Ero così rapito dal mio fantasticare, che una mattina accadde un fatto curioso. Ricordo che ero solo in casa e come sempre non appena sveglio mi ero messo subito a lavorare al film. A un certo punto, nel pieno di una scena – l'assassino è appostato dietro una porta e attende la sua vittima - m'immedesimai così tanto da convincermi che in casa ci fosse qualcuno. Cessai per un attimo di battere sui tasti come un forsennato e mi misi in ascolto. Silenzio. Sapevo che Marisa non sarebbe rientrata (...) -LIBRI
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