American Animals, scritto e diretto dal giovane regista Bart Layton, è la prova di come una storia semplice e apparentemente banale, possa funzionare e risultare persino divertente e interessante, se raccontata nel modo giusto e con una regia azzeccata ed efficace.
L'ultimo film di Layton (conosciuto per the Imposter-2012) è ispirato alla storia dell'avventurosa rapina avvenuta alla Transylvania University di Lexington nel 2004.
I quattro protagonisti, (Evan Peters, Barry Keoghan, Jared Abrahamson, Blake Jenner) giovani di buona famiglia annoiati e in cerca di un brivido capace di risvegliarli dal torpore di un benessere poco stimolante, organizzano dietro le quinte e nei "minimi dettagli" un colpaccio per rubare, sotto la sola sorveglianza di una bibliotecaria, The birds of America, pregiatissima edizione del pittore James Audubon.
Dietro gli sguardi annoiati dei protagonisti c'è la frenesia per l'eccitazione della preparazione del piano, sentito dalla banda degli improvvisati delinquenti come il "colpo del secolo", destinato a fallire per inesperienza, goffaggine e ingenuità dei quattro e più simile a una bravata di 4 studentelli delle medie che a una rapina vera e propria.
Il punto focale della storia non è la rapina vera e propria, ma la narrazione nascosta, che mescola sapientemente finzione a realtà.
Layton con The Imposter aveva già esplorato l'idea dell'ambiguità della verità e della possibilità di punti di vista e prospettive diverse di una stessa storia: American Animals approfondisce e porta avanti questa idea, a partire dallo stile narrativo, impalcatura che sembra reggere tutto il film.
La narrazione infatti, alterna le voci degli attori a quelle dei reali protagonisti della vicenda, che in più momenti si accavallano dando la sensazione di un punto di vista mai reale e obiettivo, ma sempre in mutamento costante.
La verità non sembra unica e non ci è dato comprendere un unica versione della storia, caratteristica che rende il racconto più dinamico e interessante e al tempo stesso più sfuggente: per i quattro maldestri rapinatori, non è importante il bottino, ma fare qualcosa di straordinario e mai compiuto prima e nel racconto dell'impresa le voci non sono mai univoche, ma discordanti e sempre aperte a nuove e possibili interpretazioni.
i dettagli del racconto e i punti di vista si intersecano e sembrano sfumare confondendosi tra di loro.
È una narrazione interessante, che sembra però peccare di approfondimento psicologico dei singoli: nelle azioni e nelle dinamiche della banda, non è lasciato molto spazio al background personale e psicologico e l'interazione tra i protagonisti sembra rimanere sullo sfondo senza essere approfondita.
Layton sembra aver dato più spazio allo stile e al racconto creando un film corale, senza entrare nelle dinamiche specifiche dei singoli, accentuando la -riuscita- fusione tra realtà e finzione e dando vita a un film umano, divertente e amaramente ironico senza approfondire volutamente gli aspetti drammatici o psicologici della vicenda.
American Animals;Regia: Bart Layton; Interpreti: Evan Peters, Barry Keoghan, Jared Abrahamson, Blake Jenner, Ann Dowd, Udo Kier distribuzione: Teodora Film; durata: 116 minuti
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