorare dividendosi tra cinema, televisione e web serie, ha spiegato: "Non volevo fare l'attore quando ero bambino. I miei genitori mi costrinsero a farlo. Mia madre mi costrinse a farlo. Mia madre mi fece entrare nella sua agenzia e mi mandò a dire all'agente che si occupava di tutti i bambini: voglio fare quello che fa mia madre. E grazie a una combinazione di incredibile abuso emotivo da parte di mio padre e grande manipolazione e strumentalizzazione da parte di mia madre, riuscii a esprimere ciò che vedete nel film".

Sappiamo che dietro il successo di tanti attori giovani c'è la tenacia di genitori che vogliono ottenere il massimo dai propri figli, ma pensiamo che nessun bambino, tantomeno il nostro caro Wheaton, meritasse pressioni psicologiche. Evidentemente il talento recitativo lo possedeva già all'epoca, ma non dev'essere stato facile per lui crescere. Detto ciò, è indubbio che contribuì al valore del film.

Sempre parlando di Stand by me, tratto da un racconto lungo di Stephen King, Wheaton ha confessato che secondo lui ogni giovanissimo attore aveva un sentimento non necessariamente positivo capace di influenzare la sua recitazione e di cui Rob Reiner si accorse immediatamente. In Corey Feldman il regista vide una rabbia che lo rese un perfetto Teddy Duchamp e in River Phoenix una saggezza che andò a caratterizzare Chris Chambers. E se Jerry O'Connell non fosse stato tanto piacevole e buffo nella vita vera, non sarebbe mai diventato Vern Tessio.

Riferendosi a se stesso, Will Wheaton ha concluso: "Ho sempre voluto fare lo scrittore, quindi sono Gordie. Ho realizzato di essere Gordie solo verso i quarant'anni, perché ero diventato Gordie".



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